Chrysler: alcune parti dell’azienda rimarranno in bancarotta per due anni
Chrysler uscirà dalla bancarotta nel giro di due mesi, a partire dallo scorso 30 aprile. Questo è quanto da tempo scriviamo. Ma oggi si apprende che non tutte le parti dell’azienda attraverseranno un periodo così breve prima di uscire dalla fase attuale. Alcuni “rami secchi” di Chrysler rimarranno congelati per ben due anni, prima di
Chrysler uscirà dalla bancarotta nel giro di due mesi, a partire dallo scorso 30 aprile. Questo è quanto da tempo scriviamo. Ma oggi si apprende che non tutte le parti dell’azienda attraverseranno un periodo così breve prima di uscire dalla fase attuale. Alcuni “rami secchi” di Chrysler rimarranno congelati per ben due anni, prima di tornare operativi. Ma Fiat non avrà nulla a che fare con questi settori improduttivi di Auburn Hills.
Com’è possibile? Semplice: l’azienda verrà smembrata e divisa in due parti, creando una “bad company”, come del resto era stato ipotizzato durante le lunghe trattative tra Torino e Detroit. La parte produttiva e vitale della casa sarà ceduta a Fiat, l’altra, costituita dagli asset meno promettenti, rimarrà come detto in bancarotta.
“C’è bisogno di anni per dirimere tutte le controversie attorno agli asset invenduti della “bad Chrysler” -come l’ha già etichettata Bloomberg- “a causa delle tantissime difficoltà commerciali e legali, con i concessionari e con i dipendenti”. Di tutto questo si farà carico la “bad company”, oltre che dei debiti della casa, che sono pari a 9,4 miliardi di dollari, 4,5 dei quali sono dovuti al governo di Washington.