Project Binky: quando la Mini adotta il motore della Celica
Scopo è realizzare la Mini più veloce mai costruita, senza tuttavia renderla un mostro d’aspetto lontano rispetto all’originale: il corpo vettura sarà ad esempio allargato il minimo indispensabile. Motore, cambio e trasmissione provengono da una Celica GT-Four.
Il Project Binky andrebbe considerato un tentativo dal quale ricavare una perfetta automobile da rally. Immaginate di prendere una Mini del 1980 e di abbinarle alcuni componenti meccanici della Toyota Celica GT-Four da 2 litri (185 CV), fra cui il motore quattro cilindri turbo e la trazione integrale. Il risultato sarebbe tanto ‘eretico’ quando stuzzicante, dal momento che una vettura compatta e maneggevole come l’inglesina può contare sui muscoli e sulla trazione di un modello fra i più fortunati nella storia dei rally, capace di aggiudicarsi ben 16 vittorie di tappa – nella sua variante ST185 –, 3 campionati piloti e 2 costruttori.
Ed invece il progetto messo in piedi dall’azienda inglese Bad Obession non è altro che il prodotto di una serata troppo alcolica… I titolari dell’officina hanno infatti recuperato una Mini 1000 (in condizioni disastrose), sono intervenuti in maniera radicale per preparare l’elaborazione ed hanno infine completato lo swap di natura meccanica, installando il motore, le sospensioni e l’intera trasmissione. I responsabili dell’officina hanno tuttavia piantato un paletto: l’auto non deve allontanarsi troppo dal suo aspetto originale, motivo per cui il corpo vettura rimarrà pressoché inalterato.
La genesi dell’auto è documentata da alcuni video già caricati su YouTube, nel quale vengono mostrate le fasi preliminari della conversione. Non sappiamo al momento quando l’auto verrà ultimata, anche se “le centinaia di ore spese, le centinaia di tazze di te bevute e le centinaia di capelli persi” ci lasciano ottimisti sulla validità del risultato.