Citroen Visa Chrono: parte 3 - fine di un restauro, inizio di un viaggio

Un viaggio lungo mesi e mesi. Abbiamo visto la Visa Chrono essere presa, restaurata. Ed ora, la mettiamo alla prova

Di Lorenzo Baroni
Pubblicato il 30 lug 2015
Citroen Visa Chrono: parte 3 - fine di un restauro, inizio di un viaggio

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Il nostro viaggio nel mondo della piccola grande Visa Chrono di casa Citroen è giunto al termine. Poter saggiare con mano una vettura nuova, un modello appena uscito, è uno dei momenti topici per chi fa questo mestiere. D’altro canto, riuscire a vivere la rinascita completa di una macchina, poterne assaporare le emozioni di chi ha provveduto a smontare questo vecchio gioiello della casa francese e dargli praticamente nuova vita. Come sentire un vecchio vinile restaurato. [related layout=”left” permalink=”https://www.autoblog.it/post/713289/citroen-visa-chrono-storia-di-una-rinascita”]

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[/related] La ruvidezza è presente, non si ha l’accessibilità di un formato digitale. Ma il romanticismo, e la profondità del suono sono un qualcosa di unico.

Ecco, per una vettura, un’auto è un qualcosa di simile. Il restauro ha avuto un percorso lungo, non senza qualche ostacolo sul cammino. Finalmente però, siamo riusciti a metterla in moto. Niente start & stop, nessun comando elettrico per i vetri o per i sedili. I sapori son quelli di una volta. Quelli dei nostri genitori. Ingraniamo la prima e torniamo indietro di trent’anni…

Guidare su strada una Visa Chrono oggi è letteralmente un’esperienza fuori dal coro. Al di là del romanticismo dell’evento, di quel sapore vecchio stile di quando – bambini – eravamo semplici spettatori della guida dei nostri genitori, guidare su strada una vettura del genere risulta essere qualcosa di unico, un’occasione da cogliere al volo. Ciò che colpisce è il suo peso, bassissimo che si riversa a livello prestazionale su un bel tiro con una bassa rapportatura.

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