Mazda 6 Station Wagon facelift: la nostra prova su strada
Una storia di successo quella della Mazda 6, grazie ad un’auto che ha riscosso ampi apprezzamenti tanto estetici quanto sugli aspetti funzionali, sin dall’anno della sua prima apparizione. Una storia che inizia nel 2002, anno del debutto del modello, che stupisce subito per un design frizzante e moderno e un ottimo rapporto qualità prezzo, che
Una storia di successo quella della Mazda 6, grazie ad un’auto che ha riscosso ampi apprezzamenti tanto estetici quanto sugli aspetti funzionali, sin dall’anno della sua prima apparizione. Una storia che inizia nel 2002, anno del debutto del modello, che stupisce subito per un design frizzante e moderno e un ottimo rapporto qualità prezzo, che si fondava su un telaio dotato all’anteriore di sospensioni a quadrilatero alto e al posteriore di uno schema multilink.
Presentata nel 2002 ed in commercio dal 2003, la Mazda 6 subì un forte restyling nel 2005, ma è con la seconda serie (presentata a Francoforte nel 2007 e giunta sul mercato all’inizio del 2008), che si afferma per le sue linee curate e stilisticamente ben riuscite, frutto della matita del progettista e designer giapponese Youichi Sato.
Quest’ultimo modello ha fortemente rafforzato l’immagine dell’auto, sempre filante ma più curata nell’assemblaggio, con particolari tipici delle vetture di classe superiore, dai materiali agli accostamenti cromatici, dalle plastiche soft touch alle numersose soluzioni elettroniche volte ad elevare la qualità della vita a bordo.
Un’auto spiccatamente europea prodotta finora in circa 300.000 unità, di cui esattamente la metà vendute esclusivamente nel nostro continente. Nel 2010 la Mazda 6 di seconda generazione è stata rinnovata con un leggero facelift che ne ha addolcito la linea rendendo più filante la vista frontale. Proprio lei è la protagonista della nostra prova, in cui abbiamo messo sotto la lente la variante Station Wagon con il 2.0 a iniezione diretta di benzina da 155 CV. Con l’aggiornamento di metà carriera sono scesi anche i consumi e sono arrivati nuovi dispositivi per la sicurezza attiva.
DESIGN E INTERNI
Quello che trasmette al primo sguardo la linea della Mazda 6 è un’immagine di grande dinamismo. Nel frontale, anche i fendinebbia hanno subito un ritocco, diventando ora più sportivi e ricercati grazie alle cornici cromate. I gruppi ottici posteriori ora sono una combinazione di lenti trasparenti e LED, e sono caratterizzati sempre dallo stile a forma di ala presente sull’anteriore. Altra novità da non sottovalutare è l’adozione di nuovi cerchi in lega da 17 e 18 pollici che grazie al loro particolare disegno danno un tocco di sportività in più.
Gli interni seguono il processo evolutivo degli esterni, con un perfezionamento dei materiali che danno una maggiore sensazione di qualità. Sono stati utilizzati vari dettagli cromati sulle manopole, gli interruttori del condizionatore e dello stereo e le maniglie interne delle portiere. I pannelli possono avere un rivestimento nero lucido o alluminio opaco a seconda della versione scelta. La tappezzeria ora ha nuovi motivi e sono naturalmente disponibili anche interni in pelle di ottima fattura.
Come il modello precedente l’auto è molto spaziosa e dotata di numerosi vani portaoggetti. L’abitacolo è molto silenzioso grazie ad un vasto uso di materiali fonoassorbenti e all’ottimizzazione dei montanti e degli specchietti che riducono la rumorosità dovuta al vento. E’ stata mantenuta la struttura del pianale centrale della precedente versione, ottimizzata però a livello sonoro. Insieme ai cerchi più rigidi e ai nuovi ammortizzatori la rumorosità stradale è notevolmente ridotta.
Anche qui troviamo il funzionale sistema Karakuri per i sedili posteriori, grazie al quale è possibile abbattere gli schienali con una ripartizione 60/40 tirando una semplice levetta ubicata nel pannello del rivestimento laterale del bagagliaio. In ogni particolare si può ritrovare una cura dei dettagli e una ricerca qualitativa quasi maniacale, spiccatamente giapponese.
ALLESTIMENTI
La Mazda 6 facelift si propone sul mercato italiano con una gamma che comprende, due varianti di carrozzeria, berlina 4 porte e station wagon. Gli allestimenti disponibili sono Base, Experience, Executive, Luxury e Sport. La versione base offre di serie clima manuale, DSC e controllo della trazione, quattro vetri elettrici e impianto audio CD/MP3. Più dotata è la Experience, dotata di cerchi in lega da 16″, clima automatico bi-zona, cruise control, finiture in pelle per volante e cambio e sensori luci/pioggia.
La versione Executive può vantare in più cerchi da 17″, impianto audio con 6 CD e lettore MP3 e sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Parlando invece degli allestimenti top, la versione Luxury è equipaggiata di fari anteriori bi-xeno con tecnologia adattativa dinamica (AFS), sistema di monitoraggio posteriore negli specchietti (RVM), interni in pelle, sedili anteriori elettrici, impianto stereo Bose con 8 altoparlanti.
Per finire c’è la Sport, che oltre agli accessori della Luxury dispone di cerchi da 18″, pedaliera sportiva, accesso e avviamento senza chiavi (pulsante start/stop), illuminazione strumenti rosso/blu, vetri posteriori oscurati e pacchetto estetico “Sport Appearance”. Realizzata negli stabilimenti di Hiroshima e Hofu, la Mazda 6 è uno dei migliori prodotti realizzati ad oggi dal marchio giapponese.
MOTORI
Sulla Mazda 6, a partire dal 2010 è stato introdotto il nuovo motore benzina a iniezione diretta siglato MZR 2.0 DISI. Quest’unità eroga una una potenza massima di 114 kW/155 CV a 6200 giri e una coppia massima di 193 Nm a 4500 giri/min, garantendo un consumo medio di 6,9 l/100 km e livelli di emissioni di anidride carbonica pari a 159 g/km. A questo propulsore può essere affiancato un cambio manuale a sei rapporti o un automatico, con cui i consumi salgono a 7.6 l/100 km. L’altro motore a benzina disponibile sul mercato italiano è il 1.8 da 120 CV e 165 Nm, con cambio a 5 rapporti, che consente alla Mazda6 di consumare mediamente 6,4 l/100 km emettendo 152 g/km di CO2.
Per quanto riguarda l’unità a gasolio, troviamo il già noto MZR-CD 2.2 (Euro 5) sul quale i progettisti hanno ridotto il diametro di uscita della girante della turbina, riducendo cosi l’inerzia della turbina del 24% e aumentando coppia, efficienza e consumi. Il motore è disponibile con tre livelli di potenza: 129 CV e 340 Nm (5,2 l/100 km, 138 g/km di CO2), 163 CV e 360 Nm (5,4 l/100 km, 142 g/km di CO2), 180 CV e 400 Nm con consumi medi pari all’unità intermedia.
COME VA
Dal punto di vista dinamico, l’auto impressiona piacevolmente per la sua maneggevolezza, oltre che per l’elevata silenziosità del suo motore benzina, che unisce un buon tiro agli alti regimi con una valida coppia ai bassi. Il comfort di marcia è esaltato dalla taratura delle sospensioni ben azzeccata e dalla qualità della vita a bordo, impreziosita dai rivestimenti in pelle oltre che da un cruscotto ergonomico, funzionale e ben assemblato.
Elevata la capacità di carico del bagagliaio, che offre anche un buon piano di carico con il fondo livellato e non troppo alto da terra. Stabile e piuttosto precisa da guidare, merita una lode particolare per il funzionamento del cambio: il selettore manuale a sei rapporti è rapidissimo negli innesti. Preciso e piacevole da azionare, mostra una corsa dei rapporti estremamente corta, che risulta migliore anche rispetto a numerosi cambi manuali dalle caratteristiche -almeno sulla carta- sportive.
Utile infine sia in autostrada sia quando si procede per corsie parallele la funzione RVM, che avverte il guidatore del sopraggiungere di altre vetture in caso di cambio di corsia. Il sistema è comunque escludibile, come del resto l’AFS, che permette di orientare i fari all’interno delle curve. Il motore a iniezione diretta, sobrio e pacato fino a 4000 giri, migliora nettamente la sua spinta verso i regimi più elevati, mostrando un carattere decisamente sportivo al di sopra dei 5000.
Nell’utilizzo extraurbano e in autostrada, l’auto si fa notare principalmente per l’atmosfera ovattata e priva di rumori, tipica di berline di categoria superiore e forte di una insonorizzazione straordinaria, che mantiene il rumore nell’abitacolo sotto i 72 dB fino alla velocità di 140 km/h.
PREZZI
I prezzi per il mercato italiano vanno dai 22.100 euro della Mazda6 1.8 berlina ai 32.000 euro della CD 2.2 180 CV Station Wagon. E’ da sottolineare che alle versioni base ed Experience sono riservate le motorizzazioni meno potenti (1.8 benzina e diesel 129 CV), mentre la Executive e la Luxury dispongono dei motori 2.0 DISI e CD 2.2 da 163 CV. All’allestimento Sport è riservato il CD 2.2 180 CV.
Versioni benzina
1.8 120 CV € 21.900,00
1.8 120 CV Experience € 23.950,00
2.0 155 CV Executive € 26.500,00
2.0 155 CV Luxury € 29.650,00
Versioni diesel
2.2 129 CV € 24.400,00
2.2 129 CV € 26.950,00
2.2 163 CV Executive € 28.300,00
2.2 163 CV Luxury € 31.450,00
2.2 180 CV Sport € 32.400,00