Porsche, Ferrari, Maserati o Lamborghini: quale capostipite vi terreste in garage?
E’ una bella domanda: si tratterebbe di consacrare all’eternità e all’incondizionata fedeltà la passione verso un costruttore. Ma significherebbe anche dare un preciso indirizzo alla propria passione in fatto di automobili: si può affermare, insomma, che la passione per la… ha radici profonde, addirittura fino alla prima auto prodotta in assoluto. Perché se ti piace
E’ una bella domanda: si tratterebbe di consacrare all’eternità e all’incondizionata fedeltà la passione verso un costruttore. Ma significherebbe anche dare un preciso indirizzo alla propria passione in fatto di automobili: si può affermare, insomma, che la passione per la… ha radici profonde, addirittura fino alla prima auto prodotta in assoluto. Perché se ti piace l’ultimo modello realizzato, allora ti piace allo stesso modo anche il primo e viceversa; e ti piacerebbe tenerli entrambi in garage e non separartene mai perché la passione per la … non si tradisce mai!
Abbiamo scelto quattro case automobilistiche, tre italiane e una straniera, che oggi esistono ancora sul mercato, producono le auto dei nostri sogni, hanno avuto una storia avvincente e continuano a farci sognare. Signori, fate la vostra scelta!
Porsche 356 001 1948: la prima Porsche della storia (esemplare unico) è la 356 n. 001 costruita in un capannone di legno nel 1948 a Gmund, nella Carinzia austriaca, dove Ferdinand Porsche e il figlio Ferry ripararono nel periodo drammatico del secondo conflitto mondiale. La “K 45286” (questa la sua targa di prima immatricolazione) era una “barchetta” due posti a motore centrale con telaio tubolare e carrozzeria in alluminio. Era Equipaggiata con un modesto 4 cilindri 1.131 cc con 35 Cv. Pesava appena 585 kg. L’ultima arrivata è la Cayenne S Titanium Edition, in esclusiva per USA e Canada.
Ferrari 125 Sport 1947: cominciamo da una prima triste annotazione; la prima Ferrari della storia non è arrivata fino ai giorni nostri nella sua interezza. Quella della foto è una replica (pur costruita dalla Ferrari seguendo i progetti originali) realizzata negli anni 80. La prima rossa della storia nacque nel 1947: per un telaio tubolare il geniale Gioacchino Colombo, storico ingegnere della Ferrari, progettò un 12 cilindri di 1.497 cc e 72 Cv. Fece la sua prima apparizione al circuito di Piacenza del 1947 guidata da Franco Cortese. Due i telai prodotti: 01 C (la sua scocca sopravvive su una 166 Spider Corsa con telaio 010I) e o2 C (oggi esistente come 020I). Il mito continua con la 599 GTB Fiorano.
Lamborghini 350 GTV 1963: “tu sai costruire ottimi trattori, ma non sarai mai in grado di costruire una Ferrari!” La miccia che, secondo la leggenda, innescò il processo di nascita della Lamborghini sta tutta in queste irriverenti parole pronunciate (più o meno così) da Enzo Ferrari all’indirizzo di Ferruccio Lamborghini. Questi ingaggiò il talentuoso Giotto Bizzarrini, da poco “fuggito” dalla fabbrcia di Maranello e gli commissionò la progettazione di un motore degno di confrontarsi con la “rossa”. Ne nacque un superbo dodici cilindri a carburatori che, installato in un corpo vettura con telaio tubolare e carrozzeria disegnata da Franco Scaglione, diede alla luce al primo torello da strada, rimasto allo stadio di prototipo. Il resto è storia; e questa oggi continua con la nuova Murcielago LP640.
Maserati Tipo 26 1926: Alfieri Maserati, nel lontano dicembre del 1914 aveva fondato la Società Anonima Officine Alfieri Maserati per la trasformazione di Diatto e Isotta Fraschini di serie in vetture da corsa. Dopo gli eventi della Prima Guerra Mondiale, Alfieri, smessa l’uniforme militare, torna alla sua passione per i motori e per le corse. A questo punto, un’altra precisazione: nel 1920, utilizzando un telaio Isotta Fraschini e un motore 4 cilindri di 6,3 litri, costruisce una vettura che si ipotizza possa essere, seppure qualificabile come ibrido, la prima Maserati della storia, nota come Isotta Fraschini Tipo Speciale. E’ del 1926, invece, la Tipo 26, ufficialmente la prima auto a recare il marchio del Tridente: monta un 8 cilindri di 1.5 con due carburatori Memini e compressore Roots per una potenza massima di 120 Cv e 180 km/h. Ne verranno prodotte circa una decina a partire dal telaio n.11. Attualmente, la più originale di tutte è conservata al Museo Carlo Biscaretti di Torino. Attendiamo che da Modena, il management ci delizi con la nuova Coupé.