Alfa Romeo Alfetta 159: a Balocco con Marc Gené in Video
L’Alfa Romeo 159 Alfetta di Juan Manuel Fangio guidata da Marc Gené a Balocco: ecco il video.
Alfa Romeo, in occasione del Gran Premio di Monza, ha organizzato un test drive davvero molto particolare per Marc Gené, collaudatore e terzo pilota della Scuderia Ferrari. L’Automobilismo Storico Alfa Romeo ha infatti messo a disposizione dello spagnolo un’automobile unica, un’icona del motorsport del dopoguerra: un’Alfa Romeo 159 Alfetta. La monoposto, con la quale Juan Manuel Fangio vinse il suo primo titolo mondiale di Formula 1, venne concepita all’inizio degli anni cinquanta ed iniziò a correre nel 1951. Alfa Romeo costruì solo quattro esemplari dell’Alfetta 159, una monoposto che derivava direttamente dall’Alfa Romeo Tipo 158 alla quale i tecnici del Biscione apportarono numerose migliorie aggiornando leggermente l’estetica e introducendo svariate innovazioni tecniche per quanto riguarda la meccanica.
Nel filmato Alessandro Rigoni, nostro abilissimo meccanico durante la Mille Miglia 2014, spiega a Marc Gené alcune delle particolarità di questa vettura. Per mantenerne l’assoluta originalità, l’Alfa Romeo 159 Alfetta ha mantenuto la particolare configurazione dei pedali che prevedeva l’acceleratore al centro, la frizione a sinistra ed il freno a destra. Un problema non da poco, soprattutto per via dell’enorme potenza dell’otto cilindri in linea montato in posizione anteriore longitudinale. Il 1.479 centimetri cubi derivato dall’Alfa Tipo 158 montava infatti due compressori volumetrici a lobi capaci di innalzare la potenza fino a ben 425 cavalli a 9.300 giri al minuto, messi a terra dalle sole ruote posteriori grazie ad un cambio manuale a quattro rapporti più retromarcia. La distribuzione, con doppio albero a camme in testa, era regolata da particolari ingranaggi, con il carburatore che veniva alimentato da una pompa centrifuga meccanica che portava la benzina dai due serbatoi, uno laterale ed uno dietro al sedile del pilota, che avevano una capacità complessiva di ben 225 litri.
Le sue dimensioni relativamente contenute le conferivano una grande agilità abbinata ad un’ottima tenuta di strada. L’Alfetta 159 proponeva infatti un passo di 2.5 metri abbinato a carreggiate da 1.250 millimetri, con il corpo macchina che misurava 4.28 metri in lunghezza, per un peso complessivo di 710 chilogrammi. Ciò permise ad Alfa Romeo di ottenere velocità massime superiori ai 300 chilometri orari, come ad esempio al Gran Premio di Pescara del 1951 dove venne calcolata una velocità massima di ben 320 chilometri all’ora. Dopo quattro vittorie su otto gare disputate nella stagione 1951 del Campionato del Mondo di Formula 1, tre con al volante Fangio ed una con Farina, i regolamenti cambiarono, l’Alfetta 159 dovette andare in pensione e Alfa Romeo si ritirò dalla Formula 1.