Mazda 6 2.2 Skyactiv-D berlina: prezzo, caratteristiche e prova
Mazda 6 2.2 Skyactiv-D 150 cavalli: ecco la prova su strada delle nuova berlina nipponica con prezzi a partire da 28.150 euro.
Nei primi mesi dello scorso anno debuttava la nuova generazione della Mazda 6, completamente rinnovata nella forma e nei contenuti. Sulla nuova Mazda6 le particolari forme trasmettono eleganza e dinamicità oltre a rappresentare l’ultima evoluzione del design KODO, ideato per esaltare il concetto di piacere di guida anche a vettura ferma. La Mazda 6, che si può tranquillamente considerare come un modello strategicamente importante per la Casa di Hiroshima, è stata creata ex-novo avvalendosi del pacchetto tecnologico Skyactiv.
Nella moltitudine di sistemi avanzati utilizzati, che approfondiremo in modo dettagliato nelle prossime righe, spicca l’adozione dell’i-ACTIVESENSE ovvero una serie di sofisticate tecnologie per la sicurezza al servizio del conducente. Ad esse si affianca anche il debutto dell’i-ELOOP, un innovativo sistema di recupero dell’energia di frenata. La gamma motori comprende due propulsori a benzina (2.0 litri e 2.5 litri) e un diesel (2.2 litri) declinato in due step di potenza (150 e 175 CV).
Risulta inoltre interessante la scelta di mantenere un listino prezzi identico per le due versioni di carrozzeria. Nello specifico, in Italia i valori variano dai 28.150 euro del 2.2 litri Skyactiv-D Essence ai 35.600 euro del 2.2 litri Skyactiv-D Exceed con cambio automatico. Ora andiamo a scoprire come si è comportata la Mazda 6 berlina, equipaggiata con il motore 2.2 litri diesel, durante la nostra prova…
Mazda 6: design e interni
Il design della Mazda 6 adotta un frontale caratterizzato da una “linea” cromata che congiunge i due gruppi ottici, dalle dimensioni generose, passando attraverso l’estremità inferiore dell’ampia griglia centrale. Vista lateralmente la Mazda 6 presenta delle fiancate molto pulite e lineari, con tre linee che ne caratterizzano l’andatura: la prima si trova all’altezza delle maniglie mentre per vedere la seconda, situata appena sopra di esse, basta alzare leggermente lo sguardo. La terza parte infine dal cofano motore e arriva fino sulla fiancata, bombando i passaruota e accentuando il lato dinamico della vettura.
La vista del lato “B” della berlina giapponese mette invece in evidenza la piacevole forma dei fanali posteriori. Complessivamente la Mazda 6 riesce a “camuffare” egregiamente le dimensioni importanti grazie a un azzeccato look che combina sportività ed eleganza in un giusto mix. Prima di addentrarci nella descrizione degli interni e della moltitudine di tecnologie al servizio del conducente, è doveroso ricordare che tale design s’ispira alla Takeri Concept, che a sua volta ha rappresentato un’evoluzione del linguaggio di Design Kodo già visto sulle precedenti concept Shinari e Minagi.
Una volta saliti a bordo s’incontra un abitacolo -che fa della funzionalità e della razionalità i suoi punti di forza- ben curato e rifinito sotto tutti i punti di vista: buon assemblaggio generale, plastiche in grado di appagare sia la vista sia il tatto e pellami di qualità. I sedili anteriori, confortevoli e accoglienti, forniscono inoltre un eccellente livello di comodità e una discreta contenitività.
La sensazione è positiva anche quando ci si trova sui sedili posteriori. La visuale frontalmente è migliorata, grazie all’arretramento dei montanti del tetto, mentre al retrotreno la veduta è discreta e non presenta mai grosse criticità. Infine il bagagliaio, dalla forma pulita e lineare, riuscirà ad assecondare senza problemi le più disparate esigenze di una famiglia media.
Detto questo è doveroso analizzare ancora una volta l’i-ACTIVESENSE ovvero una serie di avanzate tecnologie per la sicurezza, realizzate dal costruttore giapponese per offrire al guidatore un supporto nel riconoscimento dei pericoli, evitare collisioni e ridurre la gravità di eventuali incidenti che non possono essere evitati. Partiamo dal Mazda Radar Cruise Control (MRCC) che sfrutta un sensore radar montato sulla griglia anteriore per verificare la posizione dei veicoli che precedono e mantenere la distanza di sicurezza, controllando automaticamente anche freni e velocità in caso di necessità. Chi guida può inoltre scegliere fra quattro diverse impostazioni di distanza, consentendo al sistema di regolarsi in modo flessibile a seconda del traffico incontrato.
Lo Smart Brake Support (SBS), invece, utilizza il radar posizionato nella griglia frontale e ha il compito evitare, o limitare, un eventuale impatto con un veicolo che precede. L’SBS lavora in simbiosi con il Distance Recognition Support System (DRSS), dispositivo in grado di calcolare il tempo fino all’eventuale collisione con le altre auto in base alla velocità e alla distanza. Allo Smart Brake Support si affianca poi lo Smart City Brake Support (SCBS): grazie al sensore montato sul parabrezza, il sistema controlla la posizione dei veicoli che precedono entro un raggio di circa sei metri alle basse velocità (da 4 a 30 km/h).
La Mazda 6 può inoltre usufruire del controllo degli abbaglianti High Beam (HBC), ideato per cambiare automaticamente le luci da abbaglianti ad anabbaglianti e viceversa, in modo tale da non infastidire mai gli altri automobilisti. L’Adaptive Front-lighting System (AFS) illumina la strada in base all’azione del guidatore sul volante e dirige la luce dei fari conseguentemente. Dulcis in fundo non mancano poi il Lane Departure Warning System (LDWS) e il Rear Vehicle Monitoring (RVM).
Il primo controlla le righe di delimitazione delle corsie tracciate sull’asfalto ed emette segnali acustici e visivi quando rileva un salto di corsia involontario a una velocità superiore ai 65 km/h. Il secondo funziona a partire dai 30 chilometri orari, verifica i punti ciechi e attraverso led montati sullo specchietto retrovisore del lato interessato avvisa il conducente dell’avvicinamento da parte di veicoli presenti nelle corsie circostanti.
Mazda 6: su strada
Il motore 2.2 litri diesel, in grado di sviluppare una potenza di 150 cavalli, si fa apprezzare fin dai primi chilometri sfoderando un’erogazione molto lineare e progressiva. Nel classico impiego quotidiano questo motore risulta un fedele compagno di viaggio, dall’animo tranquillo, ma se lo si stuzzica risponde egregiamente mettendosi in modo efficace e repentino sull’attenti. In queste circostanze spinge forte (la coppia non manca mai) e non si tira indietro, regalando al conducente una guida coinvolgente e divertente. A esso si affianca una trasmissione manuale a sei marce, con innesti morbidi e rapportatura adeguata alla tipologia di auto, sempre all’altezza della situazione.
Positive anche le sensazioni trasmesse dallo sterzo. Il comando, oltre a garantire un buon livello di precisione, fornisce un azzeccato mix di comunicatività e manovrabilità, che permettono di instaurare un buon feeling con la vettura. Il comportamento dell’impianto frenante, proprio come avevamo riscontrato durante il nostro primo contatto su strada, risulta infine impeccabile: sia nelle frenate “tradizionali” che in quelle più impegnative reagisce sempre in modo ottimale.
Non bisogna inoltre dimenticarsi che la Mazda 6 è stato il primo modello di serie del brand ad utilizzare il sofisticato sistema di recupero dell’energia di frenata i-ELOOP. Sulla vettura viene montato un condensatore elettrico doppio strato (EDLC) per catturare e immagazzinare temporaneamente l’energia elettrica. Il sistema sfrutta un alternatore a tensione variabile da 12V-25V per generare corrente in modo efficiente dal momento del rilascio dell’acceleratore, caricando completamente l’EDLC. Una volta completata la ricarica il convertitore DC/DC riduce a 12V il valore della tensione immagazzinata nell’EDLC per alimentare componenti come il climatizzatore e l’impianto audio.
Dopo questa piccola parentesi per ricordarvi il funzionamento dell’i-ELOOP prendiamo in considerazione l’assetto: rigido al punto giusto assorbe al meglio le asperità del manto stradale, permettendo di viaggiare sempre comodi, trasmettendo solamente le sconnessioni più marcate che non sempre riesce a “smorzare” in modo eccellete. In ogni caso ciò non compromette il buon comportamento, frutto di un accurato lavoro di progettazione delle sospensioni.
Il team d’ingegneri Mazda ha infatti sviluppato una combinazione ottimale tra l’architettura del braccio della sospensione posteriore e le caratteristiche delle boccole. Essi hanno inoltre deciso di posizionare più in alto gli attacchi degli ammortizzatori per migliorare il funzionamento della sospensione posteriore. Gli ammortizzatori posteriori sono stati inclinati per un maggior assorbimento delle vibrazioni mentre le traverse anteriori e posteriori sono state riprogettate. Inoltre anche l’insonorizzazione dell’abitacolo, viaggiando a velocità da codice, è molto buona.
Quando si spinge sull’acceleratore emerge un lieve sottosterzo in appoggio in curva, ai limiti di aderenza, che risulta nella maggior parte dei casi facile da controllare. La Mazda 6 seppur non sia una sportiva risponde bene anche in situazioni “border line”. Dulcis in fundo, il consumo medio riscontrato è risultano leggermente più elevato rispetto ai 4.2 l/100 km dichiarati dalla Casa.
In conclusione possiamo affermare che la Mazda 6 mette in mostra il suo lato migliore quando si viaggia in tranquillità, avvolti da una comodità paragonabile a vetture di fasce superiori, e assecondati da una moltitudine di sistemi tecnologici. Se però vi vorrete divertire, attuando una guida briosa, non rimarrete certo delusi.
Mazda 6: listino prezzi
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