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Alfa Romeo: nuovi dettagli sulla futura gamma

Ancora incertezze sul modello entry-level


Nuovi ed interessanti dettagli sulla futura gamma di modelli Alfa Romeo: come è noto, la strategia di rilancio del costruttore italiano prevede il ritorno alla costruzione di auto a trazione posteriore ed integrale, più idonee ad un marchio con aspirazioni premium. Il target è ambizioso: passare dalle 74.000 unità vendute lo scorso anno alle 400.000 previste per il 2018, quando la line-up Alfa potrà contare su 8 nuovi modelli; questi ultimi, sviluppati con un investimento di 5 miliardi di euro, dovrebbero condividere una inedita piattaforma costruttiva. A dare vita alle nuove vetture sarà un battaglione di 300 ingegneri ed addetti ai lavori (capitanati da teste provenienti da Maranello), che diventeranno 600 alla fine del prossimo anno. Fin qui nulla di nuovo.

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In programma l’erede della 166

Alfa Romeo 166

Secondo quanto riporta Automotive News, la prima vettura delle “nuove Alfa” ad arrivare sul mercato sarà una berlina, nome in codice “Progetto 952”, concepita per fare concorrenza alla BMW Serie 5 e all’Audi A6: parliamo quindi di un posizionamento superiore (una volta occupato dalla 166) a quello della 159 che andrà a sostituire. Arriverà nelle concessionarie a metà del 2016, per sbarcare in USA alla fine dello stesso anno. Ancora incerta la denominazione. Motori? Tutti sovralimentati con singolo o doppio turbo; sul fronte benzina, oltre al 4 cilindri da 1.75 litri della 4C, dovrebbe arrivare un nuovo 2.2 capace di erogare fino a 330 Cv di potenza. Ancora più prestante l’inedito 3.3 V6 con cavallerie dai 400 ai 500 Cv. Nella seconda metà 2016 sarà la volta della prima SUV del Biscione, architetta sulla base della sopracitata sedan.

Arrivano l’Alfa di segmento F e la roadster

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Altra novità anticipata da Automotive News è che Alfa si accingerebbe a fare il proprio ingresso nel segmento luxury, con una nuova berlina di grandi dimensioni che si porrà al top dell’offerta, progettata per concorrere con Audi A8 e BMW Serie 7; contrariamente alle dirette rivali, farà a meno delle motorizzazioni ad 8 cilindri. Nei piani di Alfa c’è spazio anche per una roadster, progettata sulla base costruttiva della nuova piattaforma a trazione posteriore. L’architettura Mazda della nuova MX-5 sarà invece condivisa con la roadster di Fiat e con la sua derivazione Abarth (come vi avevamo anticipato a più riprese), spinta da un nuovo motore 1.4 turbo. La scoperta Alfa potrebbe invece contare sul 4 cilindri da 1.75 litri e sul suddetto 2.2, declinati in varie potenze.

In cantiere anche la coupè

AlfaRomeo-GT

Dal progetto 952 deriverà anche una coupè di generose dimensioni a 4 posti: in Alfa non hanno ancora deciso se dotarla di 2 porte, come la BMW Serie 4 e l’Audi A5, oppure spingerla più “upmarket”, concependo una vettura a 4 porte sulla scia di Audi A7 e BMW Serie 6 Gran Coupè. La seconda Sport Utility della casa italiana dovrebbe invece essere costruita a partire dall’architettura della Maserati Levante (che verrà lanciata nel 2015): dovrà fare breccia nel cuore del mercato cinese ed americano. L’ultima vettura su cui Alfa sta ragionando è probabilmente quella più importante dal punto di vista dei volumi: parliamo della vettura di accesso in gamma. Se negli Stati Uniti ed in Asia la richiesta è per berline 3 volumi e coupè compatte, in Europa hanno maggior successo le hatchback come la Giulietta e le relative versioni station-wagon, idonee rispettivamente a fronteggiare la concorrenza di best-seller come l’Audi A3 e BMW Serie 3 Touring.

Segmento C e D: una modello per coprire 2 categorie?


Alla luce di quanto scritto sembra ora più chiaro quanto riportato nella slides Alfa Romeo del 6 maggio: nella tabella dei nuovi modelli in arrivo figurano infatti 2 vetture compatte. Non è escluso che Alfa provi a replicare quanto fatto da BMW con la Serie 1 e la Serie 3, appartenenti a 2 segmenti diversi, con carrozzerie specifiche, ma costruite sulla stessa base meccanica a trazione posteriore. A mettere in forse questa possibilità è però la stessa policy di BMW, intenzionata ad abbandonare l’architettura della Serie 3 per la terza generazione di Serie 1 in favore di una più economica e redditizia piattaforma a trazione anteriore (la UKL, condivisa con Mini). Appare evidente quindi che il modello più atteso di Alfa Romeo è anche quello maggiormente dibattuto dalla stessa casa madre.

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