Mercedes Classe C Coupè: primo contatto
La gamma di Mercedes Classe C si amplia con la nuova Coupè. Il primo contatto sulla 250D, 300 e AMG C 63S.
[rating title=”Voto” value=”8″ value_title=”Prima impressione” layout=”left”]Quando arrivo a Malaga per la prova della nuova Classe C Coupè, il clima quasi estivo mi fa dimenticare il mal tempo che mi sono lasciato alle spalle. Quel misto tra moderno e decadente tipicamente spagnolo racchiude perfettamente lo spirito che pernea il “Museo Automovilístico de Málaga”, punto di partenza del test drive. Un centinaio di vetture tra le quali Lancia, Ferrari, Alfa Romeo, ma anche Studebacker, Buick, Aston Martin, Jaguar e ovviamente Mercedes. Se ciò che vedo nel museo rappresenta un po’ il meglio del passato, le vetture che mi aspettano fuori rappresentano ciò che protremmo definire come “presente progressivo”.
Eccomi allora a bordo della nuova Classe C Coupè, nella versione 250d (2.143 cc) automatica con cambio 9G-Tronic, incuriosito dal rapporto tra sportività e “diesel”. Al volante mi trovo di fronte ciò che ormai è di fatto lo stile Mercedes e devo dire che quello che vedo nella prima occhiata mi piace. Sarà la forma del cruscotto, sarà la forma del pannello che contiene gli altoparlanti dell’impianto audio, oppure sarà il volante che si impugna con la giusta soddifazione. E l’head up display mi permette di avere sotto controllo i parametri principali senza distogliere lo sguardo dalla strada. Scopro poi una serie di funzioni a sinistra del volante scomode da raggiungere, come i comandi delle luci piuttosto che il controllo di corsia o la leva del distronic, del tutto “invisibile”. Il dubbio mi assale: non è un controsenso?
Mi dirigo verso le colline, dove le strade incominciano ad essere tortuose. Il paesaggio cambia, e quando vedo spuntare i primi cactus non è retorico dire che pare di essere in un ambiente da spaghetti western. Non sono su una diligenza ma tento comunque di spremere i miei cavalli, 204 per l’esattezza. La C Coupè mi risponde un po’ sorniona, con tanta coppia ma senza violenza. Potrei dire quasi senza che me accorga, per “colpa” della silenziosità: tutti quei km/h li ho raggiunti con una facilità sorpredente. Eppure, nonostante tutto, la sensazione è quella di una tedesca da casa-ufficio, di quelle che ti accompagnano fedeli, razionali, ma senza slanci epici. E tutto sommato, la modalità del cambio “comfort” le si addice in pieno.
Passo sulla allora sulla 300 benzina, che già a prima vista mi sembra più adatta al ruolo di coupè. I cavalli qui sono 245 e la velocità massima è limitata a 250 km/h. Più sportiva, più energica, ti fa godere di ogni tornante che incontri. Assetto ancorato al suolo, stabilità stupefacente e tanta potenza da sfruttare ad ogni uscita di curva: ecco, iniziamo a ragionare. Allora apprezzo meglio gli interni sportivi ed i sedili avvolgenti, così come le modalità Sport e Sport+ del cambio automatico 7G-Tronic Plus.
Voglio di più, e quando arriva il momento della AMG C63S è come se scoprissi il Nirvana. 4 litri V8 biturbo da 510 cv, che spingono più di due tonnellate su uno 0-100 km/h in 3,9 s (dati dichiarati). Un suono che da fermo mette la pelle d’oca per la cattiveria che esprime. Quando passo nel centro di alcuni paesini vedo gli sguardi che mi seguono, mentre i bimbi rimangono a bocca spalancata. Ma non c’è ostilità, c’è piuttosto stima e rispetto. Lo stesso rispetto che ho io nei suoi confronti. Un vero animale da domare sulle strade ma anche in pista, sul Circuito Ascari. E’ necessario trattare l’acceleratore con cura, limando ogni tentativo di essere brutale, pena la perdita di aderenza senza neanche essere arrivato nella modalità “race”. I tecnici dicono di aver cercato di portare lo sport puro su questa AMG C Coupè, e non posso far altro che credergli. Sarebbe necessario passare giorni per imparare ad utilizzarla al meglio, mentre mi rimane poco tempo per il rientro. Il motociclista sulla super stradale che ha tentato invano di superarmi mi saluta con il pollice alzato: l’AMG è promossa anche da lui.
Prima di iniziare questo test drive mi chiedevo il vero motivo per il quale potrei scegliere una coupè. Se coupè significa sportività, credo debba essere senza indugi e senza compromessi. E se dovessi scegliere, punterei direttamente sulla AMG: o tutto o niente. Perchè, come dicono in Mercedes… “The best or nothing“.