Alfa Romeo Giulietta: AutoBild la elegge vincitrice nella sfida contro la Bmw Serie 1
Il settimanale tedesco AutoBild ha organizzato una sfida fra l’Alfa Romeo Giulietta 1.4 TB MultiAir (170 cavalli) e la Bmw 120i (170 cavalli), decretando vincitrice – non senza sorpresa – l’hatchback milanese. “Il Biscione ha finalmente prodotto una vettura che richiama la sua primavera”, scrive Wolfgang König, autore dell’articolo. “Possono così tornare alla mente le
Il settimanale tedesco AutoBild ha organizzato una sfida fra l’Alfa Romeo Giulietta 1.4 TB MultiAir (170 cavalli) e la Bmw 120i (170 cavalli), decretando vincitrice – non senza sorpresa – l’hatchback milanese. “Il Biscione ha finalmente prodotto una vettura che richiama la sua primavera”, scrive Wolfgang König, autore dell’articolo. “Possono così tornare alla mente le sfide fra Giulia TI e 1800 ti, Giulia Super e 2002, Alfetta e 520i, tutte giocate ad armi pari”. Dopo una breve disamina del recente passato Alfa, permeato da un velo di nostalgia (“La dirigenza ha rischiato di condurre il marchio verso un punto morto”), il giudizio scivola verso l’analisi tecnica.
La Giuletta viene indicata quale prima tappa dell’Alfa Romeo risorta (“Nuovo telaio, nuovi motori, picchi di qualità mai raggiunti nel recente passato”), mentre per definire la Serie 1 si sceglie una metafora che possa evidenziare anche i 13 centimetri di lunghezza resi all’avversaria: “E’ la Tom Cruise del segmento: compatta, agile, raffinata e piace a tutti”. La taglia in più, d’ogni modo, non penalizza la segmento C italiana una volta collocata sulla bilancia: con i suoi 1365 chili si rivela più leggera di dieci chili rispetto alla 120i. Una volta in marcia, König critica la Giulietta per i sedili mal pensati (“Non assicurano il giusto sostegno alle cosce”), prima di lanciarsi nell’analisi del 1.4 MultiAir.
Il motore viene definito convincete, “adatto anche ad un’Alfa”, nonostante una certa inerzia a basso numero di giri. Quando messo alla frusta, il quattro cilindri garantisce poi un sound piacevole ed un tiro omogeneo, che esalta il telaio preciso e comunicativo; giudizio positivo anche per lo sterzo, “incantevolmente diretto”, ed il sistema DNA (nella modalità Dynamic) che rende ancora più efficace il comportamento in curva. Infine, il verdetto conclusivo. “Il peso mosca italiano manda kappa-o il pugile bavarese? No, la sconfitta non arriva, ma ha comunque il merito di assestare qualche doloroso montante”.