Home Auto storiche Mazda MX-5: la “Miata” compie 25 anni

Mazda MX-5: la “Miata” compie 25 anni

Ed il 2014 sarà l’anno della nuova edizione, la quarta!

Il 9 febbraio del 1989 veniva svelata al mondo dell’automotive quella che sarebbe diventata la spider più venduta della storia; il teatro di questo evento era il Chicago Auto Show e la vettura in questione era la prima generazione di Mazda MX-5, la “NA”. Da allora sono passati 25 anni e nel frattempo la “Miata” si è rinnovata 3 volte (la nuova generazione, la quarta, sarà presentata entro fine 2014), aggiudicandosi qualcosa come oltre 200 riconoscimenti in tutto il mondo, con vendite per 920.000 unità. Un numero, aggiornato a dicembre 2013, che è valso alla piccola sportiva giapponese anche un posto nel Guinness dei primati come “Best-Selling Two-Seater Sports Car”. Quasi scontato sottolineare che negli anni la piccola spiderina nipponica è diventata una vera e propria icona per appassionati di tutte le età: la sua ricetta a base di leggerezza, guidabilità, costi contenuti ed il piacere della guida a cielo aperto, ha saputo stregare in ogni angolo del globo.

Un successo figlio di una concezione lunga circa una decade; anni in cui i tecnici Mazda hanno “rubato” tutto il meglio delle classiche spider inglesi ed italiane nella più classica delle configurazioni: motore anteriore e trazione posteriore. La NA, forse la più pura delle tre versioni, aveva dimensioni che oggi appartengono alle auto di segmento B: 3,95 metri in lunghezza, 1,675 in larghezza ed appena 1.23 in altezza, per un peso complessivo nell’ordine dei 950 kg. Una massa spinta da motori 4 cilindri da 1.6 ed 1.8 litri installati longitudinalmente e con potenza fino a 135 Cv, trasferiti a terra da “ruotine” 185/60 R14. Un “distillato” di auto fatto di una perfetta distribuzione dei pesi e di una potenza umana, sufficiente per divertirsi senza dover spendere fortune dal benzinaio. Concetti che oggi stanno pian piano tornando di moda anche fra gli altri costruttori.

Con la “NB”, presentata del febbraio del 1998, sono arrivati un telaio più rigido (grazie alle modifiche effettuate in alcuni punti della struttura) e motori con potenze fino a 140 Cv. Ammodernata anche l’estetica, che ha lasciato alla prima serie i caratteristici fari anteriori “a scomparsa”. Mentre con le versioni limitate “Miracle” e “10TH Anniversary” (quest’ultima ideata per celebrare i primi 10 anni di successi dell’auto), si facevano le prove generali per l’arrivo del cambio manuale a 6 marce. Rimaneva inalterata invece la capote ad azionamento manuale. Il 2005 è stato invece l’anno della terza serie di MX-5, la “NC”. Quest’ultima ha conservato le dimensioni compatte delle versioni precedenti, con una lunghezza di 4 metri secchi, una larghezza di 1.72 ed un altezza di 1.25 metri. A cambiare, oltre allo styling, più moderno e pulito, è stato il telaio, completamente nuovo: un mix fra quella delle MX-5 precedenti ed il più moderno chassis della RX-8, da cui sono derivate in parte le sospensioni: un salto avanti in termini di sicurezza e rigidezza torsionale costato appena 50 kg in più sulla bilancia. Con questa versione Mazda ha provato anche la ricetta della carrozzeria coupè-cabriolet, ideata per chi di capote in tela proprio non ne vuol sentir parlare.

Il 2014, come abbiamo già anticipato, sarà l’anno della IV° edizione della spider, all’insegna delle tecnologie SkyActiv: evoluzione importante per quanto concerne telaio e propulsori. Questi ultimi, noti come Sky-G, si caratterizzano per un rapporto di compressione estremamente elevato di 14:1 e per l’adozione di pistoni e bielle più leggeri rispettivamente del 20% e del 15%, e di una riduzione del 30% dell’attrito interno del motore, a tutto vantaggio di prestazioni, prontezza di risposta e limitazione dei consumi e delle emissioni inquinanti. Novità ancora più consistenti per il telaio e la carrozzeria, più leggeri rispettivamente del 14% e dell’8% rispetto alla MX-5 attualmente a listino. Merito dell’utilizzo di acciai ad alta resistenza: la loro percentuale passerà infatti dal 40% al 60% dell’intera costruzione. Il target è quello di ridurre drasticamente il peso, aumentando le doti di handling e le performance. Premesse più che allettanti per quella che certamente si confermerà come la best-seller fra le spider due posti secchi.

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