Una Renault che si fa l’idrogeno da sola
Renault, in collaborazione con Nuvera ha presentato un prototipo di auto capace di produrre l’idrogeno a bordo, utilizzando benzina, gasolio o etanolo.L’auto è mossa da un motore elettrico alimentato da fuel-cell, che a loro volta per produrre elettricità, come sapete utilizzano idrogeno. Fin qui nulla di nuovo, è lo schema che a questo punto potremmo
Renault, in collaborazione con Nuvera ha presentato un prototipo di auto capace di produrre l’idrogeno a bordo, utilizzando benzina, gasolio o etanolo.
L’auto è mossa da un motore elettrico alimentato da fuel-cell, che a loro volta per produrre elettricità, come sapete utilizzano idrogeno. Fin qui nulla di nuovo, è lo schema che a questo punto potremmo definire classico per i prototipi di auto alimentate da fuel-cell.
La novità sta nel fatto che l’auto è in grado di autoprodursi l’idrogeno necessario alle fuel cell, grazie ad un reformer. Questo utilizza come materie prime combustibili fossili, aria e l’acqua prodotta dal funzionamento delle fuel cell, e attraverso un complesso procedimento chimico a sei stadi restituisce un gas composto per il 40% di idrogeno, 100 ppm (parti per milione) di monossido di carbonio, vapore acqueo e azoto.
Creando idrogeno a bordo è possibile aggirare il problema dell’immagazzinamento dell’idrogeno nella vettura, uno dei grattacapi più grandi nella progettazione di questo tipo di auto.
La validità del progetto si gioca però, manco a dirlo, sull’efficienza: Se è vero che la trazione elettrica è più efficiente dei motori a scoppio è anche vero che il reformer chiede la sua parte di energia per poter funzionare.
E’ sicuramente un progetto interessante, ma prima di dar giudizi forse è meglio aspettare dati sui risultati raggiunti concretamente.