Milano Auto Show 2014: un primo si.
Milano Auto Show 2014: qualcosa si muove. Parola di Cazzola.
Il “Milano Auto Show 2014”, annunciato a sorpresa meno di due settimane fa da Alfredo Cazzola e dall’ad della Fiera di Milano Enrico Pazzali, sta già muovendo i primi passi decisi di una lunga marcia attraverso le case automobilistiche europee che durerà almeno fino alla prossima primavera.
Perplessità, critiche e ostacoli da parte delle molte fazioni in campo erano nel conto e non rallentano certo l’andatura. La posta in gioco è alta e mai come in questo caso appare come una grande sfida imprenditoriale basata sulle idee e sui colpi di scena cui l’ex patron del Motor Show di Bologna è abituato da sempre. La sua base operativa rimane Bologna, al 30 di via Milazzo che fu per anni il quartier generale del Motor Show, affiancata da una seconda base milanese.
Davanti si apre un percorso che, al momento, ha il sapore di una sorta di “campagna elettorale” per ricandidare l’Italia al diritto e all’utilità di ospitare ancora un evento di forte impatto non solo nazionale più che un semplice “salone” dell’automobile.
I costruttori dicono che i saloni validi sono soltanto Ginevra, Francoforte e Parigi? Cazzola e Milano sono pronte a fare qualcosa di diverso pur mantenendo al centro dell’operazione l’automobile in tutte le sue valenze a loro volte diverse rispetto a trent’anni fa. Molto, se non tutto, dipenderà dai contenuti e dalla nuova formula che Cazzola riuscirà a sviluppare e a proporre al mondo dell’auto malgrado le precarie situazioni di mercato, forte anche della stretta alleanza con una struttura solida e autorevole come quella della Fiera più importante del Paese.
Abbiamo intercettato Cazzola in treno tra Milano e Bologna. La domanda è stata d’obbligo: come è cominciata la grande partita dopo il fischio d’inizio del 15 novembre scorso?
Nel modo più semplice in questa prima fase abbiamo avviato i primi contatti con le filiali italiane delle aziende per illustrare un po’ più in dettaglio il profilo, gli strumenti e le rotte che abbiamo in mente prima di presentarci direttamente alle case madri con i progetti più aggiornati e definiti: questa volta non si tratta di organizzare una semplice esposizione.
Intanto, dopo le perplessità di molta stampa, il no della Fiat in parte condizionato dalle speranze di Torino di poter realizzare un salone dell’auto elettrica, oltre al legittimo tentativo di sopravvivenza del Motor Show di Bologna, il progetto ha incassato proprio ieri un primo forte segnale di incoraggiamento.
Lo ha firmato un nome illustre come il “nostro” Walter de Silva, oggi uno dei più autorevoli designer mondiali, in nome della “sua società”, il gruppo Volkswagen. “Se si farà…” ha detto de Silva ribaltando con poche parole un intero fronte di obiezioni. Perché ancora una volta i tedeschi sono e saranno l’ago della bilancia. E Cazzola?
E’ stata una sorpresa molto piacevole che considero di buon auspicio. Anche se, conoscendolo bene, contavo sulla possibilità che fosse tra i primi a capire e condividere lo spirito della nostra iniziativa intuendo le potenzialità del palcoscenico internazionale che stiamo preparandoci a realizzare.
E’ solo l’inizio: come scrivevo due settimane fa, godiamoci la partita prima di azzardare pronostici grigi.
Milano Auto Show 2014: c’è chi dice no, almeno per ora.
Milano Auto Show – Bologna Motorshow: un derby nazionale fuori campionato e perfino senza il pallone con cui giocare. In pochi giorni siamo passati dal lutto nazionale che condannava l’Italia all’umiliazione di aver perso entrambi i suoi due celebrati Saloni dell’auto (Torino nel 2002 e ora il Motor Show) ad averne di nuovo due con la nascita della nuova location milanese.
Si, di nuovo due perché malgrado tutto la Fiera e l’amministrazione comunale di Bologna si sono svegliate di colpo dall’antico letargo ricordando al mondo che il Motor Show è l’unico titolato in sede europea ed è solo “sospeso” per quest’anno. Morale? “Don’t touch my Show” e appello a Governo, istituzioni e imprenditori, da parte di Duccio Campagnoli, presidente della Fiera di Bologna.
Intanto fra i due litiganti il terzo, nella fattispecie la Fiat, si affretta a stroncare entrambi con un secco “…non ci sono le condizioni per un nuovo salone…” e sottolineando a scanso equivoci che “… Francoforte alternato a Parigi e Ginevra.. bastano e avanzano allo stato attuale delle cose”. Opinione, anche se non dichiarata ufficialmente, comune anche agli “ospiti” esteri le cui filiali nazionali non hanno comunque alcuna voce in capitolo sul tema demandato alle Case madri. Infine la cosiddetta opinione pubblica, a sua volta nettamente divisa: per la gente della strada che di solito non conta, un nuovo evento di rilievo sull’auto dalla formula più attuale ci vorrebbe eccome, purché in una formula aggiornata ai tempi, per la stampa invece il “niet” della Fiat è esaustivo e tanto basta.
Partita chiusa sul nascere, allora? Non ne sarei così sicuro anche se al momento la vicenda si presenta perfino più complicata di quanto non possa apparire. Bologna ha dovuto arrendersi alla defezione degli espositori e, per sua disgrazia, e all’invecchiamento di una formula ormai superata. Cazzola e Milano sembrano avere grandi progetti e si candidano al rilancio internazionale in grande stile, ma hanno parlato troppo presto per avere qualcosa di concreto e credibile da esporre a parte se stessi. Non stupisce dunque che chi ha deciso il “gran rifiuto” a Bologna confermi oggi la propria posizione.
Ricordiamoci però che abbiamo a che fare con gente di business: se arrivasse un’offerta davvero valida non si porrebbe problemi nel cambiare idea. E a guardare bene ci sono molti mesi davanti per esporle. Non sarei quindi tanto frettoloso nel liquidare la sfida milanese. Per Bologna è diverso e, a parte ogni altra considerazione, resta comunque da sapere se i francesi di GL Events avranno voglia di investire ancora quanto servirebbe e al tempo stesso trovare le idee giuste per battere gli avversari.
Il pronostico? Quanto di più difficile e azzardato formularne uno malgrado la vivace conferenza stampa tenuta venerdi mattina a Milano da un Alfredo Cazzola più in forma e determinato che mai dopo sette anni di panchina obbligata, affiancato dall’ad della Fiera di Milano Enrico Pazzali. Davvero una “strana coppia” per chi, come me, ha vissuto la genesi e le grandi battaglie degli anni Ottanta del Motor Show per farsi largo a dispetto dei contrasti con Anfia e Salone di Torino su un fronte, ma anche su quello di Milano che rivendicava (ribadito anche oggi) antichi blasoni anteguerra.
Finì, è storia nota, che la stessa Torino dovette capitolare chiamando addirittura in soccorso il “nemico” Cazzola. Che a suo volta, nel 2002, fu messo alle corde dalle case automobilistiche espositrici che, approfittando della grande crisi della Fiat, decisero di dare un taglio al vecchio Salone sabaudo. Milano intanto taceva pensando di tenersi strette le moto, cosa che in effetti riuscì senza tuttavia intaccare la forza del MS. Una forza basata sui numeri, parallela a quella del mercato nazionale come per Torino era stata quella della Fiat finché è durata. Intuito e generosa offerta dei francesi portarono Cazzola a scendere dall’auto nel 2007, giusto un attimo prima del grande uragano le cui conseguenze sono oggi sotto gli occhi di tutti.
Perché allora uno come Cazzola, ricco di risorse e di esperienza com’è, ha deciso di scendere di nuovo in pista? Una persona che lo conosce bene mi ha parlato di “nostalgia canaglia”. Può darsi, ma Alfredo è sempre stato un combattente audace e molto pragmatico per buttarsi allo sbaraglio senza qualche asso nella manica.
Proverò a chiederglielo lontano dai riflettori. Intanto passo la parola a voi che siete i veri arbitri.
Milano Auto Show 2014 dall’11 al 21 Dicembre, il Motor Show di Milano
Siamo al Circolo della Stampa di Milano, dove in una conferenza stampa affollatissima Alfredo Cazzola sta parlando del Milano Auto Show 2014.
Cazzola mette subito le carte in tavola e senza giri di parole annuncia che vuole fare il “salone dell’automobile più bello del mondo“. Da quando ha lasciato il Motor Show sette anni fa, il mondo è cambiato. E’ cambiata sia l’automobile sia la comunicazione, dove i social network ed internet in generale hanno rivoluzionato tutto.
La sfida con le case automobilistiche è di convincerle della necessità di un nuovo salone, proprio nel nostro Paese. Sappiamo perfettamente chi sono i nostri competitors ma sappiamo anche quali sono le nostre capacità sul mercato. Vogliamo creare un percorso culturale ed un progetto che possa attrarre non solo gli utenti italiani ma anche quelli internazionali, coinvolgendo tutti i settori e imprenditori al di là del mondo dell’automobile: sarà un salone a 360 gradi. Un salone che non è importante quindi per il solo settore automobilistico, ma per tutto il territorio.
La Fiera di Milano nasce negli anni ’20 dello scorso secolo, e Milano ha già ospitato un Salone dell’Automobile fino al 1937. Fiera Milano, che non è un ente pubblico, in un momento economico non facile si prende la responsabilità del rischio di una operazione del genere. Si tratta di una cosa nuova, ma che è comunque nelle corde di Fiera Milano.
Come location, Fiera Milano dispone di due aeroporti, 17.000 parcheggi, un’autostrada che arriva in fiera, una stazione di metropolitana in loco, più tutte le strutture alberghiere in zona ed in città. Nel 2015 saremo al centro del mondo, e l’Expo sarà uno dei nostri punti di forza.
Quando si parla di salone dell’automobile si parla di passione, anche quando la crisi ci testimonia il contrario. E’ la passione ciò che ci sta accompagnando in questo progetto, e cerchiamo di contaminare con la passione, che è la nostra bandiera, un po’ tutto il settore.
La data di Dicembre si colloca in una finestra temporale che non è coperta da altri saloni internazionali. Dicembre è inoltre propedeutico per il mese di Gennaio, che è importantissimo per il mercato italiano. Pensiamo possa essere utile anche per quanto riguarda il marketing del settore.
Per quanto riguarda il settore Moto, EICMA porta circa 500.000 visitatori. Auto e Moto sono due settori ovviamente diversi, uno dei nostri obiettivi è di convincere chi è venuto a Milano per EICMA, a tornare per il Salone dell’Auto. Più in generale il dovere come Fiera è di aiutare gli imprenditori, piccoli e grandi, nell’aumentare visibilità ed aumentare i business.
Non vogliamo fare concorrenza a fiere italiani. Anzi, vogliamo coinvolgere nel nostro progetto altre realtà italiane. Se Milano e Bologna avranno date in contemporanea per manifestazioni motoristiche, sarà il mercato a decidere chi sarà più bravo. Fiera Milano è una società privata quotata in borsa e Comune di Milano o Regione Lombardia non ha alcuna partecipazione.
Testi di Andrea Zaliani.
Motor Show a Milano, la scommessa di Cazzola
Dunque il Salone dell’Automobile di Milano si farà davvero. Fra poco più di un anno, dal 10 al 21 dicembre 2014, ospite di quella Fiera che per lunghi anni ha tentato di tutto per ottenerlo, avendo già nei propri padiglioni le moto dell’EICMA.
Il patron, manco a dirlo, sarà ancora una volta quell’Alfredo Cazzola che nel luglio del 2007 annunciò con un altro colpo di scena la vendita del suo Motor Show ai francesi di GL Events. “Avevo ricevuto un’offerta irrinunciabile ha spiegato in una recente intervista Cazzola, riemerso a sorpresa da un silenzio e da un obbligo contrattuale di non concorrenza fino a tutto il 2012.
Oggi ha 63 anni ben portati, più del doppio di quando iniziò la sua avventura “digiuno di motori” come confessa nel suo libro “A modo mio – autobiografia di un libero imprenditore”, e non porta più i capelli alla Lucio Battisti come allora.
Ma la grinta non è cambiata e, a quanto pare, continua a fare a modo suo, sempre controcorrente e soprattutto contro la logica comune. Sembrava uno scherzo di Halloween quando è iniziato il primo giro di indiscrezioni e per molti scettici resterà tale per parecchio tempo ancora. Cazzola lo sa perfettamente ma lui è fatto così.
“In primavera mi hanno detto che quest’anno il Motor Show rischiava, ho sentito un po’ in giro qualche opinione finchè ho capito che non c’era tempo da perdere, e che prima di arrendersi alla sfiga bisogna almeno provarci. Domani ne parliamo meglio.” mi ha detto ieri sera dandomi appuntamento a questa mattina.
Ebbene, al momento la cronaca è questa: a meno di un mese dall’annuncio della “sospensione” dello storico Motor Show di Bologna per la defezione di massa delle case automobilistiche, l’atto di nascita, o meglio del concepimento, del suo erede lombardo è fissato ufficialmente per questa mattina, dalle 10,30 in poi a Milano, con una conferenza stampa organizzata in fretta e furia e con molta approssimazione.
“Non abbiamo neppure un vero ufficio stampa al momento, ma viste le troppe indiscrezioni e tanti pettegolezzi meglio uscire subito allo scoperto. Anche se è ancora tutto da fare“. Fra poco ne sapremo di più e vi terremo aggiornati.