Nuova M1: i successi BMW nel DTM rilanciano la speranza di un suo arrivo
Si torna a parlare della nuova BMW M1, la supercar che gli appassionati della casa dell’elica bramano ormai da tempo: sembra che gli ultimi successi raccolti dal costruttore monacense nel campionato DTM abbiano dato nuova linfa al progetto.
Si torna a parlare della nuova BMW M1, la supercar che gli appassionati della casa dell’elica bramano ormai da tempo: sembra che gli ultimi successi raccolti dal costruttore monacense nel campionato DTM abbiano dato nuova linfa al progetto. In particolare, secondo quanto afferma un top manager della divisione M il cui nome non è stato svelato, “la dirigenza BMW avrebbe finalmente intuito che il brand avrebbe un grosso ritorno di immagine col lancio di una supercar due posti secchi in grado di guadagnarsi la leadership nel suo segmento”. La nuova M1 sfrutterà e condividerà molte tecnologie con la i8, configurandosi tuttavia come un prodotto molto diverso: “Se la i8 sarà la green car più sportiva del mondo, la sportiva di punta del marchio BMW sarà la più pulita delle supercar”.
Un risultato che sarà reso possibile da un attento studio sul contenimento delle masse: è infatti prevista l’adozione di materiali costruttivi avanzati, come fibra di carbonio ed alluminio, ma anche magnesio, titanio ed acciai altoresistenziali. Lo scopo è quello di mantenere il peso complessivo nell’ordine di 1250 kg. L’architettura del modello dovrebbe prevedere l’adozione di una cellula abitacolo in CFRP, con motore montato centralmente alle sue spalle per mezzo di un telaietto probabilmente realizzato in alluminio. Una struttura simile dovrebbe comparire anche davanti al monocoque , a supporto di sterzo e sospensioni. Una costruzione in definitiva molto simile a quella adottata da Lamborghini Aventador e Mc-Laren MP4-12C. Non mancheranno freni in materiale carboceramico e lo sterzo a servoassistenza elettrica. Ma la vera “chicca”tecnologica sarà l’aerodinamica attiva di cui la vettura potrebbe essere dotata, capace di cambiare i valori di deportanza in base alle necessità: una caratteristica che la dice lunga sulla bontà dello studio aerodinamico intorno al mezzo. Un qualcosa di talmente sofisticato è attualmenre presente sulla Pagani Huayra.
Sotto al cofano dovrebbe finire una versione ultrapompata del V8 4.4 biturbo ad iniezione diretta in forze a M5/M6, capace di una potenza massima compresa fra 600 e 650 CV ed abbinato ad una trasmissione automatica ad 8 o 9 rapporti. Le prestazioni saranno ovviamente elevatissime, al top della gamma Motorsport, con uno 0-100 km/h coperto nell’ordine dei 3 secondi ed una velocità massima di 330/340 km/h. Il prezzo d’acquisto dovrebbe invece aggirarsi intorno ai 250.000 euro. Sembra invece certo che non verrà adottata la tecnologia ibrida: quest’ultima, nonostante sarebbe in grado di garantire maggiore potenza complessiva, porterebbe ad un indesiderato aumento del peso, a scapito delle doti stradali. Se la dirigenza BMW darà via libera definitivo al progetto, potremmo vedere un prototipo dell’auto già nel 2014 e l’arrivo del mezzo definitivo nel 2016. Ed in cantiere ci sarebbe anche una versione spider…
Via | Automobile