Codice della Strada: l'Unione Europea verso un testo comune?
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Al termine della Conferenza sul Traffico e la Circolazione di Riva del Garda, è emerso con chiarezza un auspicio: per dirla con il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Roberto Castelli, è necessario “proseguire a livello nazionale ed internazionale per l’armonizzazione normativa comunitaria, la formazione dei conducenti e lo sviluppo delle nuove tecnologie per la mobilità”. Il Codice Europeo della Strada è un obiettivo prioritario anche per l’ACI, organizzatore della conferenza.
Castelli, che ha sottolineato l’opportunità di uniformare anche il regime sanzionatorio sulla base di norme internazionali, si è poi soffermato sulla cosiddetta “scatola nera” per le auto, sottolineando i vantaggi di una sua futura adozione nel nostro paese: “L’adozione della scatola nera potrebbe avere un duplice effetto positivo: il primo connesso alla ricostruzione puntuale della dinamica di incidente, il secondo legato all’effetto dissuasivo sui conducenti verso i comportamenti scorretti e pericolosi”.
Sempre in tema di nuove proposte nell’ambito della circolazione e della sicurezza stradale, alla prossima Conferenza Interministeriale dei Trasporti, che si aprirà a Mosca il 19 novembre prossimo, l’ACI presenterà due idee: la destinazione alla sicurezza stradale di almeno la metà degli incassi delle multe, e l’accantonamento per lo sviluppo delle infrastrutture del 10% degli stanziamenti complessivi della Banca Mondiale.
Non meno importante è per la sicurezza la formazione dei conducenti. Ogni giorno 106 persone perdono la vita sulle strade europee e secondo l’Automobile Club Italiano “sarebbe opportuno che nel futuro Codice Europeo della Strada siano previsti l’obbligo di frequentare un corso di guida sicura entro tre anni dal conseguimento della patente e un biennio propedeutico alla guida per i sedicenni”, che fornirebbe ai neopatentati un bagaglio di esperienza e consapevolezza fondamentale nella prevenzione degli incidenti.
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