Citroen Méhari & Co.: nostalgia delle auto per l’estate?
Inizia ufficialmente l’estate 2009, ma le auto per la bella stagione non esistono più. Non stiamo parlando di cabrio o spider, ma delle vetture per l’estate dette anche “spiaggine”, molto in voga negli anni ’70 e ’80. In quel periodo ne furono prodotte di vario tipo, ma se si pensa all’auto da spiaggia viene subito
Inizia ufficialmente l’estate 2009, ma le auto per la bella stagione non esistono più. Non stiamo parlando di cabrio o spider, ma delle vetture per l’estate dette anche “spiaggine”, molto in voga negli anni ’70 e ’80. In quel periodo ne furono prodotte di vario tipo, ma se si pensa all’auto da spiaggia viene subito in mente la mitica Citroen Méhari. Realizzata su pianale e meccanica della 2CV e prodotta tra il ’68 e il 1987, in questi anni era impossibile non trovarne almeno un esemplare nelle varie località di mare.
Nonostante sulle rive spopolasse la piccola Citroen, a quei tempi anche altri costruttori si cimentarono nella produzione di spiaggine. Gli inglesi di Austin Rover proponevano la elegante Mini Moke, mentre Renault cercava di attaccare il mercato con la spartana Rodeo, tardivamente sostituita dalla R4 Frog. Anche in Italia c’era chi realizzava auto per l’estate, su base Fiat. A Torino, Moretti allestiva le 126 Minimaxi e le 127 Midimaxi, poi sostituite rispettivamente da Panda Rock e Uno Folk. Queste ultime due vetture non raccolsero il successo sperato e Moretti fallì nel 1989. Un anno simbolico che chiudeva non solo il decennio ma anche l’interesse verso questa tipologia di auto.
In seguito, solo Smart ha tentato di riportare in auge questo segmento con la crossblade. Ma il prezzo alto e la produzione limitata fecero sì che l’esperimento rimanesse isolato. Anche Citroen è stata più volte chiamata in causa ed ha risposto nel 2003 con la C3 Pluriel e nel 2006 con la concept C-Buggy. Ma sembra che anche la Casa francese difficilmente riesca a ripetersi. Infondo, rispetto ad oltre quaranta anni fa ci sono da seguire regole sulla sicurezza delle vetture e norme antinquinamento sempre più stringenti. E la realizzazione di una Méhari per le estati degli anni 2000 appare come un progetto difficile da avviare.
Ma se paragoniamo le due epoche, non si nota solamente l’assenza in commercio delle spiaggine a buon mercato. Ormai, la presenza del climatizzatore anche sulle auto piccole ha sostituito finestrini totalmente aperti e parasole da porre sotto il parabrezza. E pure le vetture scoperte son cambiate: cabrio e spider con il tetto in tela sono in minoranza rispetto alle tante coupé-cabriolet presenti sul mercato. E tutto ciò fa venire, ovviamente, un pò di nostalgia…