Mazda 3 i-stop: dettagli e nuove immagini
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Debutta ufficialmente la Mazda 3 i-stop dotata della tecnologia Start&Stop. La nuova versione della hatchback giapponese è mossa dal motore 2.0 MZR ad iniezione diretta DISI da 151 CV di potenza e 191 Nm di coppia. La Mazda 3 i-stop si distingue nella propria gamma per le basse emissioni e i consumi ridotti. La vettura, infatti, consuma solo 6,8 litri di carburante ogni 100 km, vale a dire il 14% in meno rispetto al normale motore benzina 2.0 ad iniezione indiretta della generazione precedente. Il valore delle emissioni di CO2 è 159 g/km, grazie a cui la Mazda 3 i-stop soddisfa la norma Euro 5. Il cambio manuale a sei rapporti, allo stesso tempo, offre prestazioni di marcia da vettura sportiva.
Per adattare l’i-stop ad una concezione esistente di motore, si sono rese necessarie solo poche modifiche. Oltre all’adattamento del sistema di gestione del motore, è richiesta anche la presenza di un esclusivo sensore intelligente di posizione dell’albero motore, più preciso. L’aiuto di questo sensore consente al sistema i-stop di fermare l’albero motore nella posizione ideale per il riavvio, per mezzo del taglio dell’iniezione di carburante, chiudendo la valvola a farfalla ed usando l’alternatore come freno.
Per garantire un affidabile fornitura di energia elettrica in qualsiasi momento, soprattutto durante lo spegnimento ed il riavvio del motore, Mazda3 2.0 i-stop è provvista di due batterie. La batteria principale fornisce l’alimentazione di energia generale, mentre la batteria secondaria viene utilizzata esclusivamente per riavviare il motore. Quando l’i-stop spegne il motore, l’illuminazione, il sistema audio e tutte le altre utenze elettriche continuano a funzionare, tra cui anche il sistema di climatizzazione. Il sistema Mazda i-stop dà immediatamente inizio al riavvio del motore, con un tempo di riavvio calcolato in appena 0,35 secondi, due volte più rapido rispetto ai sistemi normali.
La nuova Mazda3 i-stop è equipaggiata con un nuovo catalizzatore che fa uso di nanotecnologia singola per incorporare i metalli preziosi catalitici direttamente nella matrice di supporto del catalizzatore, il che offre enormi vantaggi rispetto ai normali convertitori catalitici: elimina la degradazione termica provocata dall’aggregazione dei metalli preziosi e migliora notevolmente le prestazioni a lungo termine del trattamento delle emissioni.
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