25 Ore di Magione 5° Energy Saving Race 2011: doppietta Peugeot con 308 1.6 HDI ed RCZ 2.0 HDI
Si è svolta sul circuito di Magione la 5° Edizione della 25 Ore Energy Saving Race, gara di consumo per vetture di serie. Anche quest’anno, come nella edizione 2010, abbiamo potuto partecipare grazie all’ospitalità dei colleghi di Mondadori e grazie al supporto di Peugeot Italia, che è stato ben ripagato dal 1° e 2° posto
Si è svolta sul circuito di Magione la 5° Edizione della 25 Ore Energy Saving Race, gara di consumo per vetture di serie. Anche quest’anno, come nella edizione 2010, abbiamo potuto partecipare grazie all’ospitalità dei colleghi di Mondadori e grazie al supporto di Peugeot Italia, che è stato ben ripagato dal 1° e 2° posto assoluto delle vetture a disposizione: Peugeot 308 1.6 HDI FAP SW ed RCZ 2.0 HDI FAP. Il regolamento, identico al 2010, prevedeva 25 ore di gara in pista con 6 soste obbligatorie. Un fattore matematico è stato calcolato prendendo in considerazione il consumo effettivo, i chilometri percorsi nelle 25 ore ed una serie di dati tecnici della vettura quali potenza, peso e consumi dichiarati. La 308 1.6 HDI FAP 109 Cv ha vinto la classifica assoluta alla media di 65,267 km/h, con un consumo di 4,73 l/100 km, contro un dato dichiarato nel ciclo misto di 4,8 l/100 km percorrendo 618 giri di pista per un totale di 1569,111 km (soste comprese), ma la vera sorpresa è stato il secondo posto assoluto della sportiva RCZ con il 2.0 HDI FAP 163 Cv, giunta al traguardo ad una media di 66,314 km/h con un consumo di 5,05 l/100 km, contro un dichiarato di 5,3 l/100 km percorrendo 628 giri di pista per un totale di 1594,184 km.
Tra i 19 partenti di questa edizione, oltre a modelli di grande diffusione come Kia Venga, Citroen DS3, Bmw Serie 1, Honda CR-Z, Mini One, Alfa Romeo Giulietta e Smart ForTwo diesel (autrice del miglior consumo assoluto con 25,73 km/l), va ricordato il debutto assoluto in competizione di una auto elettrica, la Citroen C-Zero: per lei sono stati stabiliti parametri specifici di regolamento per le soste e la ricarica ed il miglior risultato ottenuto in pista è stato quello di 150 km percorsi con una singola carica, pur non sfruttando praticamente in nessuna occasione il recupero d’energia in frenata.
Come nella scorsa edizione, le condizioni climatiche mutevoli hanno messo a dura prova i piloti, che alternandosi alla guida hanno dovuto trovare il giusto equilibrio tra velocità e consumi tra i cordoli della pista umbra. Dalle 11.00 del Sabato fino alle 12.00 della Domenica, le auto hanno proseguito la loro gara senza problemi tecnici di rilievo e con un paio di uscite di strada dovute all’asfalto bagnato ed alla guida “particolare” messa in atto per ottenere i consumi migliori. Le strategie impostate dai team hanno portato alcuni a preferire tempi moderatamente veloci, pur percorrendo lunghi tratti del percorso in rilascio o in folle, mentre altri hanno scelto ritmi più lenti, sfruttando i propulsori ai regimi di coppia massima.
Il sottoscritto ha potuto guidare le due Peugeot dall’alba fino all’arrivo, passando dalla pioggia all’asciutto e con precise indicazioni sui tempi da mantenere decisi dal “muretto”. Salito sulla RCZ in occasione di un rifornimento, c’è stato appena il tempo per regolare il sedile ed il volante prima di trovarsi subito in pista, con l’asfalto umido ed un tempo da rispettare: i pneumatici da 18″, gonfiati a pressioni più alte rispetto allo standard per favorire la scorrevolezza, hanno reso l’asse posteriore particolarmente “vivace”, chiamando in causa sul bagnato l’ESP in alcuni tratti. Dopo qualche giro speso a prendere le misure al mezzo ho iniziato a rispettare i tempi previsti, anche se il computer di bordo non indicava ancora i consumi prestabiliti. Solo dopo diversi giri e dopo aver preso riferimenti ben precisi ho iniziato ad abbassare i consumi, sfruttando la coppia del 2 litri e non scendendo mai sotto la 4° marcia, a regimi prossimi al minimo ma, allo stesso tempo, senza mai scendere sotto i 50 km/h. Memore dell’edizione 2010, pensavo di poter utilizzare i riferimenti presi con la 207 HDI 99g vincitrice della scorsa edizione, ma mi sono reso velocemente conto che telaio e motore della RCZ permettevano velocità e percorrenze di curva ben diverse, a scapito di una scorrevolezza inferiore nei tratti percorsi in rilascio ed in folle.
Dopo 2 ore passate nello sportivo abitacolo della RCZ, è stata subito la volta della 308 HDI SW e non è stato facile abituarsi istantaneamente alle differenze: sedili meno contenitivi, posizione di guida più turistica, motore 1.6 con minor coppia ma, allo stesso tempo, pneumatici da 16″ molto più scorrevoli per sfruttare l’inerzia dell’auto, grazie anche all’asfalto ormai asciutto della pista. Le ultime ore sono trascorse viaggiando insieme alla RCZ in mezzo al traffico degli altri concorrenti, mantenendo il più possibile la concentrazione ed un ritmo costante, mentre il computer di bordo indicava consumi medi sempre più bassi. Proprio il traffico ha reso le ultime fasi di gara più difficili, con concorrenti più veloci da controllare ed altri più lenti da superare solo nei punti più favorevoli, resistendo alla tentazione di utilizzare la potenza dei propulsori.
Il momento più difficile, però, è stato l’arrivo: via radio i colleghi avevano calcolato il ritmo esatto da tenere per passare sul traguardo allo scadere esatto delle 25 ore. Sorpassi e rallentamenti ci hanno però costretto ad un fuoriprogramma, aumentando il passo e poi rallentando di nuovo per l’ultimo giro cercando con ogni mezzo di non utilizzare gasolio inutile. La bandiera a scacchi ci ha salutato proprio mentre il cronometro sull’arrivo segnava la fine della competizione e non restava che percorrere il giro di rientro ed il percorso fino al distributore di benzina per l’ultimo rifornimento obbligatorio. Solo dopo ore di attesa e complessi calcoli i commissari hanno confermato la nostra doppia vittoria, segnando il terzo successo consecutivo della casa del Leone in questa manifestazione ed è bastato sostituire il pneumatico anteriore sinistro, ormai deteriorato su tutte e due le vetture, per poter affrontare il viaggio di ritorno.