La Polizia nasconde l’autovelox? Allora gli automobilisti nascondono la targa

Navigando per la rete abbiamo trovato un’immagine capace inevitabilmente di catturare la nostra attenzione. Vediamo quello che può solo in apparenza sembrare un normalissimo Volkswagen T2, modificato per accogliere al suo interno uno speed trap. Non sappiamo purtroppo a quando risalga, né tantomeno sappiamo dove sia stata scattata. Abbiamo quindi svolto delle ricerche e scoperto dell’azienda olandese Gatzo, specializzata nella produzione e nell’installazione di apparecchi per il controllo della velocità.

Molti di questi sono degli scatolotti geometrici ed antiestetici, ben visibili, al cui interno trova posto una fotocamera e l’apparecchio che misura a quale andatura procede una vettura. Questa azienda ha costruito in passato una sorta di estensione per i suoi dispositivi, che potevano quindi essere parcheggiati a bordo strada senza che gli automobilisti notassero nulla di anomalo. Le immagini appartengono all’archivio Belgian Police Historical, ragion per cui ipotizziamo che queste diaboliche stazioni fossero utilizzate in prevalenza nei paesi del Benelux.

In Italia ci difendiamo però con una soluzione altrettanto efficace, degna del miglior agente segreto. Il video non è recentissimo, è stato caricato dalla Polizia di Stato e rivela il funzionamento di una ingegnosa ribaltina, messa a punto da un automobilista di Bolzano: alla pressione di un tasto i telaietti delle targhe si piegano a 90°, permettendo così al conducente di accedere a tutte le ZTL. Chi circola con una targa alterata o manomessa viene punito con il fermo del veicolo per tre mesi e con un multa da euro 1.693 ad euro 6.773. Gli diamo solo un consiglio: qualora voglia riprovarci, magari scelga un’automobile meno appariscente…