Fiat Group: Marchionne parla del 2009
Giovedì sarà il giorno dell’ufficializzazione dei bilanci di casa Fiat: nonostante la crisi, c’è fiducia nei risultati del 2008. Intanto, parlando del 2009, Marchionne ha ricordato che i prossimi mesi saranno “incerti” e che la risposta della società italiana si basa su “un approccio disciplinato per equilibrare la domanda all’offerta”. Per il manager italo-canadese, fra
Giovedì sarà il giorno dell’ufficializzazione dei bilanci di casa Fiat: nonostante la crisi, c’è fiducia nei risultati del 2008. Intanto, parlando del 2009, Marchionne ha ricordato che i prossimi mesi saranno “incerti” e che la risposta della società italiana si basa su “un approccio disciplinato per equilibrare la domanda all’offerta”.
Per il manager italo-canadese, fra le manovre necessarie ad ammortizzare il momento, figurano “temporanei arresti della produzione come richiesto dalle condizioni di mercato” e, in alcuni casi, “il mancato rinnovo di contratti temporanei alla scadenza; tagli dei costi a livello tecnico e degli acquisti, una riduzione dei costi generali e amministrativi di circa il 15%”. L’ ad di Fiat è anche tornato a parlare dell’esigenza strategica di un auto low cost da svilluppare come “una macchina condivisa”, all’insegna delle economie di scala. Per questo Marchionne ha nuovamente ribadito la volontà di “accelerare su nuove alleanze entro due anni”. Questa frase, letta dopo aver appreso dell’accordo con Chrysler appena ufficializzato, potrebbe del resto assumere nuovi significati.
L’obbiettivo a medio termine per la low cost è di 300 mila unità all’anno: un valore proporzionato ad un mercato in cui si prevede la crescita del 20% di questo segmento e del 10% di quello delle compatte. Asso nella manica della casa del lingotto sarà il Multiair, un inedito dispositivo di Fiat Powertrain che sarà applicato nel 2009 sulle auto del Gruppo: permetterà l’abbattimento del 50% delle emissioni inquinanti e il 25% di CO2. Non è escluso che il sistema possa rientrare nell’ambito delle trattative e degli accordi industriali con il futuro partner.
Via | Repubblica (Grazie al nostro lettore “a1” per la segnalazione)