Alfa Romeo Giulietta: prezzi, brochure, informazioni e prova su strada
Alfa Romeo Giulietta 2.0 JTDm: tutto quello che c’è da sapere. Caratteristiche, design, prezzi e prova su strada di lunga durata.
Come oramai tutti voi ben saprete l’Alfa Romeo si appresta ad ampliare la propria gamma con l’introduzione di nuovi modelli. Nel frattempo la vettura cardine del brand rimane l’Alfa Romeo Giulietta. La Giulietta si propone sul mercato italiano con ben 26 diverse combinazioni tra motori e allestimenti, oltre a disporre di un ricco listino accessori che permette di personalizzare la propria auto in un’infinità di modi.
La gamma motori è composta da cinque unità, di cui due benzina, un bifuel e due a gasolio. La versione entry level è data dal modello equipaggiato con il propulsore quattro cilindri in linea di 1.4 litri, capace di erogare una potenza di 105 cavalli (206 Nm). Salendo di livello s’incontrano poi il 1.4 litri da 120 cavalli e il 1750 TBi Quadrifoglio Verde. Quest’ultimo rappresenta la versione più performante disponibile: 235 cavalli, 340 Nm, sprint da 0 a 100 km/h archiviato in 6.8 secondi e velocità massima superiore ai 240 km/h. Sul fronte diesel troviamo invece il 1.6 litri da 105 cavalli (320 Nm) e il 2.0 litri in due step di potenza, 140 e 170 CV. Bisogna infine menzionare il 1.4 Turbo GPL 120 CV, in vendita a partire da 22.400 euro. Gli allestimenti disponibili sono quattro mentre i prezzi vanno dai 18.800 euro del 1.4 Turbo ai 30.200 euro del 1.750 TBi Quadrifoglio Verde.
Potete confrontare tutti i motori e gli allestimenti dell’Alfa Romeo Giulietta tramite il nostro pratico listino, che permette di affiancare diversi modelli di automobili per poterli analizzare scovandone tutte le differenze, così da poter scegliere il più adatto per le vostre necessità. Inoltre è possibile richiedere una Brochure di ogni modello oppure un preventivo gratuito per l’acquisto della vettura direttamente dalla casa madre. Ma ora vediamo come si comporta su strada la Giulietta 2.0 JTDm da 170 Cavalli.
Alfa Romeo Giulietta: la nostra prova
L’Alfa Romeo Giulietta è stata una delle protagoniste dei nostri long test della scorsa estate. Mentre la mettavamo alla prova il Biscione festeggiava importanti traguardi come il mezzo secolo di vita di uno dei sui modelli più celebri: il 27 giugno del 1962 nasceva infatti la Giulia -presentata alla stampa sull’autodromo di Monza nella versione TI- una vettura particolarmente significativa nella storia del marchio in quanto ha rappresentato con efficacia il talento tecnico e creativo degli uomini Alfa in un periodo positivo e di espansione dell’Azienda.
Bisogna inoltre ricordare che sempre nel ‘62 si concludevano i lavori per la realizzazione della pista di Balocco, immersa nelle campagne vercellesi e distante una settantina di chilometri da Milano. Su di essa sono stati, e sono tutt’ora, sviluppati e messi a punto i nuovi modelli del brand. Oltre alla Giulia e al circuito Balocco, quest’anno un altro pezzo importante della storia Alfa soffia sulla torta per spegnere le candeline con il numero 50. Stiamo parlando del Registro Italiano Alfa Romeo (R.I.A.R.).
Dopo questa breve parentesi dal sapore Amarcord torniamo, anzi, incominciamo a parlarvi della Giulietta che abbiamo provato nella versione mossa dal propulsore 2.0 diesel da 170 CV, abbinato al cambio manuale a sei rapporti. Molto curata e filante, tendenzialmente sobria ma aggressiva se provoca, elegante e indiscutibilmente personale questa vettura con i suoi pregi e difetti rappresenta una valida alternativa a rivali blasonate dello stesso segmento di grande qualità ma scarsa emozionalità. Come appena detto, il suo animo è pacato, ma basta posizionare la leva del DNA in Dynamic per far uscire il lato sportivo in grado di far divertire chiunque.
Alfa Romeo Giulietta: design e interni
Il punto cardine del design della Giulietta è lo scudetto frontale, incastonato nel paraurti anteriore e sospeso tra le prese d’aria. Da qui si sviluppano le due nervature presenti sul cofano motore che caratterizzano l’avantreno ed enfatizzano il lato sportivo e muscoloso della vettura. La fiancata con maniglie posteriori incorporate nei montanti ha una linea pulita e filante. Al posteriore gli elementi estetici di maggior spicco sono rappresentati dai gruppi ottici dalla particolare forma in grado di fornire un effetto scenografico notevole all’imbrunire. Prima di procedere con la descrizione degli interni, visto che anche le dimensioni contano, ecco i suoi numeri: l’italiana è lunga 4,35 m, larga 1,80 m, alta 1,46 m e ha un passo di 2,63 metri.
Una volta saliti a bordo ci si siede su dei bei sedili in pelle nera, avvolgenti al punto giusto, impreziositi dal contrasto di tonalità regalato dal colore rosso utilizzato per le cuciture e per i loghi Alfa impressi sui poggiatesta anteriori. Al posto di guida la regolazione ideale risulta abbastanza facile da trovare e la visuale frontale-laterale è buona mentre al posteriore è discreta. Questo non comporta nessun tipo di problema in quanto durante la fase di parcheggio e di manovra l’automobilista è assistito dai sensori. Quanto detto (sul sedile lato guida) vale anche per chi sta seduto a lato del conducente.
Al posteriore poi non manca lo spazio per tre persone adulte; in due, ovviamente, cresce esponenzialmente assieme al comfort offerto durante la fase di marcia. In questa modalità gli occupanti possono usufruire anche di un bracciolo estraibile dallo schienale centrale. Infine, svuotare le tasche può essere un problema in quanto i vani portaoggetti disseminati nella vettura non sono molti e anche la loro capienza, in particolar modo il pozzetto alla base della consolle, lascia a desiderare. Per quanto concerne il bagagliaio, con una capacità di 350 litri, si apprezza il tunnel di collegamento con l’abitacolo che permette di caricare oggetti lunghi come ad esempio gli sci.
Dopo avervi parlato del bagaglio torniamo a parlare degli interni per descrivervi la bella sensazione tattile e visiva trasmessa dai morbidi pellami che avvolgono volante, cuffia del cambio, freno a mano e pannelli porta. Fa da contrasto alla “good sensation” appena descritta il materiale plastico utilizzato per la plancia, decisamente al di sotto delle aspettative. Il cruscotto piuttosto alto e massiccio presenta elementi tondeggiati, richiami allo stile retrò, con finiture accattivanti. Al centro svetta lo schermo del sistema di radionavigazione che, in abbinamento con la tecnologia Blue & Me, permette chiamate in vivavoce e lettura dei messaggi.
Il navigatore satellitare, con mappe aggiornabili su scheda SD, è veloce e abbastanza intuitivo da usare ma ha una grafica che potrebbe essere migliorata. Durante le fasi di guida, quando non si può distogliere per molto tempo lo sguardo dalla strada, sono molto comodi da usare i controlli della radio sul volante, che compensano la scarsa funzionalità dei piccoli tasti principali. I comandi a deviatore sono belli da vedere e da toccare, proprio come i grossi comandi del climatizzatore bizona. Quest’ultimo, indispensabile nelle torride giornate durante le quali si è svolta la nostra prova, è potente ma poco reattivo quando si imposta la temperatura.
Alfa Romeo Giulietta: la guida
Dopo avervi raccontato il suo design e le peculiarità degli interni siamo giunti al momento delle descrizioni delle sensazioni che la vettura ci ha trasmesso alla guida. Prima però qualche dato tecnico: sotto il cofano della Giulietta utilizzata nel nostro test pulsava, e pulsa, il motore 2.0 litri diesel -in grado di sviluppare una potenza di 170 cavalli (125 kW) e una coppia massima di 350 Nm a 1750 giri/minuto- abbinato a un cambio manuale a sei rapporti.
Con questo binomio lo sprint da 0 a 100 km/h è coperto in 8,0 secondi mentre la velocità massima è di 218 km/h. In termini di consumi la Casa per questa versione dichiara 5,8 litri/100 km nel percorso urbano, 4,10 litri/100 km nell’extraurbano e 4,70 litri/100 km nel ciclo combinato. La nostra prova del consumo, effettuata
guidando con “leggerezza” di piede su un tragitto che comprendeva spostamenti in città e in autostrada, ha riscontrato il seguente valore: 17,10 Km/l.
Per poter saggiar la Giulietta in molteplici contesti abbiamo studiato, si fa per dire, una road map molto variegata con tratti autostradali, tortuose stradine di campagna e tragitti urbani. Dopo i primi passi insieme e qualche cambiata di settaggio con le tre differenti soluzioni offerte dal DNA, ci si rende conto che la vettura sfodera due personalità ben distinte. La prima è rappresentata dal lato pacato e composto di quando la si guida in modalità N (Normal) e A (All Weather). In questi frangenti si rivela una gradevole e parsimoniosa compagna per il traffico di tutti i giorni o per le lunghe percorrenze.
Le sospensioni, rigide al punto giusto, assorbono al meglio le asperità del manto stradale e garantiscono un buon livello di comfort. Risulta buona anche la capacità di azzerare quasi completamente i suoni maligni, dati da fruscii aerodinamici e rumorosità meccaniche. Il funzionamento della Start & Stop è impeccabile, a patto che si schiacci bene a fondo il pedale della frizione al momento del riavvio per evitare false partenze del motore. Il cambio, infine, risulta ben manovrabile grazie all’escursione contenuta della leva e agli innesti precisi.
Quando si inserisce la modalità Dynamic attraverso il manettino DNA la Giulietta cambia carattere ed emerge il lato sportivo e sbarazzino in grado di fornire un giusto mix fra prestazioni e sicurezza: sterzo più pesante e presente, funzione overboost, acceleratore più pronto e Q2 attivo (migliora la motricità e riduce il sottosterzo in accelerazione in uscita dalle curve). Alzando il ritmo, in frenata il posteriore allarga quel tanto che basta per inserirsi meglio in curva dove il sottosterzo emerge solo sbagliando le traiettorie oppure esagerando con il pedale del gas. In ogni caso l’elettronica diventa molto discreta e per nulla invasiva nel suo funzionamento. In questo modo mette una pezza con invidiabile trasparenza senza mai soffocare l’entusiasmo del pilota ma correggendo i movimenti e dosando la potenza in maniera fluida.
I cambi di direzione ad alta velocità mostrano un rollio limitato mentre l’impianto frenante, con dischi da 305 mm all’anteriore e 264 mm al posteriore, risulta efficace e prontissimo oltre che capace di sopportare sforzi prolungati e rapide decelerazioni da alta velocità. Molto utile inoltre il sistema prefill che avvicina le pastiglie ai dischi prima delle frenate più violente per fornire una risposta più rapida in termini di decelerazione. Infine, salvo qualche sporadico impuntamento anche in queste situazioni il cambio si è comportato egregiamente.
Fra i due caratteri, questo è decisamente il nostro preferito in quanto con la sua personalità riuscirebbe a coinvolgere e far divertire anche il più critico degli automobilisti. Provare per credere…
Alfa Romeo Giulietta: le origini
Dulcis in fundo rispolveriamo dal nostro archivio un breve pezzo sulla storia della prima Giulietta che inizia la sua produzione nel 1955, dopo circa cinque anni di gestazione durante i quali la realizzazione del motore fu demandata al gruppo capeggiato da Giuseppe Busso mentre il gruppo di Orazio Satta Puliga studiava la restante parte meccanica e telaistica. Contemporaneamente il centro stile guidato da Giuseppe Scarnati tracciava la linea delle carrozzerie berlina e coupé, e la compagine di Hruska si occupava delle linee di produzione e montaggio.
L’auto fu presentata al salone di Torino del 1955 come versione berlina della splendida filante coupé Alfa Romeo Giulietta Sprint presentata al pubblico esattamente un anno prima. Un’auto potente ma anche parca nei consumi che venne costruita in ben 132.000 esemplari nello stabilimento alfa di Milano a Portello. Il motore della prima versione, un 4 cilindri di 1290cc, erogava una potenza di 50 cavalli ed era dotato di un cambio al volante manuale a 4 marce.
Nel 1959 ricevette il primo e importante aggiornamento estetico e poi nel 1961 la TI venne potenziata a 74 CV (54 kW); con questa nuova motorizzazione era in grado di raggiungere la grande velocità di quasi 160 km/h. Il nome della Giulietta sul mercato tornò nel 1977 con la berlina tre volumi chiamata Giulietta 77 divenuta poi celebre come auto preferita dalle forze dell’ordine, il modello fu in produzione fino al 1981, quando venne aggiornato con un primo restyling, seguito poi da un secondo restyling nel 1983. Dal 1985 ne venne sospesa la produzione e il modello sostituito con la mitica Alfa 75.
Alfa Romeo Giulietta: scheda tecnica
Alfa Romeo Giulietta 2.0 JTDM 170 CV
DIMENSIONI
Numero posti: 5
Lunghezza (mm): 4351
Larghezza (mm): 1798
Altezza (mm): 1465
Passo (mm): 2634
Carreggiata ant/post (mm): 1554/1554
Capacità bagagliaio (dm3): 350
MOTORE
N° cilindri: 4
Diametro x corsa (mm): 83 x 90,4
Cilindrata (cm3): 1956
Rapporto di compressione: 16,5:1
Potenza max (kW/CV): 125/170 a 4000 giri/min
Coppia max – NATURAL (Nm/kgm): 320/32,5 a 1500 giri/min
Coppia max – DYNAMIC (Nm/kgm): 350/35,6 a 1750 giri/min
Distribuzione: cinghia dentata con punterie idrauliche
Alimentazione: iniezione diretta MultiJet
a 1.600 bar, turbocompressore
a geometria variabile
con intercooler e sistema Stop&Start
IMPIANTO ELETTRICO
Capacità batteria (Ah)/generatore (A): 72/600
TRASMISSIONE
Trazione: Anteriore
Cambio: Manuale a 6 marce
RUOTE
Dimensione pneumatici standard: 205/55 R16 91V
Dimensione cerchi standard: 7J x 16
STERZO
Scatola sterzo: Dual Pinion
Diametro di sterzata tra marciapiedi (m): 10,9
SOSPENSIONI
Anteriore: McPherson evoluto con montante
in alluminio, barra stabilizzatrice cava montata su bielletta
Posteriore: Multilink con telaio ausiliario e bracci in alluminio, barra stabilizzatrice
FRENI
Anteriori: a disco autoventilanti ø (mm) 305
Posteriori: a disco pieni ø (mm) 264
RIFORNIMENTI E PESI
Serbatoio carburante (litri): 60
Peso in ordine di marcia (kg): 1320
Peso max rimorchiabile (kg): 1300
PRESTAZIONI
Velocità max (km/h): 218
Accelerazione 0-100 km/h (s): 8,0
CONSUMI – EMISSIONI secondo direttiva 1999/100/CE
Consumo ciclo urbano (l/100km): 5,8
Consumo ciclo extraurbano (l/100km): 4,1
Consumo ciclo combinato (l/100km): 4,7
Emissioni CO2 (g/km): 124
Listino Prezzi