Tesla Model S: rinforzato il sottoscocca per evitare altri casi di incendio
I tecnici dell’azienda californiana hanno installato tre elementi a protezione del sottoscocca, dove si trovano le batterie. Viene quindi scongiurata la possibilità che si verifichino ulteriori incendi.
Le Tesla Model S costruite dopo il 6 marzo verranno tutte equipaggiate con tre nuovi elementi protettivi, destinati al sotto-scocca e soluzione utile per scongiurare i problemi di auto-combustione verificatisi su alcuni esemplari. Il marchio californiano mette in tal modo la parola ‘fine’ ad una vicenda iniziata nello scorso ottobre, quando tre vetture andarono in fiamme a pochi giorni l’uno dall’altro. Del problema furono incolpate le batterie agli ioni di litio, colpite da un oggetto metallico mentre il conducente viaggiava in autostrada.
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“L’efficacia delle nuove placche va ritenuta sostanziale, ma il loro effetto sulle prestazioni del veicolo è davvero minimo – ha spiegato Elon Musk, fondatore ed amministratore delegato –. Le protezioni influiscono sull’autonomia per lo 0.1% e non modificano la dinamica di guida. Test nella galleria del vento hanno poi evidenziato l’assenza di variazioni sugli indici di portanza e resistenza aerodinamica”.
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I tecnici del marchio sono intervenuti installando una barra di alluminio cava, con la quale deviare residui presenti sul bordo stradale (come avvenuto nel caso incriminato). Sono poi presenti una placca in titanio ed un ulteriore elemento ad angolo, che assorbe l’energia prodotta da eventuali impatti. Queste modifiche renderanno soddisfatti i funzionari dell’ente nazionale per la sicurezza stradale statunitense. Già da qualche settimana l’NHTSA ha infatti dichiarato conclusa l’inchiesta per valutare eventuali responsabilità, in virtù anche della fattiva collaborazione offerta da Tesla.
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Musk può quindi concedersi una stoccata. A suo dire è bizzarro che l’incendio di tre Model S abbia generato una tale risonanza mediatica, dal momento che la percentuale di automobili andate in fiamme (1 su 800) è di cinque volte inferiore rispetto alle auto tradizionali: nel 2013 ben 200.000 vetture con motore a benzina sono andate arrosto negli Stati Uniti.
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Tesla Model S: la batteria al litio prende fuoco
Disavventura per un proprietario di una Tesla Model S: la vettura elettrica ha preso fuoco all’uscita dell’autostrada nello stato di Washington e sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per spegnere l’incendio, anche se non ci sono state conseguenze per il guidatore. Quest’ultimo ha dichiarato alla Polizia, anch’essa intervenuta sul posto, di aver colpito alcuni residui metallici mentre era in autostrada e, dopo essere uscito, l’automobile ha preso fuoco, come si può osservare nel video girato da un passante, che ha fatto immediatamente il giro del web.
La casa americana ha spiegato, tramite la sua portavoce Elizabeth Jarvis-Shean, che l’incendio è avvenuto per “l’impatto diretto di un grande oggetto metallico su uno dei 16 moduli della batteria al litio della Model S. E poiché, in fase di progettazione, ogni modulo è isolato da barriere tagliafuoco per limitare eventuali danni, l’incendio è stato contenuto in una piccola sezione della parte anteriore del veicolo“. Tuttavia, i vigili del fuoco hanno detto di aver fatto piuttosto fatica a spegnere l’incendio della batteria.
La NHTSA, l’agenzia governativa statunitense per la sicurezza su strade ed autostrade, ha tenuto recentemente sotto controllo gli incendi che hanno coinvolto le batterie al litio. Nel gennaio 2012 aveva pubblicato un rapporto sulla Chevrolet Volt, mentre quest’anno la verifica è stata effettuata proprio sulla Tesla Model S e la vettura elettrica ha ricevuto un punteggio di sicurezza complessivo di 0.42, il miglior rating mai realizzato da una vettura da quando è stato introdotto (nel 2011) il nuovo sistema di punteggio.