Mercedes: un giorno tra Affalterbach e Sindelfingen con la gamma AMG
Autoblog in visita ad Affalterbach e Sindelfingen con le Mercedes AMG
Come la risacca dell’oceano agitato. La stessa forza smisurata, la stessa impressione di essere trascinato via da un’energia enorme, poderosa. Questa è la sensazione che ti lascia dentro il 5.5 V8 biturbo montato sulle ultime Mercedes firmate AMG. Il nuovo sovralimentato è stato solo uno dei tanti protagonisti della nostra giornata speciale, che ci ha visti al volante di SLS, CLS 63, E 63 ed SL 63 e ci ha portati a visitare la sede di Affalterbach e la linea di montaggio dell’SLS a Sindelfingen.
Parlando di AMG è inevitabile andare dritti al cuore della questione: il piacere di guidare che regalano le sue vetture e le tante sfumature che distinguono l’una dall’altra una volta su strada. Il denominatore comune dei modelli che abbiamo avuto a disposizione? Palate di cavalli e Newtonmetri, motori dalla voce inconfondibile, esclusività da vendere e prestazioni da brivido.
Per altri versi, scendere da una e salire sull’altra è un’esperienza che permette di apprezzare al meglio quanto ogni singolo modello abbia una sua spiccata personalità. E soprattutto quanti passi avanti abbia compiuto AMG. Tre lettere che fino a qualche anno fa indicavano un preparatore che produceva missili da rettilineo e che oggi è invece un costruttore con una sua autonomia, in grado di confezionare gioielli dall’immagine prestigiosa e dal comportamento dinamico invidiabile.
E, CLS, SL, SLS: QUATTRO MODI DIVERSI DI DIRE AMG
La percezione chiara del salto in avanti compiuto dagli uomini di Affalterbach si ha soprattutto mettendo a confronto l’SL con le proposte più recenti. La spider della Stella non è più una ragazzina e gli anni che il progetto (il debutto dell’R230 risale al 2003) si porta sulle spalle iniziano a farsi sentire. Il discorso vale anche per la versione AMG di fronte agli ultimi, eccellenti esiti di casa.
Già accomodandosi nell’abitacolo dell’SL, caratterizzato dalle scelte estetiche delle Mercedes di penultima generazione, si avverte come in più di qualche aspetto ci siano stati progressi sostanziali, soprattutto in termini di finitura e qualità percepita. Basta salire su una “normale” E 63 per averne la riprova.
E il discorso vale anche per alcune componenti meccaniche, come il cambio: la differenza tra il 7G-Tronic originale dell’SL ed il 7G-Tronic Plus che montano E e CLS è davvero evidente sul piano della fluidità degli innesti, oggi ancor più morbidi di un tempo quando si va a passeggio. Difficile invece pronunciarsi su quella meraviglia che è il 6.2 V8 AMG senza prodursi in lodi sperticate.
In tutte le sue incarnazioni, dalla Classe C all’SLS, l’aspirato di Affalterbach rappresenta semplicemente un punto di riferimento assoluto tra i motori sportivi: voce sublime, consistenza a tutti i regimi, rabbia impareggiabile. Affiancargli (o sostituirlo con) un motore turbo in gamma AMG poteva sembrare quasi sacrilego, ma con il nuovo 5.5 V8 sovralimentato i motoristi tedeschi sono riusciti a raggiungere gli stessi livelli d’eccellenza.
Tra le caratteristiche fondamentali per un appassionato, un motore AMG deve avere innanzi tutto un sound inconfondibile. Il rischio legato all’adozione del biturbo era proprio quello di perdere una parte della “firma acustica” degli otto cilindri che hanno fatto la storia del marchio. E invece no: anche sulle nuove E 63 e CLS 63, inevitabilmente più insonorizzate e confortevoli rispetto a SL ed SLS, la colonna sonora del V8 non si fa pregare per invadere l’abitacolo.
Non che l’aspirato mancasse di “fiato”, ma quando si parla di elasticità e disponibilità non c’è storia: il nuovo cinque litri e mezzo è letteralmente sul piede di guerra. Già da 1000 giri. Schiacci e ti spara in avanti con una violenza sconosciuta a tantissime sportive odierne. L’unità viene proposta in quattro differenti powerstep: su E e CLS si può scegliere tra il 525 ed il 557 CV, su S e CL sono disponibili le varianti da 544 e 571 CV.
Sia la E che la CLS da noi testate erano nella veste più performante, quella che eroga una coppia massima di 800 Nm, superiore di 100 rispetto alla versione base. Credeteci, l’effetto è semplicemente impressionante, dai primi gradi di apertura della farfalla fino al limitatore, in un allungo che pare non finire mai. Dopo averlo provato, riusciamo ad immaginare le doti del 571 CV, che di Nm ne ha addirittura 900…
Il modo migliore per misurare il processo di maturazione di AMG, rimane comunque quello di guidare l’SLS. Il primo modello interamente costruito dal braccio sportivo di Mercedes è la sintesi migliore dei progressi compiuti in termini di piacere di guida dal marchio tedesco. Lo sterzo, il feeling di guida, la tenuta di strada e il comportamento dinamico nel suo complesso sono esemplari per una gt della sua categoria. E la dicono lunga sulle potenzialità del marchio.
ONE MAN, ONE ENGINE: AFFALTERBACH, IL CUORE PULSANTE DI AMG
Dietro auto tanto emozionanti su strada ci sono persone che lavorano con grande passione e una punta di malcelato orgoglio: questa è l’impressione più forte che si ha andando a spasso per Affalterbach insieme agli uomini dell’AMG. “One man, one engine” è la nota filosofia secondo cui vengono assemblati i motori qui: meccanico e propulsore hanno un rapporto esclusivo da queste parti, testimoniato dalla firma che ogni dipendente appone su ogni singola unità che assembla.
L’engine shop, vero centro nevralgico della sede di Affalterbach, occupa 9950 metri quadri su tre piani e dà vita a tutti i motori marchiati AMG, dal nuovo 5.5 V8 aspirato dell’ultima SLK fino all’esagerato 6.0 V12 biturbo della Pagani Huayra. Dall’albero motore all’installazione dei cavi elettrici, tutto l’assemblaggio, per tutti i plurifrazionati tedeschi, passa per le mani di una sola persona. A operazioni completate, il tecnico addetto simula il funzionamento di ogni motore con un test a freddo sul banco prova di fine linea.
Per ogni propulsore inoltre, è possibile grazie al particolare metodo di produzione, risalire all’intera storia del suo processo di nascita, a garanzia della sua massima qualità. Il sistema di documentazione elettronica AMG Trace fornisce i dati completi su una quantità incredibile di parametri di costruzione, come la precisa coppia di serraggio di ogni singolo bullone, i livelli dei liquidi, l’elenco completo delle componenti utilizzate nell’assemblaggio e i risultati dei test a freddo.
SINDELFINGEN: TECNOLOGIA E MANUALITA’ SULLE LINEE DELL’SLS
La stessa atmosfera che si respira ad Affalterbach, si ritrova all’ultimo piano di uno dei tantissimi edifici di Sindelfingen, la storica sede produttiva della Mercedes. Localizzata alle porte di Stoccarda, l’area ha un’estensione superiore a quella del Principato di Monaco. E ad abbracciarla interamente con lo sguardo si fa fatica anche da lassù, da quel punto talmente elevato da sovrastare persino le linee di assemblaggio della Maybach, situate in un edificio vicino.
Quelli dell’AMG te lo fanno notare sottovoce, ma con il sorriso furbo e compiaciuto di chi vive la sana competizione interna con i colleghi, sicuro dei propri mezzi. È proprio qui ai piani alti che nascono l’SLS e la nuovissima SLS Roadster. I due modelli al vertice dell’offerta Mercedes vengono assemblati con metodologie profondamente diverse da quelle del resto della gamma: tanto per fare un esempio, su tutta la linea della supercar lavora un unico robot, quello che stende la colla lungo i bordi del parabrezza e del lunotto.
Per tutto il resto le operazioni passano per la cura certosina degli operai più qualificati, esperti e motivati dell’impianto. È dalla combinazione tra la loro abilità e competenza da un lato, e i rigorosi controlli di qualità standardizzati da Mercedes per verificare le singole componenti che nasce l’SLS. Un modello così speciale non poteva che vedere la luce a Sindelfingen, fabbrica premiata nel recente passato da J.D. Power per il più alto standard qualitativo nel mondo dell’auto.
In un certo senso, anche per le operazioni di assemblaggio dell’SLS, si è tentato di seguire la collaudata filosofia “one man, one engine” che presiede alle operazioni della fabbrica motori di Affalterbach. Su ogni singolo esemplare della sportiva tedesca non lavorano più di 5 o 6 addetti dall’inizio alla fine del processo. Per avere un termine di paragone, su una Classe C lavorano circa 60-70 persone a esemplare.
La qualità assoluta delle procedure non è garantita soltanto dal rigoroso monitoraggio che accompagna ogni operazione, ma anche dai fondamentali controlli finali. Al termine dei vari passaggi che portano alla creazione della vettura completa, ogni singolo veicolo viene sottoposto a ulteriori estesi controlli di qualità. Ed è anche grazie alla sua cura maniacale che l’SLS è riuscita a conquistare oltre 5000 clienti in tutto il mondo.