Volvo, ecco la C30 Polestar Performance Concept: 405 CV, 510 Nm e trazione integrale
Volvo e Polestar, storico partner motorsport della casa svedese, hanno presentato oggi la C30 Polestar Performance, un prototipo che nasce per celebrare il lungo sodalizio tra le due aziende, che collaborano e vincono nel turismo svedese (la stagione 2010 inizierà domenica, ndr) da ben quindici stagioni, con le varie 850, S40 ed S60.La C30 Polestar
Volvo e Polestar, storico partner motorsport della casa svedese, hanno presentato oggi la C30 Polestar Performance, un prototipo che nasce per celebrare il lungo sodalizio tra le due aziende, che collaborano e vincono nel turismo svedese (la stagione 2010 inizierà domenica, ndr) da ben quindici stagioni, con le varie 850, S40 ed S60.
La C30 Polestar Performance, come afferma Volvo “è quello che succede quando gli ingegneri sono liberi di progettare al di fuori dei rigidi regolamenti delle competizioni”. La due volumi è reduce dall’affermazione nella stagione 2009 dell’STCC e parte del know-how sviluppato sul modello da pista è stato trasferito in questo prototipo.
Il “garage di fiducia” di Volvo ha infatti ricevuto di recente la responsabilità di sviluppare alcune parti meccaniche più performanti rispetto a quelle di serie, indicate con la denominazione ufficiale di Polestar Performance Engine Optimization Products, vendute attraverso la stessa rete di vendita Volvo (anche se solo su alcuni mercati) e coperte dalla medesima garanzia della casa. La C30 Polestar Performance rappresenta in un certo senso il “link” tra le gare e gli accessori per le auto di produzione. Ecco i suoi dettagli tecnici.
La vettura, che sarà presentata “in carne ed ossa” domani a Göteborg è spinta dal noto 2.5 cinque cilindri turbo che va sotto la sigla di Volvo T5 e che è sovralimentato con una turbina KKK 26. Tante e importanti le modifiche: l’intercooler è stato sostituito da uno più grande, pistoni e bielle sono stati modificati e anche l’albero a camme lato aspirazione è andato incontro ad importanti interventi.
Il risultato è che questo turbocompresso è diventato davvero brutale: 405 CV e 510 Nm sono i numeri che danno la prima misura indicativa delle sue capacità. Per scaricare al meglio tanto ben di Dio sulle ruote, intervengono due differenziali autobloccanti Quaife. Lo schema di trazione è un integrale di tipo Haldex, le sospensioni sono contraddistinte da nuovi ammortizzatori e molle Öhlins, lo sterzo è più pronto e meno demoltiplicato rispetto alla vettura di serie.
Ancora: l’impianto frenante è stato sviluppato da Brembo e può contare su dischi da 380 davanti (con sei pistonicini) e da 330 dietro (pinze a quattro pistoncini). I cerchi ruota sono dei BBS da 19″, i pneumatici sono Pirelli PZero 235/35. Per concludere, buona parte dell’aerodinamica è stata ripresa dalla vettura dell’STCC e negli interni sono comparsi sedili sportivi con cinture a quattro punti. Se solo ci appiccicassero una targa davanti prima o poi…