Mercedes: la storia delle Frecce d’Argento in tre autoarticolati
Per festeggiare i 75 anni delle Frecce d’Argento, Mercedes ne ha ripercorso l’evoluzione attraverso tre autoarticolati adibiti al loro trasporto. Non solo compagni d’avventura, ma vere e proprie chiocce, amorevoli e protettive.Come il “Blue Wonder” del 1954, veicolo lungo 6.75 metri ed equipaggiato con lo stesso propulsore sei in linea della 300 SL Gullwing, con
Per festeggiare i 75 anni delle Frecce d’Argento, Mercedes ne ha ripercorso l’evoluzione attraverso tre autoarticolati adibiti al loro trasporto. Non solo compagni d’avventura, ma vere e proprie chiocce, amorevoli e protettive.
Come il “Blue Wonder” del 1954, veicolo lungo 6.75 metri ed equipaggiato con lo stesso propulsore sei in linea della 300 SL Gullwing, con alcuni componenti – porte ed interni – presi in prestito dall’allora Mercedes 180. Talmente ben progettato da tollerare, una volta smessi i panni del portantino, dieci anni di assistenza a muletti e vetture in fase di sviluppo. Per poi concludere la carriera senza gloria, rottamato nel 1967 da quel Rudolf Uhlenhaut responsabile della divisione corse e suo maggior fruitore. Il modello mostrato in foto è quindi una replica, creata rispettando tutti i crismi del predecessore.
È invece originale fino all’ultimo bullone il Lo 2750, nonostante la settantina (è del 1936) passata ed un propulsore benzina quattro cilindri che oggi pare solo adatto a spingere un’utilitaria. Chiude la rassegna l’attuale Actros, bestione da 4×16.5 (altezza e lunghezza, in metri) spinto da un V8 diesel.