Vendite BMW USA: le X tengono, il resto crolla
BMW ha recentemente reso noti i dati di vendita USA nel criticissimo mese di settembre 2008 che, come vedremo, si prestano a diverse considerazioni di mercato e sulla sua evoluzione che vanno ben al di là di un freddo commento sui numeri. Nel dettaglio mensile, il Gruppo BMW USA ha venduto 18.506 veicoli, con una
BMW ha recentemente reso noti i dati di vendita USA nel criticissimo mese di settembre 2008 che, come vedremo, si prestano a diverse considerazioni di mercato e sulla sua evoluzione che vanno ben al di là di un freddo commento sui numeri.
Nel dettaglio mensile, il Gruppo BMW USA ha venduto 18.506 veicoli, con una diminuzione di -25,8% rispetto ai 24.932 veicoli venduti nel mese di settembre 2007. Anche il dato annuale, riferito al periodo di 12 mesi, è negativo: 236.327 veicoli (-4,8%) rispetto ai 248.273 veicoli nel corso dello stesso periodo del 2007. Scorporando i dati del Gruppo distinguendo Mini da BMW cominciano le prime sorprese.
Cominciamo da MINI che ha chiuso il mese di settembre con 3.762 vetture (-6,7) rispetto alle 4.031 auto vendute nel corrispondente mese del 2007. Addirittura nel dato annuale c’è un significativo aumento a +27.4% passando da 31.935 auto a ben 40.695. Possiamo quindi affermare che la Mini ha tenuto il mercato e che, anzi, ha guadagnato significative quote di vendita.
Jim McDowell, Vice-Presidente di MINI USA, ha realisticamente fotografato la congiuntura positiva del suo brand: “A causa dell’elevato prezzo della benzina, delle limitate disponibilità economiche e per la preoccupazione per l’economia molti americani hanno riconsiderato le loro scelte automobilistiche”. Ma se Mini può abbozzare un sorriso, in BMW la situazione è decisamente più seria anche se, come vedremo, non è drammatica per tutti i prodotti.
A tal proposito è utile distinguere le vendite delle BMW delle Serie “tradizionali” da quelle dei SAV “X”. Le vendite delle BMW “automobilistiche” sono scese del -35,9% nel mese di settembre con 10.552 veicoli contro 16.457 nello stesso mese di un anno fa. Nell’arco dei 12 mesi le vendite sono diminuite del -9,9%, passando a 152.988 automobili rispetto alle 169.760 nello stesso periodo del 2007. Molto minori le perdite delle Serie “X” che lasciano sul campo solo -5,7% a settembre (passano da 4.444 a 4.192 veicoli) e hanno registrato un calo di -8,4% su base annua, con 42.645 veicoli rispetto alle 46.577 vendute nei primi nove mesi del 2007.
Visti i dati di vendita tutt’altro che positivi, il presidente di BMW Nord America, si affida al futuro: “Crediamo nei nuovi prodotti, come la Serie 3 restyling e il nuovo iDrive per rimanere in corsa sul mercato. Puntiamo a aumentare le vendite con l’introduzione delle nuove motorizzazioni diesel sulla Serie 3 e X5, che saranno disponibili al più presto in tutti i 50 stati dell’Unione. Confidiamo anche nella nuova Serie 7 che verrà lanciata la prossima primavera”.
Ma al di là delle considerazioni numeriche e della portata della crisi senza precedenti, c’è un dato che deve far riflette non solo gli appassionati Bimmer più reazionari. E’ inequivocabile che il gradimento della nuova clientela della Casa di Monaco, acquisita nell’ultimo decennio di “vacche grasse”, vada agli ultimi prodotti “SAV” che nulla hanno a che fare con la gamma delle Serie tradizionali: quelle che “per molti, ma non per tutti”, rimangono le uniche Vere BMW.
E la prima ripercussione di questo mutamento nei gusti e nella propensione all’acquisto è la notizia della chiusura temporanea della produzione nello stabilimento di Lipsia dove vengono prodotte le Serie 3 e le Serie 1 Coupè e Cabrio che evidentemente non hanno più sbocchi sul continente americano. Considerato che le case automobilistiche non sono Enti di Beneficienza, che piaccia o no, aspettiamoci in futuro che da Monaco escano sempre di più modelli in grado di fare numeri facili, più che gradimento dei vecchi affezionati del marchio.
Via | bmwblog