Impressioni di guida della BMW 335i Coupè
Riceviamo e volentieri pubblichiamo le impressioni di guida di UF della BMW 335i Coupè.La generosa disponibilità di un amico mi ha dato l’occasione di valutare alla guida il comportamento della BMW 335i, su di un percorso di un centinaio di km su strade extraurbane, autostrada e infine città. Specifiche della vettura provata: BMW 335i coupè
Riceviamo e volentieri pubblichiamo le impressioni di guida di UF della BMW 335i Coupè.
La generosa disponibilità di un amico mi ha dato l’occasione di valutare alla guida il comportamento della BMW 335i, su di un percorso di un centinaio di km su strade extraurbane, autostrada e infine città. Specifiche della vettura provata: BMW 335i coupè (E92), allestimento Attiva, cambio automatico Steptronic, pneumatici runflat da 19 pollici, sistema di sterzo Active Steering.
Esteticamente i cerchi da 19 pollici sono sin troppo marcati, forse guastando un poco l’eleganza complessiva. La finitura interna appare migliorata rispetto alle prime E90 del 2005, piacevole l’abbinamento della pelle color Sattel Braun con le modanature in radica scura.
La posizione di guida è facilmente adattabile grazie alle molte regolazioni del volante e del sedile, quest’ultimo a comando elettrico con possibilità di variare la larghezza dei
fianchi dello schienale.
In marcia il rumore è differente rispetto ai sei cilindri aspirati, la tonalità è cupa ma non particolarmente entusiasmante. La sensazione generale è di grande fluidità; l’erogazione del motore è parecchio corposa ai bassi e contemporaneamente progressiva.
Il biturbo parallelo è un propulsore che può sfoderare un comportamento possente, qualora si prema con decisione il gas ai medi regimi, ma comunque di carattere non grintoso; l’allungo è consistente con un incremento più marcato oltre i 4000 giri/min, ma dai 6 ai 7 mila giri la progressione è meno sostanziosa. La risposta ai comandi è sempre pronta considerando che si tratta di un sovralimentato.
La taratura del cambio Steptronic è azzeccata, i passaggi marcia inavvertibili e rapidi, le reazioni del convertitore di coppia molto pronte (lo slittamento è sempre molto limitato), si ha la sensazione di avere sempre il giusto rappporto inserito, e si può procedere sulla cresta della coppia sui 2000/2500 giri con grande souplesse.
Nel caso si adotti una guida più aggressiva in alcuni casi il kick down può risultare addirittura brusco, facilmente il cambio scala di due rapporti alla volta. Le levette al volante (opzionali) sono di relativa utilità in quanto poco intuitive: entrambe indifferentemente vanno spinte per scalare oppure tirate per salire di rapporto.
Certamente, passato il periodo di novità ci si ritrova a guidare in Drive, volendo però si può passare in modalità manuale M ed utilizzare anche la leva centrale. La possibilità di utilizzare i comandi al volante è utile solo nelle situazioni di scalata di emergenza (imprevista e improvvisa) partendo da Drive senza passare da M; come avviene anche nelle Porsche equipaggiate con Tiptronic, toccando le levette si passa in manuale per ritornare in Drive automaticamente dopo qualche secondo, se non si interviene ulteriormente.
Il dispositivo Active Steering inizialmente richiede un poco di attenzione in più in quanto risulta molto diretto a bassa velocità; se da un lato è piacevole percorrere quasi tutte le
traiettorie senza staccare le mani dal volante, dall’altro la sensazione ad alta velocità non è molto naturale anche se il rapporto di riduzione aumenta: la sensibilità rimane
accentuata e allo stesso tempo la percezione della trasmissione di informazioni circa l’aderenza dei pneumatici abbastanza filtrata.
La trazione è buona, il convertitore di coppia aiuta a scaricare i cavalli, spingendo si avvertono alcuni interventi del sistema DSC, che pare ben calibrato.
Niente da segnalare circa la frenata, potente ed equilibrata, ed aiutata dal ridotto beccheggio dell’assetto.
L’assetto è piuttosto rigido e si avverte soprattutto a bassa velocità una sensazione (tipica delle ultime BMW con i run-flat) di masse non sospese “pesanti” , segnale di un
abbinamento non ideale tra rigidità delle molle, smorzamento degli ammortizzatori e caratteristiche della sospensione secondaria (sostanzialmente costituita dal fianco dei
pneumatici). Se la superficie stradale si fa irregolare, i movimenti del corpo vettura provocano nel guidatore una diminuzione di confidenza nell’aderenza disponibile e nella sua potenziale discontinuità. Questa sensazione è chiaramente esaperata dal fatto che la combinazione assetto/gomme provata è la più estrema tra quelle disponibili, oltre alla chiara limitazione in fatto di confort, non eccezionale anche a causa di una marcata durezza della seduta.
Per riassumere, i pregi della vettura sono la disponibilità di coppia e la maturità di erogazione del motore, l’abbinamento con il cambio automatico; i difetti una elevata rumorosità aerodinamica in velocità, l’abbinamento pneumatici/assetto.
Problema minore: l’interfaccia i-Drive del sistema multimediale e di navigazione non è molto intuitiva e non facilita l’utilizzo immediato.
Nella fascia di prezzo intorno ai 50.000 euro la 335i rappresenta sicuramente un punto di riferimento; si tratta però sempre di un modello adatto alla clientela orientata al granturismo veloce e che non vuole rinunciare ad una elevata fruibilità nell’uso quotidiano; anche se sulla carta i numeri la avvicinano alla precedente M3 (E46), a livello emozionale sicuramente non la si può paragonare. Giustamente la casa bavarese ha posizionato un prodotto che va a completare l’offerta colmando lo spazio creatosi tra la 330i e la gamma sportiva M.