Peugeot 208 R5 Rally VS Yamaha YZ 450 F Supermotard: tra case e muretti una sfida da brividi
Non potevamo fare finta di niente... Dopo aver vinto la nostra sfida 208 R5 T16 vs Yamaha YZ 450 SM, Andreucci ha vinto ancora. Il pilota di Garfagnana lo scorso fine settimana ha pareggiato i conti con Peugeot Italia che si era aggiudicata il Titolo Costruttori già con due gare di anticipo del CIR. Otto a otto. Paolo Andreucci è Campione Italiano Rally 2014, e aggiunge un altro titolo, l'ottavo, di cui cinque proprio con il Leone.
Dopo aver vinto la nostra sfida 208 R5 T16 vs Yamaha YZ 450 SM, Andreucci ha conquistato un’altra vittoria. Infatti il pilota di Garfagnana questo fine settimana ha pareggiato i conti con Peugeot Italia che si era aggiudicata il Titolo Costruttori già con due gare di anticipo del CIR. Otto a otto. Paolo Andreucci è Campione Italiano Rally 2014, e aggiunge un altro titolo, l’ottavo, di cui cinque proprio con il Leone.
Trionfando nella trentaduesima edizione del Rally Due Valli, il duo “Ucci/Ussi” è di nuovo Campione Italiano Rally, con Andreucci che entra di fatto nella storia dei rally, come il pilota italiano più forte di sempre. Onore a “Ucci” e alla sua navigatrice “Ussi”, Anna Andreussi (sette titoli per lei) ma anche a Peugeot, che si conferma il Marchio estero più titolato in Italia.
Una stagione dura quella del 2014, conclusa con una vittoria netta per il fantastico duo. Ottima prova anche per i giovani Stefano Albertini e Silvia Mazzetti del Peugeot Rally Junior Team che, giunti secondi nella classifica finale Junior, con una prova d’orgoglio hanno dominato con la loro Peugeot 208 R2 la gara veronese. Un “bravò” a Peugeot Italia quindi, ma anche a questi straordinari piloti e ai ragazzi della Racing Lions.
Ma Torniamo alla nostra sfida proprio sulle strade di quel raly del Ciocco tanto caro al neo campione italiano. Cosa succede quando la sfida fra auto e moto si tinge dei colori del Motorsport? Accade che le tortuose ed impervie strade che fanno da cornice al rally del Ciocco diventano il teatro di una contesa fra due mezzi adrenalinici, gonfi di cattiveria: parliamo della Peugeot 208 R5 da rally, pronta ad arricciare l’asfalto col suo motore 1.6 turbo da 280 CV, e la leggerissima e svelta Yamaha YZ 450 SM, un tafano blu con tanta voglia di pungere e mettere al tappeto predatori più grossi e cattivi.
Un sfida epica in cui due combattenti, con qualche macchia di fango e sudore, ma certamente senza alcun tipo di paura, battagliano per tirare fuori il meglio dai propri mezzi: al volante della rally-car del Leone il pluricampione italiano Paolo Andreucci; sulla “Yama” il nostro Ermanno Bastianini, pilota che ha partecipato al motomondiale 500 e sei volte campione italiano. Due espressioni della velocità su due e quattro ruote, entrambi alla soglia dei cinquanta, ma ancora dannatamente impavidi veloci e spettacolari. Due uomini, “due animali da gara” che mettono tutta la loro esperienza, il loro coraggio e la sensibilità di guida di cui dispongono al servizio dei loro arrabbiatissimi mezzi. Meccaniche chiamate a correre su un tracciato ostico, reso scivoloso dalla pioggia, quasi che anche il meteo abbia deciso di elevare ulteriormente il coefficiente di difficoltà in gioco.
A bordo strada, come in una vera gara di rally, un pubblico accorso a guardare le evoluzioni dei due piloti col più classico dei passaparola, attirati sul posto dai tuoni lanciati dagli scarichi del “quattro e mezzo” giapponese e del turbo “mille-e-sei” della Peugeot. Del resto quello lucchese è un pubblico con l’orecchio fine, abituato a distinguere e gustare il suono degli spettacolosi rally del Ciocco, un trionfo di derapate ed accecanti scoppi di scarico. Gli stessi delle battagliere R5 ed YZ. Non senza una punta di orgoglio ci teniamo a sottolineare che un “face to face” di questo calibro, non si era mai visto. Ora però basta chiacchiere, si accendano i motori e che vinca il migliore.
La preparazione alla gara: una guerra di nervi
Il giorno della sfida è arrivato, i due mezzi sono pronti a posizionarsi sulla linea di partenza e a dare il via alle danze. Un momento che sembrava non dovesse più arrivare più viste le evidente problematiche del giorno precedente: il sopralluogo aveva infatti messo in evidenza condizioni stradali e metereologiche “poco raccomandabili” per un tracciato veloce come quello in questione; lo stesso Bastianini, toccando con mano i muretti ed osservando gli strapiombi presenti in alcuni punti della prova speciale, appariva visibilmente preoccupato. Più sereno Andreucci che qui è di casa, pronto a stare col gas a tavoletta anche sotto una pioggia di meteoriti. Anche perché, in caso di spiacevoli cappottamenti, stare in una gabbia di acciaio a quattro ruote è molto più rassicurante che stare in sella ad una cavalletta da appena 100 kg di peso, protetti da una sottile tuta in pelle e da un casco. Quattro ruote, in questi casi, sono meglio di due.
Per Ermanno era stato immediatamente facile accettare la sfida lanciata al telefono, quel pomeriggio di 20 giorni prima; ma, arrivati sul posto, metabolizzare il tracciato e le sue insidie è stata un’altra cosa. Specie quando si è accorto che il percorso è tutto da terza-quarta e quinta marcia, velocissimo, quasi buono per slogarsi il polso a forza di dare gas, specie per tenere il passo di Andreucci che qui potrebbe guidare anche bendato e con una mano legata: Paolo era infatti più sicuro che mai, conoscendo ogni buca ed ogni asperità di queste strade. Esplicative le espressioni nei volti dei nostri piloti durante la cena precedente la giornata di “fuoco e fiamme”: Ermanno quasi preoccupato e Paolo goliardico, al limite di uno scherzoso sfottò nei confronti del suo collega dueruotista.
La mattina della gara è tutto da rifare, i parametri del giorno precedente non servono praticamente a nulla: adesso piove bene e fa freddo, tanto da far saltare tutti i riferimenti acquisiti poche ore prima. Proprio quel che serve per dare tranquillità ad Ermanno. Si scherza, of course. Per Paolo invece è normale amministrazione. Le prime ricognizioni non fanno altro che acuire la tensione di Bastianini, alle prese con le rain della sua YZ450 che non vogliono saperne di entrare in temperatura, nonostante le termocoperte indossate fino a pochi istanti prima della partenza. Paolo, di contro, potrebbe essere immortalato e messo nel dizionario sotto la voce “tranquillità”, tanta è la sicurezza che esprime e con cui controlla e sottomette i sovrasterzi della sua 208 R5 su questo asfalto viscido, scialando, curva dopo curva, delle sbandate del suo mezzo.
Appena pochi minuti dopo la chiusura delle ricognizioni, si scatenano gli otturatori delle reflex dei nostri fotografi, mentre gli ordini strillati dal nostro regista accompagnano le riprese statiche di rito, con i due piloti che sorseggiano il loro cappuccino nel nostro paddock da campo. In questo frangente, quasi intimorite dalle raffiche dei nostri flash, le nubi iniziano a diradarsi e a farsi squarciare dai raggi di un sole caldo quanto basta per asciugare l’asfalto. Tempo un quarto d’ora e dal manto stradale iniziano ad alzarsi fitti aliti di vapore: un ottimo segno per tutti. Nel frattempo, infrattati fra le siepi, si sono creati veri e propri capannelli di persone, appassionati e curiosi, attirati dal rombo di tuono degli scoppiettanti motori e dalle strida degli incolpevoli pneumatici, “sotto botta” di staccate, derapate ed accelerazioni da cardiopalmo.
Ermanno si concede un paio di curve per saggiare la tenuta delle gomme della sua moto, seguito a ruota da Paolo, che inizia a “fare la barba” ad alberi e muretti a bordo strada. La YZ 450 appare adesso più determinata, con Ermanno che apre tutto, intraversando finalmente con decisione, come non era riuscito nelle ore precedenti: la Yama ora funziona, e si vede. Andreucci, che già prima andava forte, adesso sembra avere un razzo spaziale appeso sopra il tetto. Salgono le temperature dei pneumatici e con loro le nostre emozioni a bordo strada; siamo pronti con la nostra attrezzatura ad immortalare ogni momento di questa sfida. Finalmente è tempo di partire: Paolo ed Ermanno si affiancano sullo start, lanciandosi vicendevolmente qualche sguardo di sfida. E’ ora di accendere il motore, spalancare il gas il più possibile e vedere chi ha il fegato di frenare più tardi; anche se questi due, di fegati, ne hanno 3 ciascuno…