Modellini in legno: opere d’arte in miniatura
Luigi Migliardi è un artigiano capace di realizzare dei veri capolavori: modellini di auto e moto in legno. Scoprite la sua interessante storia e guardate i suoi lavori.
Modellini in legno – Trasformare la propria passione in professione. Un sogno di molti, che realizzano in pochi. La storia che vi propongo oggi parla di un uomo tenace e della sua infinta passione per il modellismo e l’universo dei motori. Il racconto, ricco di dettagli, è molto interessante. Per questo motivo non mi dilungo oltre e lascio subito spazio al protagonista, Luigi Migliardi.
La passione del modellismo fa parte del mio DNA. Fin da ragazzino il mio passatempo preferito era modellare la creta o meglio il ” fango “. Con questa materia primordiale costruivo le macchinine, le F1 dell’epoca. Le mettevo a “cuocere” al sole per poi dipingerle con pastelli e acquarelli. A questo punto erano pronte per emulare le gare svolte sul nostro famoso Circuito di Ospedaletti, che ogni anno tutti noi attendevamo con ansia e passione, conoscendone tutti i vari protagonisti: Nuvolari, Varzi, Serafini, Villoresi, Ascari, Bira.
Con il passare degli anni, trovandomi in dote da madre natura una buona attitudine al disegno e alla manualità sono passato a modellare un’altra materia prima: il legno. Certo, per questa lavorazione servivano attrezzi e utensili appositi. Reperirli, però, fu semplice. Ero spinto da una forte passione del costruire, unita a quella dei motori. Mi fornivo del materiale necessario in una vicina falegnameria, dove raccoglievo pezzi di legno (diciamo scarti di lavorazione) con i quali costruivo auto e motociclette. Oramai ero diventato un assiduo frequentatore della falegnameria. Un giorno ricevetti una proposta dal titolare, maestro mobiliere , di passare qualche ora di lavoro come apprendista “bocia” durante le vacanze. Senza indugio accettai, cominciando a conoscere i segreti del mestiere e i vari macchinari.
Nel frattempo perfezionavo sempre più i prodotti della mia passione, al punto che mi cimentai anche nell’aereomodellismo a volo telecomandato, con comandi a manopola e motore a scoppio. Costruivo interamente i modelli di mio, senza scatole di montaggio, documentandomi da foto e stampe. Ricordo i Caproni, gli Stukas e soprattutto i biplani con le ali ricoperte di carta per emozionanti voli acrobatici. Il rischio di impatto era altissimo, ma era bello anche ricostruire dopo la picchiata .
Finita la scuola, dovevo scegliere un lavoro… Potevo orientarmi in un impiego in ufficio, ma ciò non era nella mia indole, così rimasi in falegnameria a costruire mobili ed arredi. Dopo 17 anni da operaio mobiliere aprii un mio laboratorio e proseguii a fare mobili per gran parte dei miei concittadini fino alle soglie del 2000. In quel periodo, all’età della pensione mi si risvegliarono le antiche passioni, per lo sport e per il modellismo. Iniziai a praticare il ciclismo amatoriale (anche agonistico) e allo stesso tempo decisi di aprire un negozio-laboratorio di modelli in legno, chiamandolo Arcobalegno.
Incominciai quindi a produrre auto e moto in scala 1:12 e 1:9. La novità era di lasciare il legno naturale, senza tingere o colorare. Ciò comportava un lavoro accurato e preciso, non potendo rimediare in un secondo momento con “tacconi” e stucco a eventuali errori e difetti. Lavorando in questo modo, il legno si presentava bene con la sua bella venatura, ravvivata da un bagno di trasparente. Cominciai a vendere i modelli realizzati sia nella mia bottega che in altri negozi sparsi in varie città come Milano, Parma, Torino e Montecarlo, al punto da faticare a rispondere alla richiesta. Ero preso dall’entusiasmo e sempre più stimolato a cimentarmi in modelli complicati. Applicai movimenti di sterzo, ruote girevoli, apertura portiere e cofano.
Nella lista variegata e numerosa dei miei lavori mi sento di citare Ferrari di F1 di varie epoche, Ferrari Modena, Ferrari Testarossa, Ferrari Enzo, Ferrari Dino, Alfa Romeo Alfetta, Volskwagen Maggiolino, Bugatti Veyron, Fiat 500 e 600, Porsche di vari modelli. A questi lavori si affiancano anche le motociclette. Tutto sommato, nonostante la maggiore difficoltà di costruzione, la moto mi dava più soddisfazione ed era più richiesta. La Vespa e la Lambretta andavano a ruba, oltre ai vari modelli di Harley Davidson e BMW e la Yamaha di Valentino Rossi.
Con mia grande soddisfazione, il felice connubio motori-legno naturale ha prodotto un ottimo oggetto da collezione introvabile altrimenti sul mercato. Attualmente continuo a scegliere nuovi modelli da realizzare ed eseguo anche su ordinazione pezzi particolari. Il tutto, nel mio negozio, con tanta passione.