Home Notizie Il Vescovo di Melfi scrive a Marchionne: Fermi la produzione di domenica

Il Vescovo di Melfi scrive a Marchionne: Fermi la produzione di domenica

Nell’impianto lucano vengono prodotte le Jeep Renegade e Fiat 500X. Si lavora a 20 turni la settimana.

Il Vescovo di Melfi, Monsignor Gianfranco Todisco, ha indirizzato una lettera aperta a Sergio Marchionne ed al responsabile dello stabilimento SATA di Melfi (Potenza), Giuseppe Messinese. Oggetto della missiva è l’orario di lavoro che i dipendenti sono tenuti a rispettare, giudicato incompatibile con le esigenze dei lavoratori stessi.

L’esperienza ci insegna che il riposo domenicale è indispensabile, non solo per ritemprare le forze fisiche – lavorare in catena di montaggio è duro, nonostante gli sforzi profusi per renderlo leggero – ma anche per rafforzare i legami familiari, indispensabili per una sana crescita delle relazioni umane

Per questo motivo Monsignor Todisco chiede ai suoi interlocutori di sospendere la produzione dalla 22 di ogni sabato alle 22 del giorno successivo.

in fin dei conti, consegnare un’automobile con un giorno di ritardo non sconvolge il piano di produzione, che in questo momento va a gonfie vele. Oltretutto si tratta di prodotto non deperibile come i prodotti alimentari. Sono del parere, invece, che sospendendo la produzione domenicale per 24 ore, il prodotto FCA acquista un valore aggiunto, perché mette al primo posto la dignità della persona umana, con le sue legittime esigenze ed aspirazioni che non possono essere mortificate dalla legge del profitto

Monsignor Todisco completa la sua riflessione sostenendo che la lettera

non fa alcun riferimento alle motivazioni di fede che, per un buon cattolico, riguardano il precetto festivo di andare a Messa la domenica e nei giorni di festa stabiliti dalla Chiesa. Egli sa che, andando a Messa, tutte le motivazioni del riposo domenicale sopra elencate acquistano un sapore speciale alla luce della fede

A Melfi si producono dallo scorso anno le Jeep Renegade e Fiat 500X, vetture destinate al mercato globale e capaci di far lavorare lo stabilimento a pieno regime: lo scorso marzo vennero firmati gli accordi per aumentare a 20 i turni di produzione, garantendo allo stesso tempo 1.000 assunzioni ed aumenti in busta paga.

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