Opel Meriva 1.7 CDTI: la nostra prova su strada
Le portiere, i sedili posteriori, il tunnel centrale ed anche il telaietto porta-biciclette. Tutto è Flex. Tranne la gamma motori, composta finora da sole unità alimentate a benzina. E così, quattro mesi dopo il lancio, Opel rende disponibili per la Meriva anche i propulsori diesel 1.3 CDTI (75 CV ed ecoFLEX 95 CV) e 1.7
Le portiere, i sedili posteriori, il tunnel centrale ed anche il telaietto porta-biciclette. Tutto è Flex. Tranne la gamma motori, composta finora da sole unità alimentate a benzina. E così, quattro mesi dopo il lancio, Opel rende disponibili per la Meriva anche i propulsori diesel 1.3 CDTI (75 CV ed ecoFLEX 95 CV) e 1.7 CDTI nelle sue declinazioni da 100 (solo con trasmissione automatica a sei rapporti), 110 e 130 CV. Un passaggio obbligato – in attesa delle versioni GPL e Start&Stop che debutteranno nel 2011 -, specie considerando l’incidenza dei motori a gasolio nelle vendite totali: in Italia si raggiunge il 30% – a fronte di una media europea del 45% -, mentre in Portogallo addirittura il 90% delle Meriva vendute ha sigla CDTI. L’integrazione dei nuovi quattro cilindri ha obbligato gli strateghi di Russelsheim a ridefinire le previsioni di vendita, corrette al rialzo (130.000 esemplari nel 2011) dopo l’incoraggiante 2010 che si chiuderà con la previsione di targare 85.000 vetture.
La Meriva II può essere finalmente acquistata non solo per rispondere a doveri di concretezza o funzionalità, affrancandosi così dalla fin troppo dimessa generazione precedente. Gran parte del merito va attribuito al nuovo corso stilistico – ispirato all’omonimo concept, presentato due anni e mezzo orsono -, dalle linee più rotonde e paciose disegnate per mascherare dimensioni da segmento superiore: 4.29 metri di lunghezza (+24 cm rispetto alla Meriva I), 1.81 di larghezza (+11 cm) e 1.62 in altezza, per un passo di 2.64 metri (+1 cm). La Meriva si posiziona così fra le monovolume compatte “pure” (Lancia Musa, Kia Venga) e le MPV di segmento C (Citroen C4 Picasso, Renault Scenic X-Mod), sfruttando questa sua gradita promiscuità per suscitare ulteriori incertezze al potenziale acquirente. L’abitacolo è progettato per accogliere comodamente quattro adulti ed un bambino, e dispone di alcune soluzioni intelligenti come il sistema FlexRail (rotaia centrale su cui scorre il bracciolo) o i sedili posteriori scorrevoli. Sufficiente il vano carico, regolare e ben conformato ma dalla volumetria non eccelsa (400/1.500 litri).
STERZO MORBIDO, IL CAMBIO E’ POCO PRECISO
La morbidezza stilistica della Meriva si riflette nello sterzo, leggero e preciso tanto in fase di manovra quanto – soprattutto – alle velocità più elevate. Meno convincente la trasmissione manuale a sei rapporti, che soffre per gli innesti contrastati ed i rapporti decisamente lunghi che penalizzano le riprese da regimi più contenuti. Ottima la posizione di guida: il sedile è regolabile con precisione quasi assoluta – la “rotellona” del sedile concede numerosi scatti -, il bracciolo scorrevole non è mai d’intralcio e la visibilità trae giovamento dai montanti anteriori piuttosto arretrati. Suscita invece qualche dubbio il sistema FlexDoors, che favorisce solo in parte l’accessibilità: le portiere ad armadio sono comode per salire/scendere e per sistemare eventuali bambini nei seggiolini posteriori, ma si rivelano d’impaccio quando si parcheggia accanto ad altre vetture; in questa condizione i passeggeri anteriori e posteriori non posso scendere contemporaneamte.
MOTORE RUVIDO E POCO FRUIBILE
L’Opel Meriva oggetto della nostra prova su strada è equipaggiata con il motore 1.7 CDTI da 130 CV e 300Nm di coppia, unità vecchiotta (il progetto Isuzu risale al 1999) nonostante i molteplici aggiornamenti introdotti nel corso degli anni. Intendiamoci: i numeri sono dalla sua, ed anche le prestazioni sono convincenti (velocità massima di 196 km/h, accelerazione 0-100 km/h in 9.9 secondi, consumo medio di 5.2l/100km), ma la ruvidità d’utilizzo è piuttosto marcata ed il rumore sempre avvertibile. Manca inoltre l’adeguato sostegno della trasmissione, che – come detto – si rivela piuttosto inerte ai bassi regimi obbligando a guidare sempre con il giusto rapporto inserito. Il comportamento del 1.7 CDTI migliora all’aumentare dei giri, anche se l’erogazione della potenza è sempre piuttosto scorbutica.
PREZZI E DOTAZIONI
La multispazio tedesca con propulsore diesel è proposta a partire dai 17.750 euro necessari per la 1.3 CDTI 75 CV Elective, mentre la più potente 1.3 CDTI ecoFLEX 95 CV può essere ordinata spendendo 1.000 euro in più. Il 1.7 CDTI ha come soglia d’accesso i 19.750 euro della 110 CV, che salgono a 20.250 per la versione da 130 CV; per la 1.7 CDTI automatica sono richiesti 20.750 euro. Fra i due allestimenti disponibili (Elective e Cosmo) “ballano” invece 2.000 euro. Il primo offre sei airbag, ESP, controllo di trazione climatizzatore manuale, cruise control, stereo con lettore CD, Mp3 e comandi al volante, mentre la Cosmo integra il climatizzatore automatico a due zone, i rivestiti in pelle e tessuto, i vetri posteriori oscurati, i fendinebbia, i cerchi in lega da 16 pollici e l’impianto stereo più raffinato.