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Jeep Grand Cherokee 3.0 CRD: la nostra prova su strada

La prima vettura commercializzata sotto l’egida Fiat-Chrysler è anche la Jeep meglio rifinita e più curata prodotta finora. Una “coincidenza” senz’altro significativa, di buon auspicio, che si riflette nel +36% ottenuto dal marchio statunitense in riferimento ai valori del primo trimestre 2010. È quindi opportuno ricalibrare gli aggettivi e valutarne nuovamente le sfumature, perché la


La prima vettura commercializzata sotto l’egida Fiat-Chrysler è anche la Jeep meglio rifinita e più curata prodotta finora. Una “coincidenza” senz’altro significativa, di buon auspicio, che si riflette nel +36% ottenuto dal marchio statunitense in riferimento ai valori del primo trimestre 2010. È quindi opportuno ricalibrare gli aggettivi e valutarne nuovamente le sfumature, perché la Gran Cherokee di quarta generazione presenta soluzioni tecniche e accorgimenti estetici talmente validi da rendere privo di significato l’epiteto “americana” con cui finora la si è sempre descritta: linea da americana, finiture da americana, sofisticazione ed equipaggiamenti da americana. Queste perplessità svaniscono di fronte ad una carrozzeria piacevole e ben disegnata, con dimensioni abbondanti (482 cm di lunghezza, 194 in larghezza e 178 in altezza) ma del tutto in linea con la media del segmento. Convince in particolare l’andamento geometrico della fiancata, grazie soprattutto agli enormi cerchi in lega da 20 pollici (con gomme da ben 265/50) forniti come primo equipaggiamento per la versione Overland, oggetto della nostra prova su strada.

Sotto il cofano del Grand Cherokee trova posto l’atteso motore sei cilindri 3.0 a gasolio di produzione VM, che eroga 241 CV 4.000 giri/minuto ed una coppia di 550 Nm fra 1.800 e 2.800 giri/minuto. Questa unità si rivela piacevole e godibilissima, senza particolari virtù di allungo ma con un’erogazione lineare e disponibilità di coppia a qualsiasi regime. L’unico suo difetto è imputabile alla rumorosità, soprattutto all’aumentare dei giri: in queste condizioni il 3.0 mostra una rombosità piuttosto accentuata, messa in risalto da un cambio automatico riluttante nell’utilizzare le marce alte e decisamente impacciato nell’effettuare i kick-down quando si richiede la massima ripresa. La trasmissione purtroppo accusa un evidente gap rispetto dalla concorrenza più valida. Ci riferiamo in particolare al cambio ZF ad otto innesti, che verrà utilizzato anche sul Grand Cherokee a partire dal 2012. Questo nuovo automatico renderà il SUV ancora più silenzioso – specie a velocità costante, quando viene inserita l’ottava – e renderà ottimale un’insonorizzazione già perfetta nel contenere fruscii aerodinamici e rumore di rotolamento delle gomme.

Jeep Grand Cherokee 3.0 CRD
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Jeep Grand Cherokee 3.0 CRD
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ABITACOLO CON QUALITA’ DA TEDESCA

L’abitacolo della versione Overland si caratterizza per gli inserti in pelle ed i rivestimenti in metallo. La plancia restituisce una sensazione di lusso ed eleganza, specie nella sua metà superiore interamente rivestita di cuoio. Meno convincente il mobiletto del cambio, a causa di alcune plastiche dall’aspetto troppo povero. Ottime invece le finiture e gli accoppiamenti. I sedili elettrici sono comodi e ben strutturati, offrono il sistema di riscaldamento e ventilazione ma sono poco profilati e contenitivi: quando si viaggia a velocità sostenuta lungo una strada statale è necessario puntare le ginocchia ed il piede sinistro (che non dispone di un appoggio), cercando di limitare i movimenti del corpo. Lo spazio per gli occupanti posteriori è notevole, così come per il bagagliaio che infatti misura ben 782/1.554 litri. Le numerose regolazioni di sedile e volante permettono ovviamente di cucirsi una posizione di guida adatta, anche se l’ergonomia dei comandi non è ottimale: sul piantone dello sterzo è presente la sola leva di sinistra per gestire fanali e tergicristalli, rivelandosi piuttosto sovraffollata di comandi.

Jeep Grand Cherokee 3.0 CRD
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CONFORTEVOLE E SICURA. MA LE LEGGI DELLA FISICA NON VENGONO SOVVERTITE

Le Jeep Grand Cherokee con motore V8 e sei cilindri a gasolio vengono proposte con il raffinato sistema di trazione integrale Quadra-Drive II e con le sospensioni pneumatiche Quadra-Lift, regolabili su quattro posizioni. L’isolamento dalle asperità stradali è sempre ottimo, anche viaggiando a velocità sostenuta, ma quando si affrontano curve a raggio ridotto emergono problemi di “morbidezza” facilmente riconducibili alla notevole stazza. La Jeep è sempre sicura e prevedibile, anche se alle andature più sportive risulta impacciata e fuori contesto. In autostrada pare invece di guidare una berlina d’alta gamma (grazie anche ai numerosi sistemi di ausilio alla guida, fra cui il cruise control adattivo), mentre in fuoristrada rivela un comportamento sorprendente e poco influenzato dalla massa.

Jeep Grand Cherokee 3.0 CRD
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