Alfa Romeo MiTo Quadrifoglio Verde: prova consumi di 2700 chilometri
Abbiamo provato per voi l’Alfa Romeo MiTo Quadrifoglio Verde. Scoprite le nostre impressioni di guida e i consumi effettivi delle piccola sportiva Alfa.
Il recente aggiornamento dell’Alfa Romeo MiTo Quadrifoglio Verde ha portato in dote una serie di novità. La più importante, senza ombra di dubbio, è di tipo tecnico e riguarda l’adozione del cambio doppia frizione TCT. A livello estetico, invece, la vettura del Biscione si contraddistingue per un look sportivo che mette in risalto lo spoiler posteriore, il paraurti con estrattore, il doppio terminale di scarico cromato e un trattamento brunito che caratterizza le calotte degli specchietti, la griglia frontale, le maniglie delle portiere e la cornice dei fari anteriori/posteriori. Non mancano poi cerchi in lega da 17 pollici, dal piacevole disegno, dietro i quali risalta il colore rosso delle pinze freno. Insomma, un po’ di “trucco” nuovo per mantenere un certo appeal.
Alfa Romeo MiTo Quadrifoglio Verde: com’è e come va
Una volta a bordo della “mia” MiTo QV rossa mi siedo su un bel sedile in pelle nera, molto confortevole e sufficientemente contenitivo, impreziosito dal contrasto di tonalità regalato dai colori (bianco-verde) utilizzati per le cuciture e dal logo Alfa in rilievo. In pochi istanti, senza grosse difficoltà, trovo la regolazione ideale; la visuale davanti a me è buona mentre al retrotreno è discreta. Di questo però non bisogna preoccuparsi, in quanto rendersi conto dell’effettivo ingombro della vettura non è un problema. Sul divanetto posteriore non manca lo spazio per tre persone adulte.
Devo inoltre sottolineare la bella sensazione tattile-visiva trasmessa dalla plancia con trattamento carbon look e dai morbidi pellami che avvolgono il volante multifunzione, la cuffia del cambio e il freno a mano. La qualità delle plastiche dei pannelli portiera, invece, potrebbe essere ulteriormente migliorata. Prima di iniziare a guidare, come di consueto, svuoto le tasche: i vani portaoggetti disseminati nell’abitacolo non sono molti. Inoltre la loro capienza, in particolar modo il pozzetto alla base delle consolle centrale, lascia a desiderare.
Utilizzo subito il nuovo sistema Uconnect, dotato di display touchscreen a colori da cinque pollici, con navigazione by Tom Tom. Scopro un sistema veloce, intuitivo nell’impiego globale, che risulta di facile comprensione anche alle persone meno tecnologiche. Il tutto con della buona musica in sottofondo emessa da un impianto audio (Bose) in grado di svolgere egregiamente il suo dovere, indipendentemente dalla sorgete scelta. Una volta a casa, la sera, leggo con attenzione la carta d’identità dell’auto.
L’Alfa Romeo MiTo Quadrifoglio Verde misura 4.063 mm in lunghezza, 1.720 mm in larghezza, 1.446 mm in altezza. Il passo è di 2.511 millimetri, mentre, sulla bilancia l’ago si ferma a quota 1.170 chilogrammi. Il suo cuore, il propulsore 1.4 Multiar Turbobenzina, sviluppa una potenza di 170 cavalli e una coppia massima di 230 Nm (250 Nm in modalità Dynamic) a 2.500 giri/min.
Al millequattro si affiancano il cambio automatico, a sei rapporti, e la trazione anteriore. Stando ai valori ufficiali dichiarati questo mix tecnico garantisce alla Mito l’archiviazione dello sprint da 0 a 100 km/h in 7.3 secondi, una velocità di punta pari a 219 km/h e un consumo medio nel ciclo combinato di 5.4 l/100 km (18.52 km/l). Le premesse sulla carta non sono niente male. Son pronto a scoprire l’effettiva risposta dell’auto nella vita di tutti i giorni.
Il mattino seguente mi reco dal benzinaio, faccio rifornimento e resetto il trip computer. La prova può iniziare. Vista la mia indole da smanettone decido di mettere subito sotto la lente d’ingrandimento le doti dinamico-comportamentali dell’auto andando ad affrontare un divertente tragitto, rigorosamente in modalità Dynamic, caratterizzato da una serie di curve con differenti angolazioni abbinate a dei sali-scendi niente male. Il vivace motore ha una progressione fluida fino alla soglia del limitatore; se si affonda in modo deciso con il pedale del gas è davvero grintoso e divertente.
L’animo sportivo è ulteriormente accentuato dal sound emesso dall’impianto di scarico fin dalle basse velocità. Una volta superati i 3mila giri la “voce” aumenta il proprio tono, emettendo una melodia intrigante. Peccato solamente per i leggeri ritardi di risposta da parte del cambio automatico, non molto reattivo.
Intendiamoci, non è un brutto cambio. Se utilizzato in maniera pacata, in un classico impiego di tipo quotidiano, asseconda le intenzioni di chi guida senza problemi. Quando si alza il rito, però, le logiche di gestione non sono sempre tempestive e adeguate alla situazione. Accettabile l’impostazione dello sterzo nonostante (considerata la tipologia di vettura) mi aspettasi un comando maggiormente diretto e comunicativo. Nulla da ridire sull’assetto, capace di garantire un giusto compromesso fra sportività e comodità. Dulcis in fundo l’impianto frenante efficiente, con dischi da 305 mm all’anteriore e 251 mm al posteriore, oltre ad avere il giusto mordente sopporta in scioltezza sforzi prolungati con rapide decelerazioni da alte velocità.
Nella guida impegnata la tendenza al sottosterzo si fa sentire, seppur nella maggior parte dei casi risulti semplice da correggere. Se si esagera gli angeli elettronici, fin troppo preventivi, fanno il loro solito lavoro, riportando l’auto in traiettoria. Nel complesso la Mito Quadrifoglio Verde non è noiosamente perfetta come altre compatte pepate, sa far divertire e può vantare un carattere genuino che infonde sicurezza a tal punto da coinvolgere anche i driver meno smaliziati.
Nei restanti giorni del test sono stato decisamente più “tranquillo”. Non per questo ho rinunciato a dei momenti di divertimento. Semplicemente ho utilizzato la macchina prevalentemente in modalità Normal, con un piede tendenzialmente leggero, cercando di avere un occhio di riguardo anche per i consumi…
Volete scoprite com’è andata ? Andate alla pagina successiva
Alfa Romeo Mito Quadrifoglio Verde: i consumi
Dopo aver accennato il tema dei consumi, nel capitolo precedente, siamo giunti all’analisi dei valori reali rilevati. Il totale dei rifornimenti monitorati ammonta a circa 264 litri, con i quali ho percorso 2.698 chilometri ottenendo un consumo medio di 10.21 km/l. I vari rabbocchi sono stati effettuati in differenti stazioni di servizio, con prezzi compresi fra 1.634 e 1.830 euro/litro, per una spesa totale di 440 euro.
Tutti i dati della nostra prova consumo:
Km – Euro – Euro/litro – Litri – Km/l
-
1) 354 – 69.11 – 1.653 – 41.81 – 8.46
2) 398 – 61.00 – 1.669 – 36.55 – 10.88
3) 390 – 60.00 – 1.669 – 35.95 – 10.84
4) 128 – 24.00 – 1.830 – 13.05 – 9.80
5) 460 – 58.86 – 1.634 – 36.02 – 12.77
6) 306 – 51.01 – 1.669 – 30.56 – 10.01
7) 358 – 63.04 – 1.655 – 38.09 – 9.39
8) 304 – 53.00 – 1.664 – 31.85 – 9.54
Totale: 2.698 Km con 440 euro e un consumo medio di 10.21 km/l (9.79 l/100 km)
Informazioni sulla tipologia di percorso affrontato e sulla modalità di guida:
Pronti via, come anticipato in precedenza, ho voluto scoprire subito il lato più sportivo della Mito Quadrifoglio Verde: accelerazioni decise su strade non trafficate, mantenendo inserita la modalità Dynamic per circa il 70%. Il miglior dato di consumo, il numero cinque, è arrivato guidando poco in città e per il restante tempo su tangenziali e autostrade (con un traffico nella norma) prevalentemente in Normal. Tutti gli altri valori sono stati ottenuti in circostanze simili, nel tradizionale tragitto dei miei trasferimenti Milano-casa: 70 % in città, 20% in tangenziale e 10% in tranquille strade di paese. In tali circostanze ho guidato senza eccedere ripetutamente in accelerate brusche e prolungate. Al tempo stesso, però, non mi sono sicuramente cimentato in uno stile ultra-eco.