Perché in Iraq chiamano le auto Obama, Monica (Lewinsky) e Pikachu
Gli iracheni di etnia curda riscontrano difficoltà nel pronunciare i nomi di alcune case automobilistiche o dei loro modelli. Ecco perché le auto più diffuse hanno tutte un soprannome.
Il Wall Street Journal ha dedicato un articolo per descrivere una curiosa abitudine messa in pratica dagli iracheni di etnia curda, che attribuiscono bizzarri soprannomi alle vetture più comuni: in questo modo la Toyota Land Cruiser diventa Wanawsha, la Chrysler 300 si trasforma in Obama e la Kia Soul viene ribattezzata Potin. L’abitudine è giustificata dalle difficoltà che i curdi trovano nel pronunciare determinate marche o modelli, impedimento che li ha spinti ad organizzarsi in maniera alternativa. Il fenomeno si dimostra talmente radicato che la maggior parte delle persone non conosce nemmeno il nome originale della vettura.
Ciascun termine ha un significato ben preciso: Obama in quanto la 300 fu il primo modello statunitense a giungere in Iraq dopo la sua elezione; Wanawsha è lo pseudonimo di un’attrice curda, famosa per la sua eleganza; Potin non ha alcuna attinenza con il Presidente russo, ma indica invece la calzatura militare che dovrebbe somigliare alla vettura coreana. La Toyota Corolla è soprannominata anch’essa come un’attrice (Sabaw), le BMW Serie 3 richiamano invece le sopracciglia (Chowbro, in virtù di un frontale particolarmente tagliente) e le vecchie Mercedes sono denominate Neiw Dinar, perché i gruppi ottici anteriori ne hanno sempre un mezzo (neiw) accanto.
L’abitudine fu introdotta agli anni ’90 e rispecchia nel suo piccolo i cambiamenti della società: anni fa era abitudine sentire il nome di Monica (Lewinsky) associato ad una Toyota oppure quello di Pikachu abbinato alle Corolla nelle vesti di taxi, in virtù del loro brillante colore giallo. Shamal non richiama invece la Maserati di fine anni ’80, ma un pick up della cinese Deer.