Citroën C4 2.0 HDi Exclusive: il test di Autoblog
Autoblog prova su strada la Citroen C4 nel suo allestimento di punta
Che Citroën abbia ritrovato da qualche anno a questa parte la propria identità di marca, non è più un mistero ormai, ma è sempre un piacere scoprire che i nuovi modelli di casa siano contraddistinti da quei valori come l’attenzione al dettaglio, alle finiture e al comfort che costituiscono il patrimonio del double chevron. È proprio questo il caso della nuova C4, che abbiamo provato in lungo e in largo nella sua versione top, la 2.0 HDi Exclusive.
La segmento C francese, rinnovata completamente a fine 2010, ha rappresentato il terzo tassello di un rinnovamento di gamma molto importante per Citroën, che dopo i lanci della C3 e della C5 ha ammodernato negli anni scorsi tutta la parte centrale -e commercialmente più rilevante- della sua offerta.
Proprio come la sorella più piccola e quella più grande, anche la C4 ha decisamente voltato pagina rispetto al modello precedente: non il semplice aggiornamento di un modello di successo, ma un vero e proprio cambio di direzione, alla ricerca di nuovi, diversi valori.
Design e interni
Con la C4 Citroën ha deciso di cambiare rotta a partire dallo stile degli esterni: a prescindere dall’abbandono della formula a tre porte (che era la variante di carrozzeria più “originale” nella passata generazione), la stessa versione a cinque porte ha rinnegato la sagoma del vecchio modello, con il suo padiglione curvilineo, in favore di forme più tradizionali, e al contempo più dinamiche e filanti.
Uno degli aspetti in cui la casa francese ha più ritrovato il suo spirito originario è però la caratterizzazione degli interni: l’abitacolo della C4 è realizzato con cura e intelligenza e trasmette quelle sensazioni di “ben fatto”, di cacpacità costruttiva e di attenta scelta dei materiali che ci si aspetta dalle migliori rappresentanti del suo segmento.
Chiaro, su tutte le auto di questa categoria troveremo sempre il difettuccio, la plastica dura ben nascosta in qualche anfratto meno in vista: è una regola cui non sfugge nemmeno la C4, ma il risultato complessivo messo a segno dalla francese è più che buono. L’allestimento Exclusive del nostro esemplare ha tutte le carte in regola per coccolare i passeggeri: sedili rivestiti in una combinazione di tre materiali (Alcantara, tessuto ed ecopelle), tetto panoramico e clima bizona, tanto per citare le dotazioni più importanti.
Ad impreziosire l’atmosfera ci pensano poi trovate scenografiche come quelle adottate per il quadro strumenti, che può cambiare tonalità e luminosità a discrezione del guidatore, il quale può anche intervenire sui vari segnalatori acustici di bordo (luci, cinture, chiavi inserite nel quadro…), selezionando tra diverse “suonerie”. L’unico appunto può essere mosso sul piano dell’ergonomia dei comandi che risultano numerosi e affollati sia sul volante che sulla console.
Tecnica e sicurezza
La gamma motori della nuova C4 è completamente composta di unità Euro 5, che in alcuni casi presentano soluzioni molto interessanti sotto il profilo tecnico. La più innovativa è sicuramente quella dell’alternatore-starter, un sistema di start&stop molto evoluto che è un’esclusiva del gruppo Peugeot-Citroën e che si trova sui diesel identificati dalla sigla e-HDi.
Questo dispositivo, realizzato in collaborazione con la francese Valeo, è in grado di recuperare una parte dell’energia dissipata in frenata per ricaricare la batteria. Il sistema è così in grado di erogare in fase di accelerazione una coppia aggiuntiva pari a 15 Nm, potendo inoltre sopportare oltre 600.000 ripartenze. Qui a riavviare il motore dunque, non è più il motorino d’avviamento, che sugli start&stop tradizionali viene rinforzato proprio per resistere ai maggiori stress cui viene sottoposto, ma l’alternatore.
A lui viene inviata la corrente accumulata in un modulo supplementare -un ultracapacitore chiamato e-Booster- ed è sempre lui a riavviare la rotazione dell’albero motore, trasmettendo una coppia massima al momento della riaccensione pari a 50 Nm. Complice la capacità del sistema di spegnere il motore già sotto gli 8 km/h, il risparmio di carburante rispetto agli start&stop tradizionali nella marcia urbana, è chiaramente superiore.
L’e-HDi è disponibile solamente sul 1.6 a gasolio, e non sul 2.0 oggetto della nostra prova, che ha la peculiarità di essere l’unico diesel con distribuzione quattro valvole offerto sulla C4. L’unità ha alesaggio di 85 mm e corsa di 88, un rapporto di compressione pari a 16:1 ed eroga 150 CV da 3750 giri, fornendo una coppia massima di 340 Nm “spalmati” tra i 2000 e i 2750.
A completare il pacchetto tecnico ci sono il cambio manuale sei marce, uno sterzo con assistenza di tipo elettroidraulico ed un impianto frenante con dischi specifici rispetto a quelli delle altre motorizzazioni. Come la 1.6 THP da 155 CV, la più potente delle C4 a gasolio monta dischi da 302×26 davanti e da 268×12 dietro. Tradizionale la configurazione delle sospensioni, che prevede un McPherson davanti e una traversa deformabile dietro, con barre antirollio su entrambi gli assi.
Lunga 433 cm, larga 179 e alta 150, la C4 ha un passo di 261 cm, e con il due litri diesel pesa a secco 1395 kg. La casa dichiara per questa motorizzazione uno 0-100 in 9,4 s e una velocità massima di 207 km/h. L’esemplare che abbiamo provato montava Michelion Primacy HP 225/45 con ruote da 17″, ma sulla 2.0 HDi sono disponibili anche Michelin Energy Saver 205/55 16″ e Michelin Pilot Sport 3 225/40 18″. Il consumo dichiarato sul ciclo misto ammonta a 5,0 l/100 km, per emissioni di CO2 pari a 130 g/km.
Su tutte le C4 viene montato di serie l’ABS con EBD e aiuto alla frenata d’emergenza. Sempre come standard sono inoltre disponibili sei airbag e l’ESP con assistenza alla partenza in salita e controllo di trazione. Sul solo allestimento Exclusive è inoltre presente il sistema di sorveglianza dell’angolo cieco, che avvisa dell’arrivo di un veicolo non visibile negli specchi retrovisori.
Su strada
Da buona Citroën, anche la nuova C4 fa del comfort degli occupanti uno dei suoi obiettivi primari: la media francese dimostra a partire dai primi chilometri il suo carattere da imperturbabile stradista. Mai rigida sulle sconnessioni, la due volumi digerisce buona parte dei classici ostacoli urbani senza colpo ferire garantendo una gradevolezza di marcia a tutta prova.
Anche l’isolamento acustico si attesta su buoni livelli: l’HDi si dimostra molto discreto al minimo e ai bassi, e solo tirandogli il collo fino alla zona rossa mette in luce una voce non proprio gradevole. D’altra parte però, i propulsori a gasolio di questo frazionamento e cilindrata si assomigliano un po’ tutti a livello acustico…
Quello che non manca al 2.0 HDi è la voglia di fare: il propulsore francese è sempre generoso e disponibile. Solo al di sotto della soglia di intervento del turbo l’unità soffre un po’ (la coppia massima non arriva che a 2000 giri), ma già dai 1500 circa si gode della sicura spinta e della grande elasticità garantita dal sistema di sovralimentazione.
I numeri sono lì a testimoniarlo: uno 0-100 sotto i 10 secondi e una velocità di punta ampiamente superiore ai 200 km/h significano spunto rapido e disimpegni sempre facili e sicuri. Il cambio manuale a sei marce ci mette del suo a rendere piacevole l’esperienza di guida, mostrando buone doti di manovrabilità e precisione. Solo la frizione risulta un po’ pesante, ma senza mai infastidire davvero.
Non si possono invece esprimere giudizi completamente positivi sullo sterzo, che se da un lato garantisce leggerezza e facilità, dall’altro non trasmette con precisione quanto accade sotto le ruote anteriori. Il carico appare scarso e il feeling non è mai del tutto soddisfacente. Un comando pienamente turistico che ben si confà all’indole della C4, ma che certo non riesce a colpire per particolari doti di prontezza.
Come detto dunque, questo modello firmato Citroën pone più l’accento sul comfort e sulla qualità della vita a bordo, piuttosto che sul coinvolgimento emotivo di chi è al volante. La C4, soprattutto con il due litri nel cofano, ha un comportamento tendenzialmente sottosterzante, e la sensazione sul misto stretto non è certo quella di un’agile sportivetta.
Il telaio della francese riesce comunque a mettere in luce le sue doti costruttive trasmettendo una sensazione di complessiva “compattezza”, molto rassicurante. Stabile e solida, la C4 garantisce una buona tenuta di strada, che permette di affrontare senza problemi il misto veloce.
Prezzi
Il listino della Citroën C4 spazia dai 16.800 euro richiesti per il modello entry level (1.4 VTi 95 CV Attraction) e i 25.350 della “nostra” 2.0 HDi 150 Exclusive, la versione al top di gamma. L’offerta ruota attorno a tre motorizzazioni benzina (1.4 VTi, 1.6 VTi 120 CV e 1.6 THP 155 CV), una benzina-GPL, basata sul 1.6 120 CV e disponibile negli allestimenti Attraction e Seduction con prezzi di 19.650 o 20.850 euro, e tre diesel.
Quest’ultimo gruppo è costituito per la precisione dal 1.6 HDi da 92 CV (prezzi a partire da 19.100 euro), dalla sua variante e-HDi da 112 CV (prezzi a partire da 20.400 euro) e dal 2.0 150 CV. Gli allestimenti sono tre: Attraction, Seduction ed Exclusive, ma i due 1.6 diesel sono disponibili anche in una variante Business pensata per le flotte.
Pregi e difetti
Piace
Finitura
Comfort
Prestazioni
Non piace
Sterzo poco comunicativo
Scheda tecnica
Carrozzeria
Carrozzeria Due volumi
Numero porte 5
Numero posti 5
Bagagliaio (min-max) 408 – 1183 dm3
Capacità serbatoio 60 litri
Massa in ordine di marcia 1.320 kg
Lunghezza 432 cm
Larghezza 178 cm
Altezza 148 cm
Passo 260 cm
Motore
Motore 4 cilindri in linea
Cilindrata 1997
Alimentazione Diesel
Potenza max/regime 110kW (150 CV) a 3750 giri/min
Coppia max 340 Nm
Trazione Anteriore
Cambio Manuale
Marce 6
Prestazioni
Velocità max 207 km/h
Accelerazione 0-100km/h 9.4 secondi
Omologazione antinquin. Euro 5
Emissioni CO2 (g/km) 127
Consumi (litri/100 km)
Urbano 6.5
Extraurbano 4
Misto 4.9