Caso Android Auto: GM e Ford rispondono “accesso ai dati limitato”
“Prendiamo con molta serietà la privacy dei clienti. I nostri servizi operano con una forte protezione”
General Motors e Ford rispondono a Porsche. Non si è fatta attendere la risposta, chiara ed esplicita, in merito a quanto dichiarato dalla casa tedesca, che affermava come il sistema Android Auto avesse un accesso troppo elevato riguardo le informazioni delle vetture, inserendo all’interno della questione anche Google. Lo stesso gigante di Mountain View aveva negato come il sistema Android rilevasse e raccogliesse dati quali l’apertura della valvola a farfalla, la temperatura dell’olio e dell’acqua nella versione attuale.
Ford e GM quindi hanno fatto eco a tale dichiarazione asserendo come – nei propri mezzi dotati del sistema Android Auto (ma anche Carplay verrebbe da aggiungere) si abbia accesso solamente ai dati del sistema GPS e ulteriori semplici informazioni sul veicolo, tra cui l’ora del giorno ed il posizionamento della vettura – se alla guida o parcheggiata.
La stessa GM ha teso a sottolineare con forza come non fornisca alcun dato che non sia necessario all’utilizzo di Android Auto.
Il fulcro di tale vicenda è da ricondursi a quando Google avvicinandosi alle case automobilistiche sulla questione Android Auto, aveva richiesto tutta una serie di dati più approfonditi e dettagliati rispetto a quanto voluto attualmente. A quel punto Porsche avrebbe preso la decisione di smettere di lavorare con Google e concentrasi sulla CarPlay.
E’ da sottolineare come entrambe le piattaforme – iOS e Android – siano oramai utilizzate da numerose case automobilistiche, tra cui GM, Volkswagen, Fiat e Chrysler, mentre Ford deve ancora annunciare quando Android Auto o Carplay saranno disponibili per il proprio sistema Sync 3.
“Sia con Carplay che con Android Auto ci siamo limitati a rilasciare i permessi sui dati del veicolo richiesti per la navigazione, come il GPS, o per l’alternanza giorno/notte nell’interfaccia. Il cliente può sottoscrivere l’opzione per la quale i dati del veicolo possono essere trasmessi per l’utilizzo dell’esperienza stessa (il sistema infotainment)” ha esplicitato Ford attraverso una dichiarazione ufficiale.
“La privacy dei nostri clienti è un qualcosa che prendiamo con molta serietà ed i nostri servizi, incluso Android Auto, operano con una forte protezione della privacy. I clienti devono dare a Google il consenso per i propri dati prima che qualsiasi informazione venga condivisa.
Non sappiamo cosa Porsche fosse tenuta a fornire a Google, ma noi forniamo un pacchetto molto limitato di dati dei nostri veicoli, affinchè il sistema Android Auto possa offrire un ‘esperienza ottimale e sicura per l’utente.
Per esempio, il sistema ha necessità di sapere se il la vettura sia parcheggiata o alla guida per concedere poi i blocchi necessari riguardanti le funzioni della tastiera. Non forniamo alcun dato che non sia necessario per l’utilizzo di Android Auto” ha concluso, con una nota ufficiale, General Motors.