Citroën, tutti i programmi futuri: le prospettive della C3, la gamma DS e la C-Cactus di serie
Citroën è senza dubbio una delle case più dinamiche del momento: il 90° compleanno ha sì segnato il rinnovamento dell’immagine di marca, ma la crescita della casa francese sta andando ben oltre, toccando aspetti decisamente più concreti. Miglioramento della percezione del brand, rafforzamento del prodotto, nascita di un design deciso ed inconfondibile sono i primi
Citroën è senza dubbio una delle case più dinamiche del momento: il 90° compleanno ha sì segnato il rinnovamento dell’immagine di marca, ma la crescita della casa francese sta andando ben oltre, toccando aspetti decisamente più concreti. Miglioramento della percezione del brand, rafforzamento del prodotto, nascita di un design deciso ed inconfondibile sono i primi che vengono in mente. Ecco cosa ci riserva il futuro del double chevron secondo le stesse dichiarazioni della casa, raccolte nella nostra intervista.
Parlando di Citroën, l’argomento di più stringente attualità è senza dubbio il segmento B, nel quale il costruttore francese si appresta a lanciare i due classici “pezzi da 90”, la nuova C3 e l’inedita, stuzzicante DS3, raffinata variazione sul tema ricavata proprio dalla base tecnica della sorella “pop”.
Si tratta di due modelli importanti, la prima per i volumi di vendita, la seconda perché segnerà il debutto della tanto chiacchierata gamma DS e, in ultima analisi, di un tipo di prodotto tutto nuovo per Citroën. “La prima edizione della C3 ci ha fatto praticamente raddoppiare i volumi di vendita su un mercato importante come il nostro” -spiega Marco Freschi, responsabile relazioni pubbliche di Citroën Italia-, “e abbiamo molta fiducia nel nuovo modello, che è migliorato sensibilmente sotto tutti gli aspetti. Ripetere il grande successo dell’attuale sarà già un risultato eccellente”.
Le condizioni per bissare il successo ci sono tutte. Non solo la nuova C3 è un prodotto più maturo e completo, ma il segmento in cui va ad inserirsi sta vivendo una crescita molto forte in Italia, come nel resto d’Europa. In Citroën però, non fanno mistero di puntare anche a qualcosa in più.
Lo ha dichiarato recentemente Jean-Marc Gales, numero uno di Peugeot-Citroën, e la filiale italiana della casa è in piena sintonia col direttore generale: “La C3, a sette anni dal debutto è ancora nella top ten delle auto più vendute in Italia: questo significa che per la nuova partiamo da una base di clienti davvero interessante. E il prossimo modello piacerà ad un pubblico più vasto: la C3 non sarà più indirizzata ad un pubblico prevalentemente femminile, ma piacerà in misura paragonabile ad entrambi i sessi, e saprà ammiccare anche a chi cerca un pizzico di immagine e dinamismo in più”, secondo Freschi.
Fatto salvo questo obiettivo di portare via clienti alla concorrenza e risalire ulteriormente le classifiche di vendita, anche grazie a quell’effetto-novità che tanto ha premiato la nuova Fiesta, Citroën sa bene che in un momento come questo, con un quadro economico ancora incerto, è difficile fare previsioni esatte.
I grossi volumi di vendita non sono affatto l’obiettivo principale della più attesa delle novità Citroën, la linea di vetture contraddistinte dalla rediviva sigla DS. Stile originale, grande qualità, forti elementi distintivi, tanta tecnologia: così potremmo riassumere i “comandamenti” di queste imminenti novità.
“Con la gamma DS intendiamo offrire nei segmenti centrali del mercato -B, C e D-, una linea di prodotti che si differenzi nettamente dai corrispondenti generalisti, senza per questo raggiungere listini da prodotti premium”, afferma il portavoce Citroën. “DS3, DS4 e DS5 risponderanno ad esigenze peculiari, di nicchia, permettendoci così di calcare la mano su certi aspetti senza la preoccupazione di scontentare una parte della clientela”.
Design innovativo, innanzi tutto, ma anche dinamica di guida sensibilmente più sportiva rispetto alle altre Citroën saranno due degli elementi distintivi delle DS. Proprio in virtù delle sue spiccate doti dinamiche, la DS3 conoscerà anche un impiego agonistico, nei rally, come ci ha anticipato Citroën. Il ruolo che ha in programma per lei la divisione Sport, già al lavoro sul modello, è quello di erede della C2. La DS3 sarà in sostanza una proposta ancor più performante per l’affezionata clientela sportiva, che dovrebbe essere omologata nella categoria R2.
Il terzo, altrettanto importante tratto distintivo delle DS, saranno le nuove tecnologie che questa linea di modelli porterà al debutto. Alla Citroën DS5, da questo punto di vista, spetterà il compito più importante. Il modello, atteso per il 2011, come ha dichiarato Freschi, segnerà l’esordio della prima Citroën ibrida di serie.
La Citroën DS5 ibrida sarà spinta dall’accoppiata tra il motore elettrico ed il nuovo diesel HDi da 2.0 litri e 163 CV (che per il 2011 potrebbero anche essere di più). L’originale soluzione cui darà vita Peugeot-Citroën prevede il diesel sistemato sull’asse anteriore e l’elettrico da 37 CV sul posteriore. Dal momento che la DS5 sarà una full hybrid con la capacità di procedere con la sola propulsione elettrica, il risultato sarà un’auto in grado di marciare a trazione anteriore, integrale o anche (per brevi tratti urbani) a trazione posteriore.
A tutti questi plus in termini di stile e contenuti della gamma DS, molto probabilmente saranno affiancati anche pacchetti di servizi esclusivi dedicati ai clienti della nuova linea. Allo stesso modo, le concessionarie saranno presto attrezzate per accogliere nuovi spazi espositivi riservati a questi tre modelli.
“La DS3 arriverà a marzo 2010, e per quel momento gli showroom avranno completato un restyling complessivo, non solo destinato ad accogliere il modello, ma a celebrare i 90 anni della casa e ad adeguarsi alla nuova immagine di marca. Si tratterà di un rinnovamento estetico e funzionale allo stesso tempo. La riorganizzazione degli spazi darà vita ad ambienti del tutto nuovi per uno showroom: non si entrerà più in un salone dalle funzioni indistinte, ma in uno spazio dove chi viene per un motivo preciso sarà indirizzato direttamente all’area di suo interesse”, ha dichiarato Freschi.
Considerazioni molto interessanti sono anche quelle che abbiamo raccolto sul conto della C-Cactus, nel corso della nostra intervista. “Sì, la Citroën C-Cactus avrà un seguito di serie. Si tratterà di un modello essenziale, dallo stile di rottura e dai contenuti per così dire intelligenti. Su quest’auto non proporremo optional dall’utilità discutibile, che in termini di miglioramento del comfort hanno un peso molto relativo”, afferma il portavoce Citroën.
La C-Cactus, aggiungiamo noi, sarà un modello che, per fare un paragone azzardato, riproporrà la filosofia vincente dell’Ikea: offrire un design curato ed una buona qualità a prezzi (quasi) da low-cost. Più “minimal” che low-cost vera e propria dunque: semplicemente una macchina “vera”, priva del superfluo (sensori di parcheggio, clima bizona e diavolerie varie) e molto moderna nella sua attenzione alla riduzione del peso, del prezzo, dei costi di gestione, dei consumi e delle emissioni inquinanti.
Già, i consumi e le emissioni. Due aspetti che sulla C-Cactus saranno tenuti in altissima considerazione. La piccola francese, che avrà probabilmente dimensioni di poco superiori ai 4 m, offrirà una gamma motori tutta focalizzata su propulsori innovativi e soluzioni tecniche all’avanguardia per ben figurare in merito al rispetto ambientale.
PSA sta infatti lavorando su un nuovo 1.0 tre cilindri benzina compatto, ecologico e versatile, “predisposto” per così dire alla sovralimentazione e/o all’aggiunta di un modulo ibrido. E come se non bastasse, una C-Cactus elettrica, in Citroën l’hanno già messa in preventivo per il futuro. “Nessuna decisione ufficiale è stata presa finora”, ha precisato il responsabile relazioni pubbliche della filiale italiana, ma nelle riunioni del management si sta concretamente valutando l’ipotesi.
Insomma, le prime mondiali che ci attendono fra pochi giorni a Francoforte sono solo un gustoso antipasto di quello che ci attende nei prossimi anni…