Mini Paceman: la nostra prova su strada del prototipo
Mini Paceman: la nostra prova su strada del prototipo pre produzione del crossover 3 porte di Mini
Mini Paceman, la nuova crossover coupé del marchio inglese, verrà presentata al pubblico nella sua veste definitiva durante il prossimo Salone di Parigi. Abbiamo avuto la possibilità di guidarla durante un’esclusiva preview riservataci da Mini. La vettura da noi testata sulle strade dell’entroterra spagnolo era un prototipo pre produzione che presentava ancora delle evidenti camuffature sul posteriore ed all’interno dell’abitacolo. Non bisogna pensare che la Paceman sia semplicemente una versione coupé della Countryman, le due auto sono infatti profondamente differenti sia a livello estetico, sia per quanto riguarda la guida.
Più reattiva e precisa della Countryman, la nuova Paceman si propone come una soluzione a tre porte per chi è alla ricerca di una vettura con una seduta alta e comoda ma che non vuole rinunciare al piacere di guida ed all’handling caratteristici del marchio Mini, uniti alla linea filante delle auto a tre porte. Durante i nostri test abbiamo provato la vettura su alcune tortuose strade di montagna con sconnessioni e numerose imperfezioni sul manto stradale. L’assetto della nuova Paceman permette di viaggiare comodi in ogni situazione, pur permettendo al guidatore di divertirsi molto nelle curve: l’auto è infatti ben piantata a terra nonostante l’altezza del baricentro.
L’elevata sensibilità dello sterzo e le profonde modifiche a livello di design della vettura completano il quadro d’insieme della nuova Mini Paceman, un’auto divertente da guidare, esteticamente innovativa, spaziosa ed estremamente fruibile nell’utilizzo di tutti i giorni. Arriverà sul mercato a Marzo 2013 e si comporrà di una variegata gamma di motori con trazione anteriore o integrale. L’interno della Paceman avrà quattro posti ed i prezzi saranno superiori di 1.500 euro rispetto ai listini della Countryman. Ma ora analizziamola nel dettaglio.
Design
Non chiamatela Countryman coupé. La Mini Paceman è una vettura profondamente diversa: in comune con la Countryman c’è solo il frontale. Mini presenta la Paceman come la prima Sport Activity Coupé tra le auto di piccole dimensioni ritagliandosi un nuovo segmento fin’ora inesplorato. Le prime modifiche che saltano all’occhio sono ovviamente al posteriore: un montante C inclinato, nuovi fanali orizzontali, un paraurti dedicato al modello ed il portellone del bagagliaio completamente ridisegnato. Le nuove luci posteriori risultano più ampie e denotano maggiormente il look della vettura rispetto a quelle della Countryman: i fanali si prolungano su parte del portellone, senza però essere divisi come su alcune vetture. Il portellone presenta quindi delle rientranze disegnate per accogliere i fari: le fessure in questo punto della macchina sono più pronunciate, aspettiamo però di vedere un esemplare di produzione prima di giudicare questo aspetto. Il paraurti posteriore è più alto rispetto alla Mini Countryman e si integra maggiormente con i passaruota e la parte superiore della vettura: il design è semplice ma elegante e lo sbalzo non è troppo elevato.
Passando alle linee laterali, la fiancata senza camuffature risulta profondamente cambiata rispetto alla Countryman: veramente irriconoscibile. Nuove linee tondeggianti denotano con una nervatura i lati della macchina, che presenta delle nuove minigonne raccordate con il design di portiere e parafanghi. Il principale cambiamento che salta subito all’occhio è il montnte C che crea un effetto quasi da coupé, con una linea inclinata in avanti che accorcia il tetto e denota la parte alta della vettura. I vetri della Paceman risultano più bassi ed allungati: la vettura è infatti più bassa della Countryman di ben 40mm e ad un occhio attento la differenza si vede chiaramente: il look è personale e filante, con una linea del tetto particolare e molto ben riuscita, dal look quasi sportivo.
La Mini Paceman è alta 152 cm, 4 in meno della Countryman, ma i tecnici inglesi hanno attuato alcune soluzioni tecniche per l’abitacolo permettendo di perdere solo un centimetro nello spazio per la testa dei passeggeri posteriori. La vettura è anche più leggera di 20 kg e riprende praticamente ogni linea della Concept presentata al Salone di Detroit del 2011. Solo piccole modifiche hanno interessato i due paraurti che ora mostrano un aspetto più pratico e maggiormente fruibile nell’utilizzo di tutti i giorni, soprattutto al posteriore dove il piano di carico viene raccordato esteticamente dalle linee del paraurti. Le luci posteriori, come il primo prototipo esposto negli USA, mantengono un andamento orizzontale che enfatizza la larghezza della vettura.
Il design classico di Mini sprizza da tutti i pori: i tre livelli divisi di tetto, carrozzeria e parti in vetro vengono ripresi come su tutta la gamma, mentre il montante posteriore viene abilmente nascosto tra le parti oscurate dei vetri. I finestrini sembrano circondare interamente la vettura, aumentando ulteriormente la divisione dei tre livelli e dando così maggiore importanza alle linee del tetto e della carrozzeria. Gli interni della vettura risultano molto simili a quelli della Countryman con alcuni piccoli dettagli che differenziano le due auto. Ad esempio i comandi dei finestrini sono stati spostati dalla classica posizione centrale, a favore di una più comoda leva integrata nel bracciolo della portiera. Anche il tunnel centrale risulta leggermente cambiato, soprattutto nella zona della leva del cambio dove è stato modificato il layout dei comandi. Mini offrirà sulla nuova Paceman la possibilità di montare dei cerchi da 19 pollici che enfatizzano il look sportivo dell’auto rendendola più grintosa ed accattivante.
Su Strada
Il nostro confronto tra la Mini Paceman e la Countryman ci ha permesso di assaporare le differenze nella guida dei due modelli: dopo una sessione di guida sulla crossover a cinque porte attualmente in commercio abbiamo fatto un cambio guida e siamo saliti sul prototipo della Paceman. Il primo contatto con la vettura è stato un po’ strano: interni, vista sul cofano e posizione di guida praticamente identici, ma delle sensazioni profondamente diverse. La Paceman risulta più diretta e reattiva della sorella, con un assetto rivisto che ha permesso di ottenere un migliore handling, una tenuta più elevata, senza però sacrificare minimamente il comfort di guida. L’esemplare oggetto delle nostre prove montava il sistema di trazione integrale ALL4 che massimizzava la resa in curva della vettura accompagnando la guida con la massima trazione su ogni ruota. Il comportamento leggermente sottosterzante della Countryman risulta quasi assente e si può percepire una guida più leggera e fluida grazie alla miglior risposta del telaio agli input del guidatore.
Un’auto facile da guidare, ben piantata a terra, con un feeling dinamico e comunicativo. I tecnici Mini hanno modificato il telaio della Countryman per donare a questa nuova vettura un feeling ancor più diretto e sportivo, così da poter sfruttare al meglio la potenza dei motori presenti in gamma e regalare piacevoli sensazioni di sportività ai clienti che la sceglieranno. L’altezza di guida è stata abbassata di un centimetro ed il servosterzo elettrico è stato aggiornato per ottenere una risposta precisa e veloce, pur mantenendo una buona leggerezza e consentendo al guidatore di manovrare molto facilmente l’auto in città e nel traffico. Agile e diretta la Paceman può essere equipaggiata sia della trazione anteriore, destinata a chi utilizza l’auto principalmente su strada, sia della trazione integrale ALL4 che permette di spingersi sulle strade polverose e nei sentieri sterrati con grande facilità.
Le sospensioni MacPherson all’anteriore e le Mutilink sull’asse posteriore permettono alla vettura di mantenere un’eccellente tenuta di strada in ogni situazione. Quando si spinge un po’ troppo però l’auto non scatta improvvisamente con reazioni impreviste: progressiva e fluida, l’auto permette al guidatore di sentire facilmente il livello di aderenza, lasciando largo spazio alla guida ed al divertimento. La Mini Paceman risulta più morbida al posteriore rispetto alla Countryman: questo aggiornamento dell’asse posteriore non è però assolutamente negativo. Nelle strade sconnesse sulla Countryman si percepiscono molto di più le buche e le imperfezioni assorbite dalle sospensioni posteriori, mentre la Paceman presenta un feeling molto più smorzato e dolce, senza tuttavia diventare troppo morbida.
Motori e Trasmissioni
La Mini Paceman verrà proposta con quattro differenti motorizzazioni, due a gasolio e due a benzina. I motori diesel equipaggeranno la Cooper D e la Cooper SD: la prima monterà il quattro cilindri 1.6 litri da 111 cavalli e 270 Nm, mentre la seconda opterà per un più performante 2.0 litri da 143 cavalli e 305 Nm di coppia massima. Le proposte a benzina equipaggeranno invece le Paceman Cooper e Cooper S, entrambe con il 1.6 benzina. La versione aspirata, la Cooper, erogherà 122 cavalli, mentre la Cooper S beneficerà della sovralimentazione tramite turbina arrivando a sviluppare fino ad un massimo di 184 cavalli e 260 Nm.
La riduzione del peso e l’abbassamento della vettura hanno permesso di diminuire i consumi, migliorando l’aerodinamica della vettura e riducendo l’attrito. La Mini Paceman Cooper a benzina è quindi accreditata di una media di 6 litri ogni 100 km con emissioni pari a 140 g/km, mentre la Paceman Cooper D percorre 100 km con soli 4.4 litri di gasolio, emettendo 115 grammi di CO2. Già dal momento del lancio ad inizio 2013 sarà possibile scegliere tra una trasmissione manuale a sei rapporti, molto precisa e divertente, ed un automatico a sei marce. Mini offrirà, come sulla Countryman, la possibilità di scegliere se equipaggiare la propria vettura con la trazione integrale oppure solo con quella anteriore.
Non vi abbiamo parlato di alcuni aspetti della vettura come gli interni ed il comfort in quanto il prototipo presentava ancora alcune parti provvisorie, rimandiamo quindi i nostri giudizi alla futura prova su strada del modello di serie.