Class action USA contro Ford, GM e Toyota: le auto sono hackerabili?
Le tre case devono rispondere delle accuse di frode, falsa pubblicità e violazione della normativa sulla tutela dei consumatori. L’impianto elettrico è ritenuto poco sicuro.
Un avvocato texano ha intentato una class action nei confronti di Ford, General Motors e Toyota, colpevoli a suo avviso di aver deliberatamente nascosto il pericolo legato alla vulnerabilità delle automobili in commercio: l’impianto elettrico delle vetture ppotrebbe infatti venir manomesso, portando così malintenzionati a gestire da remoto – è quanto scritto nel documento – il funzionamento di un’auto. Marc R. Stanley ha presentato l’esposto martedì 10 marzo, presso una Corte distrettuale della California.
Le tre case automobilistiche sono accusate di frode, falsa pubblicità e violazione della normativa sulla tutela dei consumatori, in relazione al presunto occultamento dei pericoli posti in essere dalla mancanza di sicurezza elettronica. Stanley ha prodotto un documento lungo 343 pagine e cita anche uno studio della DARPA, secondo cui gli automobilisti sono di fatto inermi se il codice a supervisione dell’impianto elettrico venisse alterato. La questione risulta ovviamente spinosa ed immaginiamo si protrarrà per molto tempo.
Le automobili dei marchi Toyota, Lexus, Scion, Ford, Lincoln, Mercury, Buick, Cadillac, Chevrolet, GMC, Hummer, Pontiac e Saturn utilizzerebbero una serie di unità per la gestione della parte elettronica ritenute poco sicure, in quanto inserite all’interno della rete CAN. Un bravo hacker potrebbe quindi inviare messaggi errati nella rete, assumendo così la gestione di freni, sterzo ed acceleratore. Il conducente non sarebbe più in grado di controllare la vettura. Ford, GM e Toyota non hanno al momento risposto alle accuse.