Audi Q7 2015: test primo contatto
L’Audi Q7 perde fino a 3 quintali ed utiliza potenti motori V6. Come si guida? Bene, per davvero.
L’Audi Q7 viene descritta dai Quattro Anelli come il modello più leggero nel segmento d’appartenenza. Ad Ingolstadt sono convinti della sua eccellenza pure in ambito dinamico, grazie a motori più compatti (e quindi vicini al suolo) ed ai raffinati sistemi di assistenza alla guida. I miglioramenti sono oggettivi. Parlando di stile entriamo invece nell’ambito del gusto personale, ma dobbiamo ahi noi rassegnarci a considerare questa tipologia di automobile come non più baricentrata sul mercato europeo. Del resto la versione d’accesso (3.0 TDI 272 CV) costa ben 65.900 euro, e non sono previste novità in tema di motori al di fuori della già annunciata versione e-tron: ad ora non dobbiamo attenderci un quattro cilindri, disponibile invece su alcune concorrenti (mentre invece arriverà il 3.0 TDI da 218 CV).
Audi Q7 2015: come va
[rating title=”Voto” value=”8″ value_title=”prima impressione” layout=”left”]La considerazione sul design ci è d’aiuto per formulare un giudizio più ampio ed articolato. Gli spigoli ed i tagli netti rendono in apparenza la Q7 più massiccia di quanto non fosse la generazione precedente. Eppure, vista dal vivo, l’auto risulta più facilmente digeribile: la linea di cintura non è alta come si può immaginare, quindi la vettura somiglia più ad una grossa ed alta station wagon che non ad un SUV vero e proprio.
Io non sono comunque riuscito a farmela piacere, ma devo riconoscere che lo stile esterno – si tenga in considerazione che il modello avrà la Cina quale mercato principale – è l’unico frangente su cui è davvero possibile obiettare. Questo perché le novità tecniche e progettuali hanno modificato la sostanza di un modello che ora è tutto sommato anche piacevole da guidare. La Q7 non ha certo velleità da sportiva, ma risulta agile nelle curve ed accusa solo in parte l’imponente stazza: vero è che perde 4 centimetri rispetto alla prima serie, ma fuori tutto la lunghezza si attesta comunque a 5,05 metri.
Le novità tecniche e progettuali hanno modificato la sostanza di un modello che ora è tutto sommato anche piacevole da guidare
I tecnici hanno lavorato per diminuire la massa e per integrare alcune soluzioni inedite su una vettura di questa categoria, come ad esempio le ruote posteriori sterzanti: raggiungono un’inclinazione massima di 5 gradi e favoriscono la maneggevolezza o la stabilità. Chi scrive le ha trovate utilissime durante una manovra di inversione. I freni sono a mio avviso perfettibili e denotano una certa mancanza di incisività. Non posso scrivere altrettanto dei motori, sempre a loro agio e sempre ben disposti nel muovere le due tonnellate. Ho preferito in ogni caso il 3.0 TDI, più muscoloso e consistente del pur ottimo 3.0 TFSI (che da parte sua vanta un allungo superiore). L’abitacolo risulta estremamente curato, spazioso e di ottima fattura; ospita fino ad un massimo di sette persone.
Audi Q7 2015: com’è
Il SUV dei Quattro Anelli trae beneficio dalla nuova scocca multi-materiale, che da sola garantisce un risparmio di 71 chili (diventano 95 considerando anche le portiere). I sedili pesano 19 chili in meno, l’impianto di scarico perde da solo 19 chili e dall’asse posteriore vengono limati addirittura 40 chili. La Q7 si rivela così più leggera fino a 325 chili della generazione precedente, arrivando a pesare meno di 2 tonnellate: la versione benzina si attesta a 1.995 chili.
Abbiamo già scritto dei 4 centimetri risparmiati in lunghezza, mentre larghezza ed altezza si attestano rispettivamente ad 1,74 ed 1,97 metri. Il vano bagagli ha una capacità variabile fra 890 e 2.075 litri. La gamma motori è composta inizialmente dai sei cilindri 3.0 TFSI (333 CV) e 3.0 TDI (272 CV), mentre in seguito arriveranno una versione meno prestazionale le del 3.0 TDI (218 CV) e l’interessante ibrida e-tron (353 CV), per cui Audi dichiara emissioni di CO2 pari a 46 g/km ed un’autonomia di 56 chilometri in modalità elettrica. Tutti i motori sono abbinati al cambio automatico Tiptronic, ad otto marce, dal funzionamento morbido e vellutato: il kick-down non è velocissimo, ma i rapporti entrano uno dopo l’altro senza che nemmeno lo si avverta.
Di serie anche la trazione integrale quattro. I contenuti tecnologici hanno il merito di rendere la Q7 una vettura estremamente sicura, ma allo stesso tempo incidono sulla composizione della plancia: tasti, leve e bilancieri sono davvero troppi e troppo ricchi di funzioni, obbligando il conducente ad un lungo apprendistato prima di maneggiare con efficacia tutte le funzioni. D’altro canto non restiamo insensibili di fronte all’efficacia del Traffic Jam Assistant, che governa l’auto fino alla velocità di 65 km/h: in città diventa quindi possibile dimenticare volante e pedaliera. Notevole anche il quadro strumenti digitale (Audi Virtual Cockpit).