Nuova Ford Focus: primo contatto
A Malaga per il test dinamico della nuovissima global car di casa Ford. Nuove motorizzazioni ma non solo: lavoro anche sul telaio e l’elettronica, oltre all’introduzione del sistema di infotainment Sync2
Malaga, città marittima della comunità autonoma dell’Andalusia, relega con se numerosi monumenti e patrimoni artistici e culturali, tra cui il Teatro romano, o la Cattedrale dell’Incarnazione. Per una volta Malaga, e le sue strade, è anche anfiteatro naturale della presentazione ufficiale della nuova Ford Focus, svelata all’ultimo Salone di Ginevra, ed ora pronta per il suo lancio mondiale.
Così, una volta atterrati all’aeroporto, ad attenderci c’erano i nuovi esemplari della global car della casa americana. Dal vivo, colpisce l’estetica con la griglia trapezoidale, il cofano ben pronunciato e scolpito, con un frontale largo e basso. Lo stile ed il design quindi hanno ricevuto una sana dose di freschezza, una modernizzazione ed un look più giovane ma al contempo referenziale, in grado di soddisfare sia l’occhio di un giovane adulto che di un padre di famiglia.
A livello tecnico, la nuova Focus mostra una nuova offerta di motori tutti conformi alla normativa Euro 6. Tra questi, spicca il nuovo EcoBoost 1.5 da 150 cavalli con cambio manuale a 6 rapporti. Inoltre, ecco il TDCi 1.5 da 120 cavalli con cambio automatico Powershift, il TDCi 2.0 da 150 cavalli con cambio manuale a 6 marce, entrambi dotati della cosidetta “trappola del NOX”, un dispositivo in grado di ridurre le emissioni, progettati con rivestimento DLC. Infine, presente anche la versione con il pluripremiato EcoBoost 1.0.
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Saliamo subito a bordo e ci colpisce la qualità percepita degli interni. Volante in pelle, con una buona impugnatura. Nessun estremismo, ma un design pulito, moderno ed efficace. Sono al contempo molti i comandi al volante: regolazione del volume, cruise control, limitatore, comandi della consolle sulla sinistra, regolazione del volume e per il sistema di infotainment, comando vocale, e tasto di risposta e chiusura della chiamata sulla destra. Pulsanti a dire il vero, forse un pò troppo piccoli e “concetrati” in uno spazio troppo piccolo. L’ergonomia è buona, ma talvolta ci si può distrarre nel cercare il giusto comando, tanta è la quantità di questi e la loro dimensione.
Il quadro di bordo offre gli stessi pregi e, a nostro avviso, gli stessi piccoli difetti. Molto chiari i due tachimetri analogici che mostrano il numero di giri e la velocità, così come pieno di informazioni il piccolo quadro digitale posto al centro, con indicazioni sulla navigazione ma anche sul limite di velocità, che sfrutta degli avatar dei segnali stradali. Accurato, ma forse leggermente troppo invasivo e, conseguentemente, potenziale distrazione alla guida. Plastica morbida per quanto concerne tutta la plancia, veramente di ottima fattura. La plancia centrale è capitanata dallo schermo touch da 8 pollici ad alta risoluzione con il nuovo sistema Sync2, sviluppato in collaborazione con Microsoft.
Questi può essere sfruttato tramite comandi posti subito sotto, con tasti appositi ed un manettino circolare, ma anche attraverso la tecnologia touch. Comodo, immediato ed efficace come sistema, suddiviso in quattro diversi quadranti. Tali sistemi touch, hanno il difetto di avere poca sensibilità al contatto. Anche il Sync 2 risulta essere inizialmente leggermente troppo ostico, dovendo premere con decisione sul monitor da 8 pollici, salvo poi far l’abitudine. Sicuramente, rispetto alla precedente versione, ora ne guadagna una certa eleganza dettata dalla semplificazione e dalla natura e disposizione dei pulsanti stessi.
La grande rivoluzione del sistema di infotainment riguarda però la possibilità di una interazione tra utente e sistema tramite comandi vocali in maniera estremamente più naturale. Basti dire “ho fame” ad esempio che il sistema interagisce cercando dei luoghi appositi. Questo grazie anche all’integrazione con la guida Michelin. L’interazione riguarda qualsiasi ambito della vettura, dall’impianto stereo alla climatizzazione. Un bel sistema, sopratutto a livello di software anche se abbiamo potuto provare la versione inglese e non quella italiana per quanto concerne la comunicazione vocale. Ci è piaciuta la velocità di reazione e la naturalezza della “conversazione” che abbiamo avuto nei confronti del Sync 2.
A nostro avviso, è proprio questo il punto cardine di un sistema di infotainment che, altrimenti, potrebbe essere sostituito da qualsiasi auricolare collegato al cellulare. Invece, proprio questo avvicinarsi ad un concetto di “intelligenza artificiale” più naturale e immediato nella risposta tra uomo e avatar, rende il Sync 2 un ottimo compagno di viaggio.
Torniamo a parlare però di questo primo contatto tra le strade montane intorno a Malaga. Sedili avvolgenti il giusto, ma forse leggermente troppo duri, tanto che dopo 150 km accusavamo qualche dolore di troppo alla schiena.
A nostra disposizione, l’esemplare hatchback con il nuovo propulsore 1.5 Ecoboost. Abbiamo voluto mettere alla prova questo modello che ci ha piacevolmente colpito. La potenza è sempre presente, con un erogazione lineare ed estremamente malleabile.
Piace la ripresa, e l’attacco del turbo che entra senza lag intorno ai 2.800 giri/min, senza “botte estreme” ma con una schiena di potenza avvertibile. Anche in ripresa piace la sua forza, la sua elasticità, anche se, forza un pò troppo la mano durante la nostra prova tra percorsi di montagna, siamo arrivati ad un consumo medio di circa 10 litri/100km.
Dal punto di vista della dinamica di guida, l’irrigidimento ulteriore del telaio porta ad avere tra le mani una vettura estremamente diretta e precisa, filante, non pesante e, grazie anche agli pneumatici Continental ContiSportContact di primo equipaggiamento, ottimamente piantata a terra. Si può far scorrere la vettura inserendo senza sforzi ad ottime velocità di percorrenza e, oltretutto, senza avvertire alcuna inerzia da parte della vettura, con un retrotreno leggermente più libero per poter chiudere ancor meglio le curve. Al contempo, gli ammortizzatori sembrano avere un setting più “morbido” rispetto al modello precedente, per garantire comunque il giusto equilibrio ed un comfort alle alte velocità di lavoro ciclistico che comporta, oltre al piacere di guida, comunque comfort e comodità.
Abbiamo potuto provare per alcuni chilometri anche l’esemplare 2.0 TDCi da 150 cavalli e cambio a sei rapporti manuale, installato sulla versione Station Wagon molto cara a casa Ford. Molto bello il tiro, con una progressione che, dai 2700-2800 giri si scatena poderosamanete. Il rovescio della medaglia di questo Diesel riguarda l’elasticità. In un ulteriore tratto misto di tornanti montani percorsi ad andature serrate, qualora entravamo in curva troppo bassi di giri, non vi era quella prontezza, quella ripresa che avevamo piacevolmente notato nell’EcoBoost 1.5 benzina. Dal punto di vista prettamente dinamico, si è notata una maggior inerzia ovviamente, sia per via delle dimensioni allungate del mezzo che per l’equipaggiamento motoristico che ha portato ad un maggior peso da inserire. Attenzione però: stiamo comunque parlando di sensazioni ad un primo contatto!
Quel che ci sentiamo di sottolineare comunque è come il lavoro a livello telaistico, ciclistico e motoristico sembra aver pagato, così come paga l’affinamento elettronico dettato principalmente dal nuovissimo sistema Enhanced Transitional Stability (ETS). Si tratta di un sistema che analizza gli input del guidatore, la velocità e le condizioni di guida e, attraverso degli algoritmi, calcola in maniera preventiva il rischio di slittamento della vettura, facendo intervenire l’ESC. Un sistema che agisce quindi frenando le singole ruote ancor prima che il guidatore possa accorgersi di una situazione di potenziale pericolo. Un sistema che eleva la sicurezza all’ennesima potenza, ma che forse lascia meno spazio al “controllo” nella guida. In realtà si tratta di un sistema che interviene in maniera estremamente pulita e quindi, per un guidatore meno esperto o meno sensibile, quasi impercettibile.
Abbiamo avuto modo di mettere alla prova questa nuova dote della Focus quando, durante la nostra prova, ci siamo trovati di fronte un cane che stava attraversando la strada rimanendo impietrito in mezzo alla carreggiata. Frenata estremamente decisa, e cambio di direzione all’ultimo istante per evitare il povero animale con la vettura che, pur avendo caricato sull’anteriore, ha mantenuto una fluidità ed un equilibrio dinamico nel momento in cui abbiamo scartato decisi sulla sinistra. Una mini prova dell’alce non volontaria, brillantemente superata.
A proposito di sterzate, è certo che la nuova Focus risulti migliorata anche nella precisione dello sterzo, con un servosterzo elettrico EPAS ora più preciso. I tecnici di casa Ford dicono di aver lavorato sulle zone neutrali, ed in effetti ora si ha la sensazione di poter avere una risposta estremamente diretta in ogni fase di manovra, sia essa ad alte velocità in impostazione, in controllo, o in correzione di una traiettoria. Da questo punto di vista, si percepisce bene quella sensazione di avere il controllo del mezzo tra le mani, percependo ogni gesto. Un ottimo compagno di viaggio, che permette di poter “sentire” al meglio le reazioni della vettura in ogni momento, percependo quindi cosa si sta facendo.
Scheda tecnica e listino prezzi
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