Le indicazioni stradali sulla Interstate 19 (Arizona) sono espresse in metri
L’Interstate 19 conserva ancora i segni del Metric Conversion Act (1975), ovvero il trattato che l’amministrazione Carter pensava aiutasse gli Stati Uniti ad adottare il sistema metrico: sui cartelli le distanze sono espresse in metri.
Sono in pochi a ricordare il tentativo compiuto sul finire degli anni ’60 dal Congresso statunitense e dall’amministrazione Carter, che autorizzarono il piano di studi triennale U.S. Metric Study e provarono in questo modo ad introdurre il sistema di misurazione metrico. A Washington cercarono di uniformarsi agli standard europei, con l’obiettivo di aumentare la competitività delle aziende locali. Il tentativo però non andò a buon fine, anche per le vibranti proteste di alcune associazioni: il direttore del National Cowboy Hall of Fame giudicò ‘comunista’ il sistema metrico, mentre il fondatore dell’associazione WAM! (We Ain’t Metric) alzò i toni della disputa e parlò addirittura di ingerenze del mondo arabo.
Tuttavia in quegli anni alcune pompe di benzina iniziarono ad esporre cartelli in litri, le distanze sui cartelli stradali furono tradotte anche in metri e le scuole istruirono i loro allievi ad utilizzare i sistemi di misura europei. Il passaggio da un sistema di misurazione all’altro non fu mai completato, ma questo non ha impedito ad alcuni cittadini di portare avanti una personalissima battaglia: il 31 dicembre 2012 venne lanciata una petizione sul sito ufficiale della Casa Bianca, per mezzo della quale i firmatari auspicavano che il sistema metrico diventasse standard negli Stati Uniti. Ci occupiamo oggi di questa vicenda perché il sito The Big Story ha dedicato un articolo ai 100 chilometri della Interstate 19, direttrice che attraversa l’Arizona e testamento degli sforzi compiuti per introdurre il sistema metrico: le indicazioni riportate sui 400 cartelli sono tutte in metri.
Da tempo ormai alcuni cittadini auspicano che questa caratteristica venga eliminata, me le opposizioni sono motivate da ragioni turistiche e soprattutto economiche: lo stato non ha fondi sufficienti da stanziare per sostituire i cartelli. Dustin Krugel, portavoce dell’Arizona Department of Transportation, ha spiegato che l’istanza verrà nuovamente esaminata e terrà conto dei numerosi messaggi che la popolazione ha inviato a tutela dei segnali.