BMW M4: i segreti del motore e il test al banco

Scoprite insieme a noi l'evoluzione dei propulsori utilizzati sulle varie generazioni della sportiva bavarese e il test al banco della nuova unità...

Di Lorenzo Baroni
Pubblicato il 4 ago 2015
BMW M4: i segreti del motore e il test al banco

BMW M4– Dopo il test completo in pista, torniamo a parlare della sportiva tedesca, focalizzando l’attenzione sui segreti del suo motore… Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano: così cantava Antonello Venditti in uno dei suoi brani più famosi. A Monaco di Baviera, sulla falsariga dell’inciso del cantautore romano, scelgono di fare un salto nel passato e sposano nuovamente ciò che per molti anni è stato il tratto distintivo delle tre volumi sportive della Casa bavarese: cala infatti il sipario sulla parentesi V8 e torna in auge il primo grande amore, ovvero il motore a sei cilindri in linea.

Sì perché in effetti tutte le M3 dai primi anni ’90 in poi, ad iniziare dalla E36 per poi proseguire con la E46, avevano come caratteristica comune l’adozione di un propulsore sei cilindri in linea; è stata la serie E90/E92 a mischiare le carte in tavola proponendo l’inusuale otto cilindri a V. Come per ogni nuova generazione che si rispetti, almeno in chiave sportiva, migliorarono scheda tecnica e naturalmente prestazioni: aumentarono i cavalli (si passò dai 343 CV del motore S54 ai 420 dell’S65), la cilindrata (da 3.2 a 4.0) e, come detto, il numero dei cilindri. Ma analizziamo in maniera più approfondita le varie versioni, iniziando proprio da quella montata sulla E46.

Prodotto dal 2001 al 2008, il motore con sigla di progetto S54B32 era naturalmente un 6 cilindri in linea, con cilindrata di 3246 centimetri cubici e in grado di erogare 343 CV a 7900 giri/min, con un picco di coppia pari a 365 Nm a 4900 giri/min. Dal punto di vista costruttivo le scelte caddero su un monoblocco in ghisa, testata in lega leggera, distribuzione a 4 valvole per cilindro con due assi a camme in testa (architettura DOHC) e sistema di fasatura variabile Doppio VANOS. Il sistema di aspirazione prevedeva sei tromboncini e sei corpi farfallati singoli, uno per cilindro.

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