BMW i8: le prestazioni sulla neve [Video Test]

BMW i8: l'abbiamo provata sulla neve. Ecco com'è andata.

Di Lorenzo Baroni
Pubblicato il 17 feb 2015
BMW i8: le prestazioni sulla neve [Video Test]

Tra le ultime realizzazioni di casa BMW troviamo lei, un’auto che ha fatto a lungo parlare di se proiettando le vetture sportive in una nuova era e sdoganando per molti il concetto di auto ibrida e dai consumi limitati anche in tema di prestazioni e piacere di guida. La BMW i8 come ambasciatrice di contenuti nuovi e di un diverso punto di vista in tempo di guida sportiva come fino ad oggi a abbiamo interpretata. Perché la i8 non vuole di certo proporsi come un surrogato di auto già esistenti alla quali viene applicata una semplice propulsione ibrida.

La Bmw i8 nasce intorno ad un abitacolo 2+2, dotato di struttura in carbonio e concepita per ospitare nel tunnel centrale un importante pacco batterie che aiutano a spostare il baricentro dell’auto nella zona centrale della scocca. Tutto su quest’auto è stato concepito e realizzato con l’obbiettivo di realizzare una vera auto sportiva, che appaghi al massimo il piacere di guida del suo fortunato pilota, senza scendere a compromessi di sorta, per questo se da un lato il motore elettrico anteriore e soprattutto il pacco batterie centrali genera un aumento del peso, tutto il resto dell’auto è stato progettato in funzione di una forte riduzione dei pesi.

L’esclusività della i8 si nota non solo dalla sua estetica sportiva, filante, anticonvenzionale e di rottura con alcuni dettami di stile e forme finora largamente inflazionati tra le auto di questa categoria. Le superfici interrotte sono solo un esempio oltre che un messaggio sulla sua diversità intrinseca. Ma è sotto la pelle che questa unicità si fa ancora più forte con il sistema di trazione a quattro ruote motrici dove i due motori agiscono in parallelo e mandano la loro coppia non certo a un differenziale centrale bensì direttamente all’asfalto.

BMW i8 2015 test su strada e sulla neve

La scelta di BMW di puntare con forza su questo progetto si deduce anche dal fatto che hanno progettato e industrializzato un motore completamente nuovo, solo per venire in contro alle particolarissime esigenze di quest’auto. Si perchè la richiesta di un motore piccolo compatto dal punto di vista trasversale e capace contemporaneamente di fornire potenze molto elevate a fronte di consumi e cilindrata contenuti ha fatto si che la scelta cadesse su una architettura a tre cilindri. Una configurazione insolita per BMW che ha comunque risolto egregiamente il compito realizzando uno dei motori più interessanti oggi sul mercato (per quanto non ancora utilizzato da alcun altro modello della casa).

231CV per il tre cilindri turbo che vanno a sommarsi ai 131CV del motore elettrico (per un totale di 362CV, ma ricordiamo che i cavalli dell’elettrico non sono soggetti all’imposta del bollo), la cilindrata è di soli 1.500cc a tutto vantaggio dei consumi e delle eventuali spese assicurative, anche se la voce benzina così come quella del bollo peseranno relativamente sul munifico proprietario che sarà in grado di sborsare i 135.300€ necessari per l’acquisto e che pur rappresentando una somma ingente appaiono del tutto commisurati alla esclusività dell’oggetto oltre che al bagaglio tecnologico che quest’auto porta con se.

Una volta a bordo si respira un’aria da vera super car, con la seduta molto in basso il muso lungo e il motore che romba dietro le nostre orecchie. Il volante è precisissimo e trasmette al pilota con fedeltà qualsiasi informazione riguardi il grip tra pneumatici e asfalto. L’auto è molto reattiva e divertente, leggerissima e rapida nei suoi movimenti, stupisce da subito per la risposta racing di tutti i comandi e per quella sensazione tipica delle vere auto da corsa che sa trasmettere al guidatore. La trazione a quattro ruote motrici aiuta a scarica al meglio la potenza a terra, con l’auto che accelera in modo veemente spinta dall’allungo del tre cilindri turbo verso gli alti regimi e dalla coppia immediata e vigorosa regalata dal motore elettrico.

BMW i8 2015 test su strada e sulla neve

Il piacere di guida è quello di una autentica auto sportiva mentre il funzionamento del motore sa impressionare soprattutto in fase di accelerazione e ripresa, la velocità massima è di circa 250km/h mentre invece l’accelerazione è di soli 4,4 secondi per passare da 0 a 100km/h. La spinta del motore è decisa fino a circa 200 km/h mentre l’urlo del motore e il cambio di modalità in configurazione sport regala anche un colore rosso sul cruscotto e un assetto che si irrigidisce automaticamente. Buona anche l’abitabilità sia per guidatore e passeggero, sia per i due occupanti i sedili posteriori (dove i due posti sono però più indicati per i bambini che non per gli adulti). Nonostante la presenza di ben due motori più il pacco batterie la i8 regala anche un bagagliaio di dimensioni interessanti soprattutto se confrontato con le dirette rivali di questo segmento.

Durante il nostro test abbiamo guidato a lungo l’auto anche su fondo viscido, bagnato e spesso anche sulla neve, in quest’ultima occasione l’assetto rigido e i pneumatici di grande diametro non aiutano e l‘auto tende facilmente ad alleggerirsi e risultare meno precisa nel seguire i movimenti dello sterzo, questo nonostante utilizzassimo pneumatici da neve. Un trucco per migliorare la guidabilità sulla neve è quello di forzare l’auto in modalità eDrive completamente elettrica, così che la i8 cosi trasformata in una trazione anteriore, si dimostri meno nervosa e meno incline al galleggiamento del posteriore. Con un po’ di perizia però ci si può divertire nella modalità quattro ruote motrici con il posteriore che consente lunghe scodate e facili sovrasterzi di potenza.

BMW i8 2015 test su strada e sulla neve

In inserimento e percorrenza di curva l’auto è semplicemente fantastica, complice un peso molto contenuto in soli 1.400kg (considerando i due motori e le batterie è veramente un grande risultato) complice anche una disposizione dei pesi perfettamente riuscita, oltre a ad un baricentro posto molto in basso. L’assetto non è eccessivamente rigido, ne le sospensioni sono pensate per la pista, ma il risultato è veramente ottimo tanto da combinare un buon comfort stradale a doti nel misto veramente al top e con un rollio sempre molto molto contenuto. In curva ricorda un pò l’auto del telefilm Automan , particolarmente azzeccato nell’accostamento anche per le linee blu che giravano intorno a quell’auto e per il concetto di avveniristico ed elettrico alla base del concetto di Automan come cursore animato di un moderno computer intelligente.

Rapidissimo il cambio soprattutto nel passare al rapporto superiore, mentre anche il comportamento dei freni si è dimostrato ineccepibile, poco agevole invece la chiusura delle portiere con sistema ad ali di gabbiano, ma l’effetto estetico di questa soluzione è talmente riuscito da far soprassedere di fronte a qualsiasi problematica in termini di manovrabilità.

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