Home Auto a Metano GPL e Metano: dopo i fatti di Viareggio torna l’allarmismo

GPL e Metano: dopo i fatti di Viareggio torna l’allarmismo

Dopo i fatti di Viareggio e alla luce dell’incredibile boom di vendite registrato dalle auto a GPL e a Metano, molti stanno tornando a chiedersi se le auto a gas sono sicure. Infatti, prima del terribile incidente avvenuto nella località toscana, il 23 giugno scorso una coppia di Caserta è rimasta coinvolta nel rogo della

Dopo i fatti di Viareggio e alla luce dell’incredibile boom di vendite registrato dalle auto a GPL e a Metano, molti stanno tornando a chiedersi se le auto a gas sono sicure. Infatti, prima del terribile incidente avvenuto nella località toscana, il 23 giugno scorso una coppia di Caserta è rimasta coinvolta nel rogo della loro Alfa Romeo 166 dopo aver fatto il pieno di GPL in una stazione di servizio di San Nicola alla Strada (CE), sull’autostrada A1 in direzione Nord. Allontanatosi di 100 metri, l’uomo ha acceso una sigaretta e l’abitacolo del veicolo è stato avvolto dalle fiamme. Fortunatamente, i due sono riusciti ad uscire – seppure con gli abiti già incendiati – e a chiedere aiuto nell’area di servizio. Sono in corso le indagini per verificare le origini dell’incendio causato, molto probabilmente dal malfunzionamento dell’impianto GPL della vettura.

Installatori ed esperti assicurano che gli impianti attualmente in commercio sono sicurissimi, anche se le bombole per il metano vanno revisionate ogni 4 anni dopo averle smontate e portate in un centro specializzato, mentre quelle per il GPL vanno sostituite ogni 10 anni. Nella fase di collaudo, i serbatoi sono sottoposti a crash-test molto scrupolosi, in quanto viene testata la resistenza a forti urti e alle pressioni elevate dovute al surriscaldamento. La sicurezza è stata ulteriormente rafforzata con l’obbligatorietà di munire i serbatoi delle auto a gas con una speciale valvola di sicurezza (regolamento ECE/ONU 67/01) in grado di far uscire il gas progressivamente nel caso in cui si verifichino innalzamenti della pressione. Proprio quest’ultima accortezza ha consentito il parcheggio nei garage sotterranei anche alle automobili a gas di moderna concezione, fino al primo piano sotto il livello della strada.

Via | Repubblica

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