Toyota Land Cruiser provata in Islanda
Un mezzo estremo da sempre in prima linea nelle esplorazioni ai confini del mondo, ma l'ultima versione del Land Cruiser sa anche essere confortevole.
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Toyota e 4×4, Land Cruiser e mondo dell’off road, natura selvaggia e auto da fuoristrada. Questi gli ambienti, questo il mondo, questa la realtà che vuole e brama una vettura del genere. Elementi vivi che si legano tra loro, come un filo invisibile che teso, riesce a collegare quel concetto di purezza e libertà imperiosa e mastodontica dato dalle auto da fuoristrada, con la viva esplorazione di chi vuol percorrere verso terre lontane. Ecco, questo è l’animo che sprigiona il Toyota Land Cruiser. Se volete ascoltare qualcuno con qualche ruga in più, vi racconterà della storica prima versione (risalente al 1951) che venne utilizzata per scalare il monte Fuji, impresa compiuta prima di allora solamente a cavallo. E’ storia questa, non si tratta di narrazioni.
Dalla storia al presente, l’evoluzione della vettura ci porta fino al nuovo motore a gasolio da 2.800 cc, a quattro cilindri, omologato Euro 6 e capace di 177 CV. Il 2.8 unisce grande coppia ai bassi regimi (450 Nm tra 1.600 e 2.400 giri/minuto) con una buona potenza ai regimi superiori. Si abbina ad un nuovo cambio automatico, a sei rapporti, studiato per velocizzare i cambi marcia e per diminuire i consumi rispetto all’unità pre-aggiornamento: Toyota dichiara una riduzione di CO2 pari al 10% circa.