Le 5 auto più brutte del Salone di Pechino
Dalla carissima Hongqi L5 alla copia, riuscita male, della Fiat 500L, la Lifan 330, tutte le auto che ci hanno colpito al Salone dell’Auto cinese…ma non per la loro bellezza!
Il Beijing Motor Show 2014 è – senza ombra di dubbio – una delle fiere più importanti del panorama automobilistico degli ultimi anni. Nonostante la lontananza geografica, la prossimità tra Cina ed Europa si è fatta sempre più importante, tanto che alcune delle più blasonate case del Vecchio Continente, hanno atteso questa kermesse per svelare nuovi prototipi, concept e modello di punta per mostrare la propria forza in un mercato così importante come quello all’ombra della Muraglia cinese.
TUTTE LE NOVITA’ DAL SALONE DI PECHINO
Non a caso, Mercedes ha voluto proporre in questa occasione, il prototipo del nuovissimo SAV, il Concept Coupè SUV, che anticipa la prossima Mercedes MLC. Stesso dicasi per il prototipo lanciato da casa Volkswagen per la propria berlina Sportiva del futuro, una vettura definita come “Midsize Coupè”, fiore all’occhiello della casa di Wolfsbug, in compagnia della nuova Touareg o della nuova Golf R 400. Citroen di contro ha esposto la propria DS 6WR, mentre Lexus la NX Hybrid. Come poi tralasciare la Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse con allestimento Black Bess, in vendita alla cifra di 2 milioni e 150 mila euro.
Come recita il famoso detto però, non tutte le ciambelle riescono con il buco, e se da un lato abbiamo assistito a puri esercizi di stile e tecnica, dall’altro abbiamo trovato anche delle auto non proprio bellissime, a voler utilizzare un eufemismo. Ecco quindi una lista riguardante le auto più brutte dell’edizione 2014 del Salone di Pechino.
IN TEMA DI BELLEZZA, ECCO LE RAGAZZE DEL SALONE DI PECHINO
Hawtai Shengdafei: ibrido…non in senso classico
Il Salone di Pechino 2014 ha segnato il debutto per il SUV Hawtai Shengdafei. Esposto in bella mostra dalla casa, questo SUV ha una caratteristica pregevole: è un ibrido, ma non nel senso “canonico” del mondo automobilistico. Già, perchè l’Hawtai Shengdafei è un misto di linee e stili che sanno di già visto.
La fiancata riprende linee e stilemi della Hyundai ix35, con il design della vetrata sostanzialmente identico. Discorso identico per la coda, veramente molto simile al SUV Hyundai, ma con i fanali posteriori che cercando di riprendere il design della nuova Toyota Rav4. Peccato che la casa cinese, a questo punto, non abbia pensato di attingere da altre case e da altri stili anche per quanto riguarda la zona frontale, più originale ma meno gradevole alla vista, con una grossa griglia cromata ed un design muscoloso e fin troppo massiccio, corredato da diverse cromature. Fiore all’occhiello, i particolari fanali con tecnologia Led.
Insomma, potremmo definire questa Hawtai Shengdafei come un ibrido sgraziato, una sorta di minestrone non bellissimo a vedersi. Tecnicamente, questa Hawtai Shengdafei proporrà sul mercato cinese un 2.0 diesel ed un 1.5 Turbo benzina con 135 cavalli.
Changfeng Liebao Q6: una vecchia nuova
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Può una vettura che debutta al Salone di Pechino del 2014 risultare quasi già “vecchia” nelle linee e nel design? In effetti, a vedere la Changfeng Liebao Q6, sembrerebbe di si. Basata sulla seconda generazione del Mitusbishi Pajero, questo fuoristrada mostra delle linee fin troppo semplici e funzionali che, abbinate magari al color verde militare, risultano totalmente prive di personalità.
Invero, son linee squadrate e nette, con una forte orizzontalizzazione in una vettura – come tutti i fuoristrada – a sviluppo verticale, ma il problema, a nostro modo di vedere rimane sempre lo stesso. Senza personalità, senza portamento, grazia e carattere, si possono copiare perfino le linee della Jeep Grand Cherokee, ma in questo caso risultano scialbe. Come un bel vestito, non è detto che stia bene a tutte!
Hongqi L5: l’ammiraglia cinese più cara
Somiglia ad una Rolls Royce ma è decisamente più sgraziata. Stiamo parlando della Hongqi L5, che entra di diritto nella “Hall of fame” delle auto più brutte del Salone di Pechino per due motivi: prima di tutto per le linee pesanti e fin troppo squadrate, non supportate da una storicità che marchi dal più ricco blasone potrebbero reggere. In secondo luogo perchè questa Hongqi L5 è l’auto cinese più cara esistente al mondo.
Già, perchè un imprenditore di Nanchino ha sborsato ben 5 milioni di yuan (l’equivalente di 590.000 euro) per acquistare questa super-ammiraglia da 5.5 metri. Per intenderci, con la stessa cifra, si sarebbe portato a casa una Ferrari FF. Evidentemente però, molto bruocrati cinesi preferiscono questa Hongqi L5, come auto di rappresentanza. Sarà per il nome del marchio di rappresentanza: Hongqi siginfica infatti “bandiera rossa”.
Lifan 330: una 500L in una Mini
Debutto al Salone di Pechino 2014 anche per la Lifan 330. Anche in questo caso dobbiamo parlare di “ibrido”. Già perchè questa compatta riprende le linee della Fiat 500L e le dimensioni, oltre che parte del design, della Mini. Sorprende infatti vedere il frontale di questa Lifan 330, che si ispira proprio alla monovolume del Lingotto. Se però, di per se, la 500L ha espresso pareri contrastanti, ricevendo comunque un successo dettato dalla personalità ricevuta proprio da queste linee, la Lifan 330 non ha quell’appeal e quel carattere, risultando, molto semplicemente, una copia, con inserti nella zona del tetto, di stilemi cari alla Mini.
Se a questo aggiungiamo le dimensioni di una Mini, il gioco è fatto: linee da monovolume su una compatta a cinque porte. In aggiunta, non possiamo non citare gli interni figli, ancora una volta, di Mini, con i particolari circolari posti al centro della plancia. A conti fatti, non sempre copiare riesce bene: bisognerebbe riuscire ad amalgamare bene il tutto e, nel caso della Lifan 330, non sembra questa la situazione.
Lifan X60: Figo che combini?!
Rimaniamo allo stand Lifan dove troviamo Luis Figo. Considerato dai più esempio di grazia e potenza calcistica, dotato di velocità e dribbling fuori dal comune, il portoghese era anche dotato di un gran tiro da fuori. Una carriera sfolgorante tra Barcellona, Real Madrid e Inter, lo hanno reso icona di bellezza calcistica ma non solo, per la gioia anche del gentil sesso.
Cosa c’entra però il campione portoghese con il Salone di Pechino? C’entra eccome, perchè il suo volto scultoreo ce lo siamo ritrovato sul cofano della Lifan X60, l’ennesimo clone della casa, che ricopia senza stile e personalità, la Toyota Rav4.
Immaginatevi quindi una copia sbiadita, arrotondata, bombata, sgraziata del Suv nipponico, di color bianco, ma al contempo corredata da cromature alla calandra e, sopratutto, un bel numero sette stilizzato con i colori del portogallo grande tutta la fiancata, oltre che il già citato volto con tanto di firma sul cofano del grande Luis. In una parola: orribile. La palma dell’auto più brutta la vince questa Lifan X60. A mani basse e senza alcun dubbio!