La Sfida del Venerdì: era una Maserati Bora
Riuscireste ad indovinare il nome di un modello in base ad un particolare della sua carrozzeria? Mettetevi alla prova!
Dopo la grande maratona del Salone di Ginevra 2015, torna la nostra “Sfida del Venerdì”: vi proponiamo un piccolo particolare dell’auto che siete chiamati a riconoscere. Data la vostra prontezza nell’indicare con precisione le vetture che settimanalmente vi chiediamo di identificare, siamo sicuri che non avrete bisogno di alcun suggerimento per indovinare quella di oggi. La risposta al quesito, al solito, arriverà lunedì. Se volete proporre altre sfide da lanciare alla nutrita community di autoblog, scrivete a suggerimenti@autoblog.it!
La Sfida del Venerdì: la soluzione
Era una Maserati Bora. Si tratta di una supercar costruita quando il marchio del Tridente era di proprietà Citroen: fu stata concepita per rivaleggiare con le concorrenti di Lamborghini e De Tomaso. Il primo prototipo vide la luce nel 1969, ma la presentazione definitiva avvenne al Salone di Ginevra del 1971: la carrozzeria, firmata Giugiaro, fu costruita in subappalto dalle Officine Padane di Modena.
Lunga 4,33 metri, larga 1,77 m ed alta 1,13 (passo di 2,6 metri), pesava 1520 kg e raggiungeva una velocità massima di circa 270 km/h, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in circa 6,2 secondi. Il telaio era monoscocca in acciaio. Inoltre, in anteprima su una Maserati stradale, le sospensioni erano indipendenti su tutte le ruote.
La mano di Citroen era invece visibile a livello del sofisticato impianto idraulico ad alta pressione, utilizzato sulla Bora per azionare i freni a disco autoventilanti, il servosterzo, i fari a scomparsa, la colonna dello sterzo orientabile, la frizione monodisco a secco e la pedaliera regolabile. I cerchi in lega 7,5 x 15”, prodotti dalla Campagnolo, vestivano pneumatici Pirelli.
Sotto al cofano un V8 bialbero da 4,7 litri, montato longitudinalmente, dotato di carburatori Weber 42 DCNF e accensione elettronica Bosch. La potenza è pari a 310 CV a 6000 giri. Mentre per ridurre rumore e vibrazioni, il motore ed il cambio a 5 marce ZF vennero montati su un telaietto ausiliario, attaccato alla scocca mediante quattro supporti elastici. Ne sono state prodotte 524 unità.