Hyundai i30 Turbo: prova consumi di 800 chilometri
Scoprite insieme a noi com’è, come va e quanto consuma la variante Turbo della compatta coreana.
Hyundai i30 Turbo– Mi reco presso l’headquarter italiano di Hyundai. Ad aspettarmi, un interessante “posteriore”: due terminali di scarico dalle dimensioni generose, abbinati a un estrattore, e la targhetta i30 Turbo in bella evidenza. Sono pronto a testare la versione maggiormente sportiva della compatta coreana, nella variante di carrozzeria a tre porte. Fra non molto scoprirò, e vi racconterò, se le mie aspettative sul suo conto (piuttosto elevate, ad essere sincero) troveranno riscontri positivi. In primis, per poter fare le adeguate “presentazioni” leggo la sua carta d’identità…
La i30 Turbo è mossa da un motore 1.6 litri turbo benzina -in grado di sviluppare secondo i dati dichiarati una potenza di ben 186 cavalli e una coppia massima di 265 Nm a 3.500 giri/min– affiancato da un cambio manuale a sei rapporti. Tale mix, stando ai valori ufficiali dichiarati dalla Casa, garantisce alla vettura l’archiviazione dello sprint da 0 a 100 km/h in otto secondi; la velocità massima, invece, è di 219 km/h. Spostando l’attenzione sui consumi, i dati riportano: 9.6 l/100 km nel ciclo urbano, 6.0 l/100 km nell’extraurbano e 7.3 nel ciclo combinato, con 169 g/km di Co2 emessa. In termini di dimensioni, infine, l’auto misura 4.300 mm in lunghezza, 1.780 mm in larghezza, 1.470 mm in altezza e ha una passo di 2.650 millimetri.
La Hyundai i30 Turbo è commercializzata a partire da 23.400 euro per la versione a tre porte, che diventano 24mila se si prende in considerazione la cinque porte. Fanno parte della completa dotazione di serie i controlli elettronici, i sette airbag, il Bluetooth, i sensori di parcheggio posteriori e i fari bi-xeno autoadattivi.
L’unico optional disponibile –vernice pastello, metallizzata/micalizzata a parte – è dato dallo Sport Pack, che per 3mila euro aggiunge: climatizzatore automatico bi-zona con ionizzatore, freno di stazionamento elettrico, bocchette di climatizzazione sedili posteriori, luci di benvenuto, maniglie esterne cromate, sistema di navigazione con retrocamera, Start Button con smart key, tetto elettrico panoramico e vetri posteriori oscurati. La garanzia, infine, è di cinque anni e chilometraggio illimitato.
Hyundai i30 Turbo: com’è e come va
La Hyundai i30 Turbo è una compatta che sicuramente non passa inosservata. Questo modello risulta facilmente riconoscibile, grazie a una specifica caratterizzazione della carrozzeria e degli interni. Il frontale sfoggia una griglia dedicata, con bordatura grigia satinata, gruppi ottici dalla forma accattivante e marcate linee caratteristiche ai lati del cofano motore, volte a esaltare la sensazione di dinamicità della vettura.
[rating title=”comfort ” value=”6.5″ layout=”left”]Abbassando lo sguardo s’incontra poi una linea rossa (proprio sul bordo inferiore del paraurti) che, inevitabilmente, attira l’attenzione dell’osservatore e fa capire che si tratta di una versione dal piglio maggiormente sportivo rispetto alla variante “classica”. La prospettiva laterale non si differenzia granché dalle i30 “normali” se non per l’adozione di specifici cerchi da 18 pollici, dal piacevole disegno.
Decisamente interessante il posteriore. Da tale angolazione, come anticipato in apertura, gli elementi estetici di spicco sono rappresentati dai due terminali di scarico dalle dimensioni generose, abbinati a un prominente estrattore. Il restyling della gamma per il 2015 si è concentrato prevalentemente sugli esterni, mantenendo pressoché invariato il design dell’abitacolo.
La Turbo, però, vanta una serie di dettagli ad hoc: sedili (semi) sportivi, volante rivestito in pelle traforata, pedaliera in allumino e cuciture (su selleria, volante e cuffia del cambio) rosse. Il design è curato e la qualità complessiva dei materiali, delle finiture e dell’assemblaggio è davvero buona, sia per quanto riguarda la plancia che la selleria. L’unico neo sotto questo punto di vista è dato dalla plastica nera dei pannelli portiera, non all’altezza dei materiali che la circondano.
[rating title=”su strada ” value=”6.5″ layout=”right”]Semplici e intuitivi i comandi dei sistemi di bordo: sia quelli sul volante sia quelli sulla consolle centrale. Sul tunnel centrale anche la zona del cambio è molto ben realizzata con una manopola bella esteticamente, oltre che curata nei materiali, e due comodi portaoggetti. Le uniche critiche, posso essere mosse nei confronti dell’impianto di climatizzazione e dell’alloggiamento della presa usb.
Nel primo caso, trattandosi di una versione di spicco della i30, al posto del climatizzatore manuale l’auto –a parer mio- avrebbe meritato di serie quello automatico (disponibile se si opta per lo Sport Pack). La posizione scelta per la presa usb, posizionata sotto i controlli del climatizzatore, la nasconde rispetto ad altre parti dell’auto ma può diventare scomoda con alcuni tipi di dispositivi, come ad esempio se si collega un iPod con il cavo che risulta “libero” proprio davanti al cambio. Ottima, invece, la scelta di disporre due prese da 12 volt.
Giro la chiave e metto in moto il 1.6 litri turbo benzina. Qualche chilometro su una tortuosa stradina, che utilizzo spesso per testare le doti dinamiche di alcune auto in prova, ed ecco che emerge la sua personalità. Leggermente sottotono ai bassi regimi, con l’aumentare di quest’ultimi, il millesei progressivamente aumenta la propria reattività: diventa più divertente da guidare, seppur con 186 cavalli a disposizione mi sarei aspettato una reazione agli affondi sul pedale destro decisamente più briosa. Tale unità si caratterizza, inoltre, per una discrezione fin troppo elevata. Un sound più marcato, sicuramente, non sarebbe risultato sgradevole.
[rating title=”motore” value=”6″ layout=”left”]Al motore oggetto del nostro test si abbina un cambio manuale, a sei marce. Caratterizzato da una corretta posizione e da innesti adeguatamente ravvicinati, il comando si è lasciato maltrattare senza fare troppe storie. Le cambiate, seppur non molto coinvolgenti, risultano fluide e confortevoli. Solamente alzando il ritmo la leva ha manifestato occasionali impuntamenti, nelle scalate più decise.
Si tratta comunque di situazioni limite, che praticamente non vengono mai raggiunte durante il classico impiego quotidiano. Lo sterzo, complessivamente, è un comando di buon livello: scordatevi la comunicatività e la prontezza di una sportiva, e sarete ripagati da uno strumento che rappresenta un buon compromesso tra leggerezza, precisione e direzionalità. Il sistema Flex Steer aggiunge quel tocco in più quando si vuole giocare, ma neanche in modalità Sport arriva un feedback avvincente.
In termini di tenuta, la i30 Turbo ha dimostrato di essere all’altezza anche quando è stata messa alla frusta. Il sottosterzo emerge solo se provocato, e il telaio manifesta una natura genuina e prevedibile. L’auto al limite, nella stragrande maggioranza dei casi, ha un carattere sincero. Le reazioni del corpo vettura si possono controllare in maniera intuitiva, potendo inoltre contare su controlli elettronici discreti e per nulla invasivi. A questo punto, credo di avervi raccontato tutto sulla Hyundai i30 Turbo. Ah, dimenticavo i consumi! Qui sotto, tutti i dati rilevati…
Hyundai i30 Turbo: i consumi
Il test in compagnia della Hyundai i30 Turbo non è durato molto. In ogni caso, attraverso i dati riportati, ci si può fare un’idea sul consumo reale della vettura in un utilizzo quotidiano. La tipologia dei percorsi affrontati ha, come sempre, compreso il tragitto casa-redazione-casa e un mix di spostamenti fra strade urbane ed extraurbane (nella proporzione: 60-40). Nel corso dell’intera prova ho guidato senza eccedere ripetutamente in decisi affondi sull’acceleratore. Al tempo stesso, però, non mi sono sicuramente cimentato in uno stile particolarmente ecologico. In poche parole, ho guidato “normalmente”, facendo i conti solo alla fine…
Il totale dei rifornimenti ammonta a 66.12 litri, con i quali ho percorso 797 chilometri ottenendo un consumo medio di circa 12 km/l. I rifornimenti sono stati effettuati in differenti stazioni di servizio, per una spesa totale 98 euro.
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