Chrysler potrebbe dichiarare il fallimento a inizio 2009
Si è svolto ieri a Washington l’incontro tra i grandi capi delle Big Three e il governo americano. Bob Nardelli era ovviamente presente in rappresentanza di Chrysler e ha dichiarato senza mezzi termini che il gruppo potrebbe non arrivare a inizio 2009. Una situazione gravissima, che accomuna il gruppo di Auburn Hills ai dirimpettai di
Si è svolto ieri a Washington l’incontro tra i grandi capi delle Big Three e il governo americano. Bob Nardelli era ovviamente presente in rappresentanza di Chrysler e ha dichiarato senza mezzi termini che il gruppo potrebbe non arrivare a inizio 2009. Una situazione gravissima, che accomuna il gruppo di Auburn Hills ai dirimpettai di General Motors.
Dei 25 miliardi di aiuti richiesti dalle tre sorelle di Detroit nell’incontro di ieri, a Chrysler ne dovrebbero andare circa 7. Una cifra enorme in termini assoluti, ma che con l’attuale trend di perdite dei colossi americani potrebbe bastare per un solo trimestre di sopravvivenza!
La più grande preoccupazione del Congresso (possiamo azzardare l’aggettivo “giustificata”?) è che questo gigantesco aiuto non si trasformi in un enorme spreco di denaro dei contribuenti, e tutti gli sforzi dei manager delle Big Three sono volti a convincere del contrario il governo in carica.
Bob Nardelli è perfino arrivato a dichiarare, come riporta Automotive News, che è disposto a ridurre il suo stipendio fino a un dollaro all’anno (!), pur di aiutare Chrysler a rimanere in vita. Nardelli evidentemente intende ricollegarsi a una simile manovra operata da Lee Iacocca ormai molti anni fa. Del resto, al di là dei toni ovviamente iperbolici della dichiarazione, Nardelli non è solo nell’iniziativa, dato che Rick Wagoner ha già dimezzato il proprio stipendio.
Il problema è che queste mosse sono tardive e di natura episodica. Certamente da sole non basteranno a guarire un problema che è evidentemente strutturale.
